La guerra civile per il computer universale


Cory Doctorow ha cortesemente concesso il diritto di pubblicare la traduzione del suo discorso The Coming Civil War over General Purpose Computing.

Quindi ecco la nuova pagina L’imminente guerra civile per il computer universale direttamente accessibile dalla barra di menu sotto al titolo del blog. La prima stesura della traduzione è mia; Paolo Attivissimo ha rifatto rivisto il mio testo per dargli un aspetto professionale e, soprattutto, sensato. Ancora una volta grazie a Paolo per aver dedicato parte del suo pochissimo tempo libero per questa revisione.

Il discorso sulla guerra civile è il seguito di quello sul computer universale. Non sono letture leggere né brevi, ma sono pregne di concetti e di spunti di riflessione. Cionondimeno vale la pena prendersi una decina di minuti per affrontarle perché offrono un punto di vista su una serie di possibili scenari futuri che potrebbero portare a situazioni non esattamente simpatiche per quanto riguarda le nostre interazioni con i computer e per tutto quanto è comandato da loro.

Nel discorso della guerra civile c’è un’ampia parte dedicata ai rapporti tra personale IT e utenti, con un breve excurus storico su come il personal computer sia entrato in azienda.

Buona lettura.

Aggiornamento – Se qualcuno pensa che quelle scritte negli articoli sono fantasie di un hippy un po’ naïf, considerate che Apple ha brevettato un sistema per disabilitare alcune funzioni (leggi: telecamera) dei dispositivi in base alla posizione (leggi: dove a qualcuno non piace che vengano scattate foto).


8 risposte a “La guerra civile per il computer universale”

  1. L’arrivo dei VERI problemi (guerra, carestia, fame) ci salvera` dalla follia nella quale ci stiamo annegando da soli. (e ci uccidera`, ovviamente, ma e` giusto cosi`)

  2. Il consumatore vuole solo il dispositivo più “figo” che fa quello che gli serve con il meno “sbatti” possibile.

    E in questo la filosofia Apple parte vincente.

    Del resto è lo stesso atteggiamento che io uso per comprare un’automobile: prendo quella che mi piace e la mia unica interfaccia “tecnica” è la spia che dice “portami a fare il tagliando”. E mi incazzo pure se il serbatoio del lavavetri è tanto piccolo da costringermi ad aprire il cofano prima della manutenzione programmata.

    Inutile quindi pensare di vincere una guerra a nome dei “cittadini”. Gli utenti illuminati si arrangeranno da soli, come sempre. E senza far troppo casino, possibilmente.

    • Leggi l’articolo e capirai che il problema non e’ la spia che ti avvisa, ma il software della centralina elettronica che ti impedisce di avviare il motore se non vai a fare il tagliando.

      • Se è per questo vedo vedo molto di più come “problema” già il fatto che le letture del Telepass non vadano solo a finire alla società autostrade ma a persone …

        Di fatto l’auto è fuori dal mio controllo, esattamente come un PC è fuori dal controllo dell’utente medio

          • Ok … mi sono spiegato male … era un discorso più generale: intendevo dire che fra gestione della centralina chiusa, telepass e tute le altre boiate io ho un controllo slla mia automobile pari a quello che un utonto qualsiasi ha sul suo pc (nessuno o quasi).

          • Nel testo quando si parla di “controllo” si intende “volante”, non possibilita’ di fare hacking sulla tua auto.
            Adesso tu hai il controllo della tua auto, non puoi piu’ fare lo smanettone in garage.
            Se un domani la centralina ti bloccasse l’auto se non paghi il leasing o non vai a fare il tagliando, allora si’ che perderesti il controllo dell’auto.

            E’ questo il punto.

  3. Decisamente un discorso che mette molta carne al fuoco. Che poi e` quello che mi aspetto da Cory Doctorow, ovviamente.

    Kurgan, gia` che ci sei mettili tutti i 4 cavalieri dell’apocalisse (Pestilenza, Guerra, Carestia, Morte). Voglio sperare che non ci sia stato un downsizing anche in quel campo 🙂

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