No ship, no crew


Non mi piace, non mi piace per niente.
Non lo scrivo perché mi aspetto che la mia opinione vi influenzi, tutto il contrario, lo scrivo per spiegare la ragione di un post così impulsivo e violentemente negativo come quello che sto scrivendo.
In passato, al rilascio di un trailer di Star Trek, ho sempre sostenuto di dover aspettare l’uscita del film, ho sempre sostenuto che non si può valutare una pellicola da quei pochi secondi.
Questa volta no: questa volta sono altri a dire di aspettare.
Io no, non ne posso più.

Il trailer di Into Darkness ci aveva mostrato tutte le scene chiavi del film e vedendolo si potevano sostanzialmente indurre tutti i punti principali della trama, tra cui i superuomini (o le loro brutte copie), Khan, la scena del reattore e molto altro.
Molti – io per primo, sbagliandomi di grosso – pensavano che fosse tutto troppo scontato, che fosse una sofisticata azione di marketing, per far credere ai fans di avere capito tutto per poi stupirli con qualche invenzione originale.
Pensavamo. Ci sarebbe piaciuto. Buona notte.
Tutto nel film si svolge esattamente come prevedibile, in maniera lineare e scontatissima.

Principalmente per questa ragione, il trailer di Beyond mi è risultato indigesto fin da subito. É evidente che si tratta di Star & Furious: una brutta copia dei film d’azione in chiave fantascientifica, neanche adattata per lo spazio – no, troppo complicato – la trovata geniale qui è distruggere (o danneggiarla gravemente, che novità!) la Enterprise e poi mettere l’equipaggio su un qualche pianeta, separarlo dagli ufficiali di plancia e lasciare che Kirk si diverta su una motocicletta mentre corre dietro all’aliena di turno.

Qualcuno ha scritto che questo trailer è stato confezionato apposta per i fan di Star Wars dato che avrebbe dovuto debuttare nelle sale prima di The Force Awakens, ma io la trovo solo una scusa.
Il regista Justin Lin ha anche tentato di rispondere alle critiche che sono piovute da più parti: ne è uscita una intervista ai limiti del ridicolo, intervista da cui estraggo un breve brano a titolo esemplificativo.

Its fifty years… It was around before I was born so for me at its core I felt like on this chapter if we can kind of deconstruct Trek on different levels and hopefully reconfirm that its great we can send it off and it can have a long run after this. And for me that was on a more cerebral level, that was the mission here on this one.

But its also about going on that journey that JJ did with putting all these people together, but I wanted to hopefully create an opportunity or a situation where we can really see how they react to things and to each other. Those are things in all the years of watching Trek, we had hundreds of hours with the movies and stuff, in this timeline, I wanted to hopefully create something where we can be on the five year mission, we can hopefully explore and introduce new species and put them in situations where it hopefully then mirrors back on the exploration of humanity — I think thats important.

Non commento oltre, valutate voi e leggete tutto l’articolo se volete farvi del male.

Evito di andare avanti a discutere del trailer dato che potete tranquillamente leggere molti post a proposito – uno su tutti, il pezzo su IO9 – concludo solo facendo notare una cosa secondo me molto importante anche se apparentemente banale.
A un certo punto del trailer, Kirk dice a sé stesso e al pubblico «We’ve got no ship. No crew.»: ecco, questo vi da la misura di quanto JJ & Soci semplicemente non abbiamo capito NIENTE di Star Trek.
La nave è importante, l’equipaggio è fondamentale: se fai un film in cui togli questi due elementi, non stai nemmeno facendo Star Trek, niente di simile.
Mi disgusta così tanto che mi sono inventato un hashtag su misura: 


9 risposte a “No ship, no crew”

  1. Negli anni si e’ dibattuto tanto sul tema «che cos’è Star Trek?»
    Senza avere la pretesa di offrire una risposta definitiva, potrei sintetizzare in «Star Trek è trattare lo spettatore come un essere senziente», ovvero lasciarlo alla fine di uno spettacolo (film o telefilm che sia) con delle domande o qualcosa su cui riflettere.

    Alla fine del primo film di JJ l’unica cosa che mi sono chiesto è stata come avrei potuto impegnare meglio il mio tempo buttato a vedere un Apple Store nello spazio e farmi accecare da controluce noiosissimi.

    Come per molti altri franchise, lo scopo attuale e’ fare sensazione, portare piu’ gente possibile al cinema, portar via loro i soldi e poi chissenefrega se il film fa schifo e si lamentano, tanto la volta dopo ci ricascano. L’importante e’ che paghino il biglietto, non che siano contenti.

    Un fan non deve sentire il bisogno di “rinnovare la certificazione” di fan spendendo soldi per spettacoli di infima qualita’.

    Solo rompendo questo giocattolo potremmo avere film meno peggio: non diamo piu’ soldi a quella gente. Basta biglietti, basta gadget, basta pupazzetti. Basta.

    • Ecco: AXANAR.

      In 20 minuti di “corto” hanno dimostrato che si può ancora mettere assieme storia, emozione, qualità della fotografia, azione e recitazione con canoni del 2015.

      E notate che ogni recitazione di Prelude to Axanar è un monologo teatrale.

      Le capaictà ci sono, basta usare i professionisti giusti.

      • Quando metti degli attori seri e maturi a recitare invece di quattro pupazzetti appena venuti fuori da dietro il bancone di McDonalds poi ti viene fuori qualcosa del genere: “I DO NOT FEAR THE KLINGON EMPIRE!”

        • non so quanto sia giusto prendersela con il cast, secondo me la responsabilità è soprattutto del regista. Puoi avere un otimo cast ma devi saperlo gestire-indirizzare altrimenti ne esce una BallaSpaziale (non so se il riferimento sia stato colto…). Lo stupro che è stato fatto con questi ultimi star trek per me è prevalentemente del raccomandatissimo pretenziosissimo jj abrams.

  2. Che ci fa una moto a combustione interna su di un pianeta sperduto?
    Come se Kirk si materializzasse a casa mia e volesse un cavallo per gli spostamenti o un telegrafo per comunicare.
    No ship, no crew, no trekkies.

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