Ubuntu 12.04 LTS Precise Pangolin


Nuova versione di Ubuntu, questa volta targata LTS (Long Term Support).

Di norma le versioni di Ubuntu sono supportate per 18 mesi, questa versione verrà supportata per cinque anni, sia nella versione server sia in quella workstation, a differenza delle precedenti LTS in cui il supporto della versione desktop era limitato a tre anni.

Questa versione introduce l’HUD (Heads-Up Display) per cercare rapidamente le informazioni sul proprio computer. L’HUD viene richiamato premendo e rilasciando il tasto Alt e scrivendo quello che si sta cercando.

Altro cambiamento degno di nota è il supporto di IPv6 equiparato ad IPv4: viene considerata attiva anche una connessione priva di IPv4 funzionante, ma con il solo IPv6. Le impostazioni di sistema si arricchiscono di nuove funzionalità tra cui la possibilità di tutelare la propria privacy con delle opzioni dedicate e alcune impostazioni che permettono di adattare il comportamento di Unity alle proprie preferenze. Dal momento che in Unity si possono definire molte scorciatoie via tastiera, per avere un rapido riassunto basta premere e tenere premuto il tasto Super (o Windows) ed apparirà una guida rapida in merito.

Tra le altre novità, il kernel 3.2, il player di contenuti musicali di default che torna ad essere Rhythmbox, LibreOffice 3.5.2, Gnome 3.4.1, Remmina è il nuovo client RDP di default al posto di Vinagre e rdesktop.

Arrivederci ad ottobre 2012 per la Quantal Quetzal.


13 risposte a “Ubuntu 12.04 LTS Precise Pangolin”

  1. Una curiosità… hai fatto l’avanzamento di versione oppure hai reinstallato da zero?

    Questa volta penso che reinstallerò da zero… l’ultima volta ci ha impiegato 4 ore, nonostante l’uso di un CD alternate… (sto usando però KUbuntu e non Ubuntu).

  2. Avanzamento di versione.
    L’upgrade vero e proprio (dal termine del download al reboot) è stato di circa 45 minuti (non ho cronometrato però).

    • Sono quasi tentato solo per provare 🙂
      Ma dato che ho deciso di tenere a lungo questa versione, voglio farla partire per bene da zero…
      Ovviamente con /home separata manterrò tutte le impostazioni.

      • Non sono mai stato un fan della “riformattazione” su Windows, figuriamoci su Linux. 🙂
        L’unica volta che ho fatto una fresh install dell’Ubuntu di casa con backup/restore della /home è quando sono passato da ext3 a ext4
        Poi sempre upgrade.

        • Nemmeno io … ma riformattare è un’ottima occasione per capire fra tutta la fuffa che avevi installato cosa ti serve realmente e cosa no.

          • Non sono mai stato un fan della riformattazioni, fin dal MS-DOS perche’ implica una cattiva gestione dello strumento.
            Per me riformattare significa buttare via almeno una giornata, con il rischio di dover impiegare giorni a ricostruire la situazione precedente.
            Nel mio caso la riformattazione non ha un beneficio paragonabile al costo, ma va anche detto che installo ben poca roba strana e adesso tutte quelle stranezze le faccio con le macchine virtuali.

  3. Stamattina ho fatto partire l’avanzamento sul Revo che mi fa da Media Center dietro la TV.

    Fra un paio di giorni mi trovero’ con un requester di autorizzazione a qualcosa che mi aspetta…

  4. Ormai io sarei al 5° version upgrade: reinstallero’ da zero… L’unica cosa che mi “spaventa” e’ come si comporta Unity con un doppio monitor… Con la 11.04 e’ stato un disastro e sono tornato a Gnome2

    • Vedi sopra: se qualcuno ha lavorato duro per fare in modo che l’upgrade sia senza problemi, su Linux non esiste il DLL hell, i package sono gestiti come si deve. Non è che tutti i sistemi operativi per PC si comportano come Windows 98…

      • Ecco vedi, tu sperimenti in macchina virtuale… io direttamente sul portatile 🙂 quindi ogni 2 anni faccio pulizia di miriadi di pacchetti e dipendenze accumulate… e poi ho tolto la crittografia dell’ext4 che alla fine mi sono accorto che non serve

  5. La cosa bella e’ che al momento del boot dice “Sono un Ocelot!” poi appena caricato, e fino allo shutdown dice: “No, mi sono sbagliato, sono un Pangolino!”

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