Categoria: Hardware

  • Imparare IoT: il kit di base

    IoT (Internet of Things) è una delle buzzword del periodo, ma potrebbe avere implicazioni interessanti, divertenti e istruttive.

    Fino a qualche anno fa andare a basso livello sul hardware richiedeva competenze molto specifiche e apparecchiature costose. Con l’avvento di Arduino e di tutti gli apparati simili, l’accesso al hardware per chi vuole divertirsi o creare qualcosa è diventato molto facile.

    Documenterò in una serie di articoli (assolutamente aperiodici, causa impegni di lavoro) il mio progresso nella comprensione e nell’uso di qualche apparato.

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  • Problemi ai microprocessori

    All’inizio del 2018 è scoppiato il caso dei microprocessori interessati da un problema di accesso non autorizzato ad alcune aree di memoria del sistema.

    I problemi principali, fin’ora, sono sostanzialmente due e vanno sotto il nome di MELTDOWN e SPECTRE. (altro…)

  • Buttate le televisioni 

    Buttate via le televisioni che avete e correte a comprare un OLED.

    Dico sul serio, non scherzo: se siete anche solo marginalmente interessati all’home entertainment, dovete fare un favore ai vostri occhi e passare a questa tecnologia.

    Il mio lettore abituale sa che non sono solito partire a spron battuto con affermazioni del genere e che è strano per me non girare intorno a un argomento per qualche riga del post, ma in questo caso non ne posso fare a meno.
    Ieri ho acquistato la televisione di LG 55B6V : non vi sto a tediare con lunghe discussioni e analisi tecniche che potete facilmente trovare su molti siti: vi consiglio, per dirne una, di leggere questa recensione su HD Blog.

    In questo post vi racconto solo cosa ho visto e come l’ho visto.

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  • Come non realizzare un sistema

    Problema: sei un supermercato; devi inventarti qualcosa per le casse. Che cosa?

    Ma certo! Le casse automatiche!

     

    Sicuro, ma almeno falle bene!

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  • Site survey, fatta in casa

    Che la connessione in mobilità sia un argomento imprescindibile nel discorso informatico è ormai un dato di fatto.
    In luoghi chiusi dotati di connettività in banda larga, trovarsi una connessione Wifi è più una normalità che una stranezza: se, fino a una manciata di anni fa, anche per una azienda non era strano non avere copertura WiFi in tutti gli uffici, ora sembra impensabile non poter navigare dal lavandino del bagno.

    Le connessioni radio sono per loro natura soggette a interferenza ed è importante che gli access point WiFi vengano posizionati in luoghi ottimali e in numero sufficiente. Per effettuare questa valutazione è possible affidarsi alla intuizione e alla sorte, se si vuole, ma è preferibile invece affrontare il problema in maniera scientifica.

    Ecco che negli ultimi anni sono diventate quasi imprescindibili le WiFi Site Survey. Si tratta, riassumendo, di una attività che normalmente viene fatta piazzando AP in posizioni strategiche nel luogo che si vuole valutare, effettuando modifiche sulla copertura della rete camminando con uno strumento di misurazione, riposizionando o aggiungendo se necessario gli AP e ripetendo il processo.
    La site survey serve ad assicurare prima di tutto una copertura sufficiente della superficie di lavoro, dopodiché una misura della qualità del segnale da comparare con le necessità di banda degli utenti.

    Alcuni sedicenti Professionisti IT prendono sottogamba tutto questo processo e semplicemente piazzano qualche AP agli angoli sperando che tutto vada bene.
    Altri invece si affidano solo ad aziende che effettuano questo lavoro in maniera professionale con strumentazione dedicata.

    Io da qualche anno faccio parte della seconda categoria, per prima cosa perché penso che ognuno debba fare il proprio mestiere specifico, consegnarne il risultato al cliente ed essere pagato come si deve. In secondo luogo perché ero stanco di sentire gli utenti lamentarsi che qualsiasi cosa non funzionasse a causa del WiFi “insufficiente”.

    Recentemente, però, mi è capitato di dovermi occupare di un appartamento privato disposto su due piani dove integrare una infrastruttura IT necessaria oltre che per l’intrattenimento domestico avanzato anche per qualche applicazione che ricade nella fascia cosiddetta Small Office / Home Office.
    Oltre a una piccola zona tecnica dedicata e al classico cablaggio strutturato (argomenti di cui potremmo forse parlare in futuro) il WiFi è stato ovviamente un argomento di discussione per il quale mi sono chiesto: se la site survey ha senso in un ufficio, perché non in una casa?

    Da qui in poi è una tipica Storia di Geek: a livello basilare, cos’è una site survey e come si affronta? (altro…)

  • Dieci anni fa non c’erano

    Questi oggetti, tecnologie, software o servizi non erano disponibili al pubblico il primo gennaio 2007, dieci anni fa. (altro…)

  • Tastiera Logitech G610

    Se avete questa tastiera e non avete un sistema operativo supportato, è comunque possibile modificare il comportamento della retroilluminazione senza utilizzare l’apposito software di Logitech.

    Tenendo premuto il tasto rotondo della retroilluminazione sopra il tasto Pause assieme ad uno dei 10 tasti con le cifre della tastiera principale (non del tastierino numerico) si può selezionare il comportamento della retroilluminazione.

  • Floppotron suona Star Wars

    Old and busted: la Marcia Imperiale suonata con alcuni floppy drive. New hotness: una suite di Star Wars suonata con 64 floppy drive, 8 hard disk e 2 scanner. I dettagli dell’opera realizzata da Paweł Zadrożniak sono qui.

  • L’Internet delle cose hackerate

    Nel gennaio 2014 scrivevo a proposito dell’Internet delle cose insicure.

    In fondo all’articolo citavo una notizia, rivelatasi al tempo infondata, di un botnet di 100.000 frigoriferi connessi.

    Purtroppo non abbiamo dovuto attendere molto prima che qualcuno lo facesse davvero, così lo scorso settembre il blog di Brian Kerbs è stato attaccato con un DDoS di 630 Gbs, una potenza di fuoco doppia rispetto al DoS più potente registrato prima di quell’evento. (altro…)

  • Robot bipede di Google

    [youtube https://www.youtube.com/watch?v=iyZE0psQsX0&w=560]

    Non viene detto se dispone di un apposito ricettacolo per ospitare i piani della Morte Nera.

  • SSD tre anni dopo

    Questa mattina ho cambiato il disco di boot del server Linux di casa, un’operazione di mezz’ora circa, tra clonazione e sostituzione hardware.

    Sia il vecchio disco sia quello nuovo sono dischi SSD di pari dimensione, 120 Gb. (altro…)

  • Backup dei CD audio

    Le memorie ottiche rotanti sono poco pratiche e questa non è certo una novità.

    Tempo fa ho aggiunto alla collezione di hardware casalingo un QNAP TS-431 con l’idea di destinarlo principalmente a multimedia server, almeno per ora.

    Nei ritagli di tempo delle ultime settimane ho eseguito il backup dei miei CD audio, circa 500 centimetri lineari di scaffali. (altro…)