“L’Open Source non inventa.”


Sedetevi su una sedia prima di leggere questa frase. E’ meglio.

L’Open Source non inventa. Copia e rende libero ciò che altri inventano per evitare che Microsoft copiando e *rubando* diventi padrona di tutto. Dei due mali, io preferisco la via di mezzo: il giusto guadagno ma il buon prodotto.

Questa è una delle frasi di un thread che è nato sulle risposte allo status di un mio contatto. Discussione nata, a dire il vero, dalla recente scoperta di vulnerability issues su Froyo (Android 2.2, nda). Da qui si è passati a parlare (a vanvera) del Garbage Collector (“donna delle pulizie che passa quando vuole, quando meno te l’aspetti e blocca tutto quello che stai facendo“) e poi, con una logica tutta particolare, si è arrivati a parlare (ancor più a vanvera) dell’Open Source perchè uno degli interlocutori ha dichiarato il suo interesse per Android, essendo un amante del software libero, associando la ‘libertà’ offerta dagli smartphone con sistema operativo Android alle ‘limitazioni’ imposte sugli iPhone (attenzione: qui non c’è alcun fanboyismo).

La risposta include alcuni frammenti estremamente interessanti:

Apple ha fatto guadagnare un sacco di soldi a molti programmatori che non avrebbero mai visto un dollaro tramite l’open source. Inoltre la fame di successo (soldi) ha generato in un anno una marea di applicazioni, molte delle quali di ottima qualità.” […] “Ma l’open source non è ciò che farà progredire il mondo. E poi, le applicazioni per Android non sono gratis, almeno non tutte. Quindi non vedo la differenza.

Il primo grave, gravissimo errore già denota una scarsa conoscenza dell’Open Source, associandolo al concetto di “gratuito”. E’ un errore fin troppo comune, ma che mi aspetto da chi non è un programmatore o, comunque, non bazzica attivamente nell’ambito informatico. No, Open Source non vuole affatto dire gratis. Per favore, toglietevelo dalla testa.

Tralascio un pezzo di dissertazione molto confusa che inizia con “Sono un po’ incazzato con l’OpenSource, ma non è colpa del movimento stesso. È colpa di Microsoft.” e arrivo al pezzo che più mi ha sconvolto, quello che contiene il frammnento riportato all’inizio del post, che viene “premesso” da quest’altra frase: “Prova solo un attimo a pensare cosa sarebbe stato il mondo informatico senza Apple. Togli il Mac, togli l’iPod, togli l’iPhone. Io credo che debba sempre esistere una convenienza economica per portare ad una evoluzione.

Già. E non mi sembrava stesse scherzando.

Chi parla dice di essere un programmatore (non conoscendolo, non posso che accettare questa affermazione) ma credo che abbia le idee fin troppo confuse e, forse, una scarsa conoscenza del mondo dell’Open Source, perchè oltre all’errore di prima sul concetto di gratuito, alla fine di tutto si sottolinea che l’Open Source non genera software di buona qualità, non innova ma copia, suggerendo che solo grazie ad Apple c’è stata vera innovazione.

Non voglio scatenare una guerra di religione (non è lo scopo di questo post) magari citando la causa che Xerox fece ad Apple (credo perdendola) all’inizio degli anni ’80 quando fece uscire “Lisa” (prima) ed il “Machintosh” (poi) dotati del “mouse” che era stato inventato, appunto, da alcuni dipendenti Xerox e non voglio nemmeno sottolineare che alla base del sistema operativo OsX c’è FreeBSD, spesso considerato uno dei primi progetti Open Source derivati da Unix.

Open Source significa (tra le altre cose) collaborazione: condividere i sorgenti di un progetto permette a diverse persone di migliorarlo, di farlo crescere aggiungendo funzionalità e/o correggendone gli errori. Associare l’Open Source a prodotti di bassa qualità (indirettamente come è stato fatto nella discussione) non è solo sbagliato, ma è ipocrita. Linux, MySQL, Apache Http Server, Firefox, OpenOffice, Eclipse… sono tutti risultati dell’Open Source e sono prodotti assolutamente di ottima qualità per non sottolineare che sono alla base di un numero altissimo di prodotti e/o servizi anche commerciali.

Firefox è stata una vera e propria fonte di innovazione nel mondo dei browser, anche indirettamente (progetti Open Source nati per estendere Firefox stesso). OpenOffice già solo con OpenDocument dovrebbe essere citata di diritto nella scala dei progetti innovativi. Eclipse è diventato uno degli IDE più utilizzati anche perchè non limitato ad un unico linguaggio, grazie ad un innovativo sistema di plug-in. Per non parlare di tutte quelle società (grosse e piccole) che grazie all’Open Source hanno potuto creare e migliorare la  propria offerta… e non parlo solo di IBM, Google, Oracle, ma parlo anche di tante società che vivono fornendo servizi ad alta qualità grazie a quello che il mondo dell’Open Source propone.
E potrei continuare per pagine e pagine.

Ma mi fermo qui. E’ meglio.

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6 risposte a ““L’Open Source non inventa.””

  1. Beh, in MacOS X c’è NeXSTEP, parti di FreeBSD e di NetBSD… poi c’è tanta altra roba Open.

    Concordo in pieno con kazuma e troppo spesso si sentono discorsi quali quelli citati si basano su concetti travisati se non completamente sbagliati qualche volta frutto di ignoranza o mancanza di obbiettività.

  2. Magari semplicemente abbiamo a che fare con dei “fanbois” di Apple, che, “confusi e felici”, (per citare una canzone) parlano a vanvera di cose che non sanno, recitando il copione che altri hanno preparato per loro.

    • Kurgan,

      credo che qui il problema vada ben oltre al solo “fanboysimo”, ma sia di fatto quello di una profonda, semplice e cristallina ignoranza.

      Forse aver vissuto il periodo del modem a 300baud (e lo smontare la presa del telefono dell’albergo per collegarlo), delle spurie, del 4Dos ecc. ecc. mi fa essere un po’ più classista su certe persone che sputano sentenze nascondendosi dietro “l’essere programmatori da anni”.

      Il fanoboyismo può essere divertente… questa ignoranza no… è molto grave !

    • Evvai, finalmente abbiamo il primo concorrente per la “barzelletta più bella dell’anno”.

      Bello sapere che c’è gente che non ha la benchè minima e lontana idea di cosa significhi “open source”.

      Buon anno, Laura. Continua così che vincerai di sicuro.

      K.

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