“I sondaggi hanno sbagliato”


Ogni tanto torno su questo tema vuoi perché mi appassiona vuoi perché ho avuto occasione di lavorare con una nota società di indagini demoscopiche, ora non più in attività.

Capita ultimamente che i risultati delle urne in vari Paesi diversi tra loro siano in contrasto con quello previsto dai sondaggi (almeno quelli pubblici), quindi l’opinione pubblica si scaglia contro la presunta incompetenza di chi realizza i sondaggi.

Come in ogni campo anche qui vale la regola pay peanuts, get monkeys.

Realizzare indagini demoscopiche attendibili e rappresentative costa un sacco di soldi e nessuno più vuole spendere quei soldi.

Inoltre nessuno vuole spendere tanti soldi per avere dei risultati che non lo soddisfano o non soddisfano l’editore oppure la media dei lettori o del pubblico.

Organizzare un’indagine demoscopica è un lavoro multidisciplinare che coinvolge tecnologia, matematica e psicologia e tanta, tanta professionalità.

La psicologia è fondamentale per porre le domande corrette e per scegliere delle domande di verifica. Una domanda è corretta quando non influenza la risposta. Volendo fare un esempio in eccesso, in un’indagine demoscopica che prevede due risposte non si può porre una domanda del tipo «Vorrebbe vivere bene e rispondere XX o preferisce vivere male e rispondere YY?»

Inoltre quando viene dichiarato un campione demoscopico spesso ci possono essere due fattori che distorcono il risultato.

Il primo è che il campione dichiarato è quello selezionato, non delle persone che hanno riposto. Sì quello che vi telefona alle otto di sera da un call centre e voi riattaccate potrebbe essere un operatore che sta svolgendo un’indagine demoscopica (probabilità bassa, lo ammetto, ma non nulla). Un’istituto di sondaggi serio non conterebbe quella telefonata nel campione, uno meno serio la conterebbe.

Inoltre ultimamente per ridurre i costi qualcuno (spesso un terzista) “campiona il campione” ovvero intervista solamente una parte del campione richiesto selezionandolo in maniera arbitraria. Il tutto per avere un po’ di margine di guadagno in più.

Realizzare indagini demoscopiche non è come fare una statistica della qualità della produzione dei tondini d’acciaio perché la dimensione di un tondino è quella, non è soggetta ad umore né cambia durante la giornata o dopo eventi specifici.

Purtroppo siamo in un contesto in cui ognuno vorrebbe avere previsioni esatte, ma in troppi vogliono che le previsioni rappresentino la loro ideologia.

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3 risposte a ““I sondaggi hanno sbagliato””

  1. cit. “Realizzare …. attendibili…. costa un sacco di soldi e nessuno più vuole spendere quei soldi.”
    Praticamente come nell’ IT… tutti vogliono soluzioni di virtualizzazione con HA, migrazione a caldo, backup etc.etc, che costi poco (meglio se nulla) e che sia amministrabile dal figlio del cugino del titolare, in modo da risparmiare sui contratti di consulenza e manutenzione.

    • Come in ogni settore dove e’ coinvolta una professionalita’ difficile da capire per chi non vuole capirla per ignoranza oppure per omissione.

  2. Come diceva Corrado Guzzanti:
    “Nuovo sondaggio di rete 4, con la domanda “Ha ragione la destra o ha torto la sinistra?” 🙂

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