Non bastavano una PEC e una pagina Internet?


In una nota del Ministero dell’Interno si annunciano le date utili per il deposito dei simboli delle elezioni.

A parte il linguaggio anticamente burocratico, quello che stupisce è la procedura.

Negli anni sono stati emanati e reiterati regolamenti, leggi, raccomandazioni, editti, grida e quant’altro possibile per ribadire, sottolineare, ricordare e invitare l’uso della posta elettronica al posto della carta.

Ci siamo pure beccati la PEC, che è una mostruosità, ma ha forza di legge.

Era così difficile aprire una casella PEC e richiedere che tutto quanto venisse trasmesso in formato PDF per i documenti e PNG per le immagini e che i documenti fossero firmati elettronicamente? Ricordiamo che la PEC certifica la data di recapito, non il contenuto.

Sembra che il momento in cui sia possibile iniziare a fare la coda per il deposito non sia di dominio pubblico, ma sia noto a pochi. Ovviamente c’è qualcuno che lo sa e si fa trovare sul posto.

Questa è inutile burocrazia (intesa proprio in senso etimologico di potere degli uffici) che non fa altro che generare corruzione e non serve ad un accidente.

Inoltre, una volta ricevuta la documentazione, la si sarebbe potuta pubblicare online affinché fosse visibile e consultabile da tutti, senza bisogno di chiedere autorizzazioni per fare delle riprese video o fotografiche.


4 risposte a “Non bastavano una PEC e una pagina Internet?”

  1. Ma vogliamo pure parlare della richiesta su “carta intestata”?

    Ancora stiamo alla carta intestata? Come se avesse qualche valenza particolare o come se nessuno al giorno d’oggi se la stampa da solo con una stampante da 4 soldi…

    • Grosse organizzazioni, apparati militari ed enti [para]statali condividono un comune modus operandi: quando non sai cosa fare, guarda il pregresso e non sbagli.

      E’ questo che porta a scrivere velocipedi, carta intestata, cineoperatori…

      Ed e’ anche questo che perpetua le regole inutili, anacronistiche, obsolete, IDIOTE.

      Nessuno vuole prendersi la responsabilita’ del cambiamento perche’ il mantenimento dello status quo e’ la pietra angolare dell’organizzazione. Chi propone il cambiamento e’ un eretico e viene punito. Se poi il cambiamento viene accettato dal Grande Capo l’eretico diventa improvvisamente bravo e tutti l’avevano detto.

      Vermi.

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