Ebook Lab Italia


Ieri ho assistito alla conferenza stampa di presentazione di Ebook Lab Italia.

Per la cronaca degli eventi e i dettagli del progetto vi rimando al sito dell’iniziativa e ad altri siti più adatti a riportare eventi di cronaca nel mondo della tecnologia.

Il progetto è molto interessante e già ieri durante la conferenza stampa c’è stato un assaggio di quello che potrebbe essere l’atmosfera della tre giorni riminese del prossimo marzo, che si propone non come una mera esposizione di prodotti o come una serie di convegni affermativi, ma come una conferece-exhibition il cui scopo è lo scambio di idee e la ricerca di soluzioni.

Il mondo dell’editoria elettronica sta nascendo ora e, anzi, viene costruito proprio in questi mesi, durante i quali anche i grandi editori (o le cordate degli stessi) si affacciano un po’ timidamente sul mercato. La situazione è paragonabile agli anni 1994 e 1995 che hanno visto la nascita del fenomeno Internet, con i pionieri che andavano un po’ alla rinfusa, i primi grandi che si sono presi velocemente delle batoste e altri, piccoli o grandi, che sono vivi ancora adesso.

Come la genesi del fenomeno Internet ha dimostrato, non serve essere piccoli o grandi, ma bisogna essere ben organizzati con delle idee precise. Ebook Lab sembra proprio voler essere un luogo per chiarirsi e chiarire le idee, per capire la tecnologia e il fenomeno, per poterlo, quindi, affrontare con consapevolezza e maggiore sicurezza. Proprio per questo motivo è ancora possibile proporre dei temi da trattare durante l’evento.

Una nota positiva che è emersa durante la conferenza è che l’Italia non è per nulla indietro rispetto agli altri Paesi europei non anglofoni: Simplicissimus e Book Repubblic offrono adesso quasi duemila titoli in formato elettronico e altre piccole case, come per esempio Delos, hanno a catalogo degli eBook. Certo, nulla a che fare con l’offerta iniziale di Amazon di centomila titoli, ma stiamo parlando di altre dimensioni e un rapporto 50:1 non è così male, contando anche che da noi non parte una sola entità in semi-monopolio.

Dal lato di chi deve offrire i prodotti c’è ancora molta curiosità e altrettanta incertezza legata al dubbio di compiere il passo sbagliato. Sul lato degli utenti c’è un po’ di titubanza legata anche, secondo gli studi esposti da Bruno Patierno, al costo ritenuto ancora eccessivo dei device. Probabilmente i giorni da qui a Natale serviranno a delineare meglio questo nuovo mercato.

Sono disponibili anche alcune foto della conferenza stampa.


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