Di bug e aggiornamenti, di backup e restore, di ventole e sensori, di ingegno e riparazioni


Aggiornamento: mi hanno fatto notare che mancava il riferimento allo spreco di (mia) energia; aggiornato un link; corretto un typo.

Ogni tanto mi chiedono se mi diverto col mio lavoro. Be’, oddio, non è che mi sganasci dalle risate tutto il giorno, ma ci sono giornate di lavoro e giornate di lavoro. Poi, di quando in quando, ne capita una fuori dagli schemi che ti lascia almeno vagamente sorpreso, perplesso e magari anche un po’ divertito. A quel punto, invece di combattere la bizzarria del momento, la cavalco: arrivo comunque a fine giornata, sorrido di più e soprattutto spreco meno energia, quindi ne posso redirigere di più verso la soluzione. Per esempio, una settimana fa mi sono imbattuto in quello che credo essere il mio primo vero bug. E mica un bug qualsiasi, era un bug esotico!

Attenzione: un particolare (ma solo uno) di quanto esposto di seguito è inventato di sana pianta (noi geek siamo dei giocherelloni).

Il PC di un cliente aveva avuto problemi sia software che hardware.

Un aggiornamento del sistema operativo era fallito e il computer l’aveva presa malissimo, smettendo di funzionare decentemente. Problema risolto con un restore del backup effettuato il giorno prima dell’avaria.

Mentre verificavo il funzionamento generale del PC dopo il restore, mi sono accorto di una generale lentezza, eccessiva per quel particolare PC. Ci sono già passato più volte, quindi mi sono apprestato a verificare ventola della CPU, prese d’aria e polvere dentro il case. Open Hardware Monitor, che avevo già provveduto a installare tempo fa, ha scoperto subito il punto debole: la ventola girava a velocità ridottissima, meno di un decimo del normale. Forse era recuperabile, con un’adeguata pulizia.

Per pulire dalla polvere la ventola e già che c’ero anche il resto del PC, ho tolto la piastra laterale del case (un mini-tower). Dentro c’era il cadavere di un insetto. Altre volte ho trovato dei ragni, ma questi, come vi può dire qualunque lettore dell’Uomo Ragno, non sono insetti, ma aracnidi. Non essendo io un entomologo, mi fiderò di uno degli utenti del computer, secondo il quale si trattava di un punteruolo rosso della palma. Non sono nemmeno un etimologo, però si riporta che il termine informatico “bug” (“insetto”) derivi proprio da un insetto intrufolatosi in un computer. Non posso essere certo che l’attività non autorizzata del curculionide abbia causato danni, ma di sicuro la ventola è entrata in avaria e il sistema operativo è entrato in avaria. Coincidenza? Mah! Fatto sta che un tempo questo bug era sconosciuto nei sistemi nostrani e colpiva solo i network di palme in Asia e Oceania. Da noi è arrivato solo pochi anni fa e minaccia di annientare tutte le palme romane entro pochi anni ancora. Devo dire che quando ho scoperto questa situazione, il mio primo istinto è stato quello di spedire il coleottero a Kaspersky, Symantec e compagnia bella, visto che era riuscito a entrare indisturbato nel sistema, poi mi sono reso conto che avevo tra le mani un bug e non un virus. A volte mi lascio trasportare.

Ma torniamo alla ventola. Purtroppo, dopo aver accuratamente soffiato via la polvere con dell’aria compressa, la ventola continuava a girare lentamente. Ormai era andata, probabilmente aveva esaurito il lubrificante. Andava sostituita. A causa degli spazi troppo stretti per le mani, per sganciare la ventola dal dissipatore ho trovato più semplice sganciare prima il dissipatore dalla scheda madre. Mentre l’utente già menzionato andava a cercare una nuova ventola e della pasta termica, io pulivo dissipatore e CPU dai residui dell’applicazione precedente di pasta termica. Purtroppo i negozi del circondario non avevano una ventola compatibile (92 mm), e nemmeno la pasta termica. Per quanto riguardava la ventola, gli utenti mi hanno suggerito di riciclare quella di un PC in disuso, ma purtroppo la ventola era da 80 mm e le clip metalliche che avrebbero dovuto bloccarla in posizione non si agganciavano. Non vedevo modi decenti per bloccarla. Inoltre, c’era sempre la questione della pasta termica mancante. Come mantenere attivo il PC fino all’acquisto dei nuovi componenti?

Ho dovuto improvvisare.

