L’onda anomala


Ultimamente su SiamoGeek si è parlato di Google Wave, anche se in maniera collaterale.
Ho preso spunto da lì per scrivere un post, probabilmente conclusivo, su quell’esperienza.
Per chi non conoscesse lo strumento, si tratta (e forse fra poco scriveremo trattava) di una piattaforma di collaborazione e comunicazione online inizialmente lanciata durante il Google I/O del 2009 come una rivoluzione nel modo di scambiarsi informazioni. Personalmente ne ero rimasto veramente colpito e per alcuni mesi l’ho anche potuto usare grazie alla beta pubblica proposta da Google sui suoi server.

Sfortunatamente Wave non ha raggiunto lo status di prodotto di massa come, ad esempio, GMail, probabilmente anche per colpa di poca attenzione da parte delle stesso team in Google che pare non averci creduto troppo fin dai primi mesi di vita. In sostanza il prodotto non esisterà più come piattaforma stand-alone, ma è stata ceduta alla Apache Foundation che pare interessata più che altro a farne un prodotto server, denominato appunto Wave in a Box.
Quanta fortuna potrà avere questo prodotto non è possibile dirlo ora, anche se non sembra capace di raggiungere la diffusione massiva di altri prodotti “tradizionali” come server software di posta o di collaborazione.

Chi avesse un account Wave da cui esportare informazioni, dovrebbe leggere il post finale sul blog ufficiale del prodotto, in vista della chiusura definitiva ora stabilita per il prossimo 30 Aprile.


Una risposta a “L’onda anomala”

  1. Già, non raggiungerà la diffusione massiva ma, forse, potrà essere la sua salvezza.

    personalmente credo che sia stato uno degli strumenti “collaborativi” con l’insieme di idee originali migliori degli ultimi anni. Chissà che qualcuno non riuscirà ad estrapolarne un prodotto open (che non significa free) destinato alle aziende.

    Lo spero.
    Vivamente.

    K.

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