L’incontenibile idiozia degli estremismi


Il 28 Dicembre dello scorso anno è morta Bre Payton, una giornalista politica di 26 anni che scriveva per la testata “The Federalist” e che era spesso presente come “opinionista politica” [si, lo so, opinionista è un termine del cavolo, ma commentatore politico non mi piaceva molto] sul canale televisivo Fox News. 
La causa della morte sembra essere legata alle complicazioni dopo aver contratto il virus A/H1N1 (spesso chiamata “influenza suina”) e alla meningite. Da non medico non posso aggiungere molto rispetto a quello che ho letto su alcune testate e, soprattutto, su quello che viene riportato da alcune testate (tipo “The Sun“) nella prima parte di questo video della ABC. Il video poi prosegue parlando proprio del virus e del vaccino anti-influenzale.

La notizia, tragica, è stata riportata in lungo e in largo sia negli USA che nel resto del mondo, non tanto in quanto Bre fosse considerata una “rising star“, come scritto dal proprietario della testata o nel titolo dell’articolo del Daily Mail, ma perchè la sua morte è stata usata in maniera sbagliata sia dagli sciacalli estremisti dell’antivaccinismo che dagli sciacalli estremisti del vaccinismo

Si, lo so, “sciacalli estremisti” è molto forte. Ma faccio veramente fatica a pensarla diversamente. Perchè quando la morte di qualcuno viene immediatamente strumentalizzata per portare avanti una propria guerra (giusta o sbagliata che sia, non importa), si parla di sciacallaggio. E se non si approfondisce la notizia pur di trarne vantaggio, allora siamo davanti a puro estremismo.
E se io critico questo atteggiamento a chi la pensa diversamente come me sul discorso dei vaccini, non posso che criticarlo anche da chi dovrebbe avere la mia stessa opinione a riguardo.

Alcuni blog americani, poi ripresi in alcuni gruppi anti-vaccinisti italiani (anche su Facebook) hanno immediatamente cercato di spostare l’attenzione e la causa della morte sul vaccino antiinfluenzale con domande del tipo “Bre Payton è morta a seguito del vaccino anti-influenzale“, per sottolineare la pericolosità dello stesso citando il caso di Jose Peralta, morto a causa di uno shock a seguito di una grave infezione da sepsi, ma che per i movimenti anti-vax è stata dovuta proprio al vaccino influenzale fatto qualche giorno prima.
[interessante lettura a riguardo sul sito della “Sepsis Alliance”].

Altri, al contrario, hanno immediatamente associato la morte proprio al fatto che Bre non avesse fatto il vaccino a causa delle sue posizioni antivacciniste. Sia Leggo (copia su WebArchive) sia Il Mattino (copia su WebArchive) usano lo stesso identico articolo, incluso il titolo, (probabilmente grazie ad un sano copia & incolla da qualche notizia di agenzia), assumendo senza ombra di dubbio che la giornalista fosse una attiva anti-vaccinista.

Leggo
Il Mattino

Convinzione che viene anche rafforzata all’interno degli articoli:

[…] era diventata una paladina dei ‘No-Vax’ d’Oltreoceano. In diversi editoriali, infatti, la ragazza spiegava che «i vaccini sono opera del diavolo» e che «bisogna combattere con tutti i mezzi le campagne di vaccinazione statali contro la pertosse […]».

Questa affermazione mi ha colpito e mi ha spinto a cercare ulteriori informazioni a riguardo e a conferma (si chiama “fact-checking”, avrebbero dovuto farlo le testate) ma ho trovato solo ed esclusivamente questo:

Ho riletto questo tweet diverse volte e faccio veramente (ma veramente) fatica a vederlo come una prova di antivaccinismo… mi sembra tanto un tweet sarcastico, scritto tra l’altro nel Giugno del 2011… ossia 7 anni fa, quando Bre aveva da poco compiuto 19 anni.
Altro non ho trovato e, francamente, faccio molta fatica a credere che ci sia.
Mi piacerebbe che sia la redazione di Leggo che quella del Mattino siano così onesti da riportare quali sarebbero questi editoriali a cui fanno riferimento nel loro articolo.

Ma la cosa più vergognosa è stato leggere una serie di commenti ignobili che vanno dal “se l’è cercata” a “così impari ad essere antivaccinista“, dallo “stappare una bottiglia di spumante” al “sono contento“, giusto per citarne alcuni tra i più “delicati”.
E anche su Twitter questi incredibili imbecilli si sono scatenati proprio a risposta del tweet riportato (sottolineo che è del 2011), con frasi vergognose e assolutamente allucinanti.

Oggi è l’anniversario della nascita di Umberto Eco e questa vicenda non è altro che una ulteriore conferma di qualcosa che lui disse.


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