Un obbrobrio legislativo


Ogni tanto qualche legislatore ha la bella idea di regolamentare qualche aspetto dell’informatica.

La maggior parte delle volte lo fa senza avere la benché minima idea del settore che sta regolamentando e magari dietro… suggerimento di qualcuno.

Questa volta tocca ad una mostruosità denominata bozza del Decreto ministeriale del Regolamento di attuazione dell’articolo 2, comma 2, del Decreto legislativo 26 ottobre 2010, n. 198 recante ‘Attuazione della Direttiva 2008/63/CE relativa alla concorrenza sui mercati delle apparecchiature terminali di telecomunicazioni’.

In due parole, un regolamento che stabilirebbe un’altra certificazione necessaria a chi deve connettere un PC in LAN. Apparentemente anche via wireless.

Visto che è indetta una consultazione pubblica, anche via email, sarebbe il caso che ognuno dicesse la propria rispondendo alla consultazione pubblica, non limitandosi a lamentarsi del governo solamente al bar e alla macchinetta del caffé.

C’è uno strumento democratico: usiamolo. Diciamo cosa pensiamo di quella proposta di regolamento all’indirizzo mail comunicazioni.consultazione(a)sviluppoeconomico.gov.it

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8 risposte a “Un obbrobrio legislativo”

  1. Penso sarebbe una buona cosa creare un piccolo template di mail da mandare, in modo che anche i non troppo tecnici possano trovare un modo intelligente ed esauriente di spiegare perché si tratti di una str… pessima idea.
    Mi spiego: io so che è una pessima idea, ma so anche che perderei un’ora buona per fare ricerche in rete per spiegare in maniera esauriente il mio punto di vista, e sicuramente rischierei di esporre concetti in maniera errata.

    • Sicuro che chi riceva la mail sia abbastanza esperto da capire argomentazioni tecniche anche se rigorosamente espresse? Piuttosto far capire che chiunque è in grado di fare una cosa del genere anche tenendo un discreto margine di sicurezza perchè sa banalmente leggere un manuale o perchè ormai le case hanno delle procedure guidate abbastanza semplici da poter essere eseguite da chiunque (e chi non lo sa fare, per esperienza, rompe le scatole al parente esperto più prossimo o a portata di rubrica).

      • No, infatti, la mia idea era proprio di avere un tecnico in grado di spiegare in maniera semplice e non tecnica tutto ciò che è fondamentale sapere.
        Il discorso del “non capisci veramente una cosa finchè non la sai spiegare a tua nonna”, mi spiego? Ecco, io un cavo di rete so metterlo e anche qualcosa di più, e “ad intuito” capisco quanto sia una scemata questa bozza, ma mia nonna non lo so spiegare. 🙂

    • No Maurizio: e’ la cosa peggiore che si possa fare.

      In prima istanza perche’ tutte le mail “fotocopia” valgono come una sola mail: nonostante quello che si dica, non sono proprio tonti quelli che ricevono quelle mail.

      In seconda, ma principale, istanza siamo in democrazia, siamo tecnici e ognuno e’ in grado di esprimere liberamente il proprio punto di vista senza che chicchessia debba suggerire quale sia il “pensiero corretto”.

      Se i “non troppo tecnici” non riescono a spiegarsi, vuol dire che non possono contribuire alla dialettica. Se mi chiedessero un parere tecnico su una legge sulla musica, io mi asterrei dal fornirlo perche’ non sono in grado.

      • Concordo con il tuo punto di vista (in effetti il concetto di mail fotocopia l’avevo considerato, ma solo fino ad un certo punto).
        C’è da dire che su molti campi tutti siamo coinvolti a dare il nostro contributo pur non essendo degli esperti (basti pensare ai prossimi referendum) e sarebbe utile avere dei punti di riferimento che aiutassero i non professionisti a dare il loro contributo alla causa, spiegando ad esempio perché tecnicamente sia sbagliato tutto ciò. Non si punta a diventare dei tecnici, ma ad accrescere la cultura ed aiutare a creare un’opinione certa (non basata sul sentito dire). Così come nel tuo parallelo della musica, io proverei a spiegarti in termini semplici quali sono gli aspetti fondamentali che andrebbero a colpire nel caso di una legge “sbagliata” (come ce ne sono tante da decine di anni nel nostro campo), in modo che anche tu possa eventualmente contribuire a dare la tua opinione.

  2. Letta la bozza, scovata una simpatica zona grigia che “il legislatore” non ha preso in considerazione: gli smartphone con funzione di hotspot. 🙂

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