Come non si fanno le migrazioni: cantone Soletta


Il cantone Soletta aveva avviato nel 2001 un progetto di conversione a Linux dei suoi sistemi informativi. Dopo nove anni di problemi e una serie di esempi negativi da manuale, il progetto è stato cancellato (traduzione automatica dal tedesco).

Le migrazioni verso una nuova piattaforma, qualsiasi essa sia, non si fanno perché è di moda o perché fa notizia. Ci vogliono studi approfonditi di fattibilità, test su un campione di utenti e dialogo con i fornitori. Tecnici e smanettoni devono lavorare fianco a fianco con i manager e anche con chi cura le relazioni esterne.

Soprattutto, questo tipo di migrazioni deve portare, alla fine, dei benefici evidenti agli utenti e alle strutture, al di là dell’effetto annuncio di una migrazione verso una piattaforma differente.

Nel caso specifico di una migrazione verso Linux, per ora il maggior impatto in termini di risparmi e prestazioni lo si ha generalmente sulla parte server dove i costi di licenze fanno presto a moltiplicarsi, il personale tecnico può intervenire con rapidità ed efficienza e gli utenti non si accorgono nemmeno se si stanno connettendo ad un server Linux, BSD, Windows o altro.


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