Il dissipatore era uno Scythe con 2 heat pipe, probabilmente un Samurai-Z revisione B. Utilizzare degli elastici per la riparazione d’emergenza era fuori questione, c’era la possibilità che la temperatura della parte più calda del PC li avrebbe cotti e squagliati (come è accaduto tempo fa alla riparazione d’emergenza di un collega). Ho quindi requisito due graffette (o fermagli, o clip) lunghe da una delle scrivanie; le ho raddrizzate e poi ri-piegate a U (o meglio, a corna); le ho fatte passare attraverso i quattro fori per le viti della ventola da 80 mm, due fori per ciascuna graffetta, e poi giù in mezzo alle lamelle metalliche del dissipatore; poi le ho piegate attorno agli heat-pipe, senza arrotolare troppo (dopo tutto si trattava di un jury-rig, che doveva essere facile da disfare) e facendo attenzione a non danneggiare gli heat pipe stessi. A quel punto la ventola era bloccata in posizione.

Per la pasta termica la faccenda è stata molto più seria, principalmente per la mia immagine: mi sono visto costretto a chiedere a unA dellE utenti un po’ di rossetto, possibilmente rosa.

Con una silenziosa invocazione a Sant’Angus, dopo aver rimontato il tutto, ho riacceso il computer. Diciamo che con quello che ho combinato quel giorno mi sono probabilmente guadagnato l’espulsione a vita dal club degli overclocker, però la temperatura operativa è stata riportata a livelli non pericolosi. Per verificare la tenuta del tutto, ho fatto partire un giro di CPU stresser: grosso modo la temperatura a regime era stabile a metà strada fra lo status quo ante e lo shutdown. Accettabile, per un sistema prenotato per un upgrade serio entro le successive poche ore.

Alla fine della giornata ho telefonato all’ex-collega degli elastici per ringraziarlo di avermi raccontato quell’episodio e visto che era interessato gli ho raccontato il mio. Si è sganasciato dalle risate e mi ha dato del pazzo scatenato.

Non capisco proprio il perché.


9 risposte a “Di bug e aggiornamenti, di backup e restore, di ventole e sensori, di ingegno e riparazioni”

  1. non usare le graffette, usa quei legacci in metallo ricoperti di plastica che tipicamente si usano per fissare i rotolini di cavo nelle confezioni, o per i vari sacchetti salvafreschezza. Ne puoi trovare qualcuno praticamente ovunque, e usando quelli la riparazione provvisoria puo` diventare definitiva, io ne ho avuti installi per anni sulle schede video…

    Altro utilissimo materiale e` la gomma per cancellare bianca della Staedler. ottima per supporti, distanziali, fermare la vibrazioni, ed e` anche isolante.

    • Ah, sì, quei legacci li ho sentiti chiamare in tutti i modi, da piattina metallica a filo da giardinaggio a chiudimonnezza. Ho trovato prima le graffette. 🙂
      Prendo nota della gomma Staedler, non ci avevo mai pensato, grazie.

  2. Comunque, le ventole non hanno olio che si esaurisce, hanno bronzine che lentamente si deformano fino al grippaggio, oppure si allentano e quindi il tutto vibra, portando anche in questo caso al rallentamento della ventola stessa.

    Se le ungi con del WD40 sembra che tornino a funzionare, e dopo 10 minuti sono come prima.

    • Kurgan :
      le ventole non hanno olio che si esaurisce, hanno bronzine

      Ehm, mica tutte (la ventola in questione sì, era una DFS922512L).
      Ma comunque se non lubrifichi le bronzine, grippano in breve tempo. Qui e qui c’è un po’ di documentazione a riguardo.

      • Non sono un grandissimo esperto di hardware, oramai. Lo ero 20 anni fa, adesso sono rimasto indietro, sono diventato vecchio, e ho iniziato a ragionare come tutti i vecchi sysadmin: se e` rotto, cambialo, non stare nemmeno a perderci tempo. Datto questo, una volta (molti molti anni fa) le ventole avevano i cuscinetti a sfere, e duravano 20 anni. Poi sono arrivati i cinesi…

  3. Il termine BUG non derivava dagli insetti che andavano a finire nelle schede perforate di arcaica memoria?
    … adesso girello per verificare 🙂

    • Piu’ vecchio: erano insetti e aracnidi che chiudevano a caso i contatti nei sistemi in cui la programmazione avveniva by wire, ovvero collegando tra loro dei contatti con appositi fili.

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