Tag: dhcp

  • DHCPv6: il DUID

    Il DHCPv6 è un chiaro esempio di come IPv4 e IPv6 siano differenti tra loro, non solo nell’ampiezza degli indirizzi.

    Una di queste differenze sostanziali è il metodo con cui viene determinata l’univocità di un host ai fini del rilascio di un IPv6.

    In IPv4 il DHCP (figlio del bootp) utilizza il MAC address di una scheda di rete per riconoscere univocamente un host. Due conseguenze abbastanza seccanti sono che un host cambia l’identificativo univoco se viene sostituita una scheda di rete (o viene realizzato un team di schede) e che un host ha tanti identificativi univoci quante sono le porte di rete. Alcuni driver permettono di sovrascrivere il MAC Address, ma la cosa esula dalla trattazione.

    DHCPv6, descritto in RFC3315, utilizza il DUID (DHCP Unique Identifier), che è univoco per tutte le porte di rete e viene calcolato una volta sola nella vita dell’installazione di un sistema operativo. Va da sé che, essendo memorizzato su un supporto riscrivibile, il DUID può essere alterato.

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  • IPv6 schizofrenico

    Quando si comincia ad utilizzare IPv6 in produzione su una configurazione LAN eterogenea iniziano i comportamenti a cui non siamo abituati.

    Con IPv4 un host impostato per la configurazione automatica si assegna un indirizzo link-local (169.254.0.0/16, RFC3927) contatta il server DHCP per avere un indirizzo e, quando lo ottiene, scarta l’indirizzo link-local e avrà sempre solamente quell’indirizzo fino alla scadenza dell’affitto dello stesso.

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  • Smettetela di utilizzare quel foglio elettronico!

    Oltre ad essere un saggio consiglio è anche il claim di un prodotto open per la gestione del networking. Qui mi occupo del saggio consiglio.

    Oggi sono stato, tra gli altri, da due clienti in cui c’è una persona residente che gestisce la rete. In entrambi la LAN viene gestita senza DHCP o sistemi automatici tenendo traccia manualmente degli IP. Inutile dire che entrambi hanno problemi quando viene chiesto un IP di prova o da assegnare ad un host in pianta stabile.

    Alcuni miti relativi all’utilizzo di sistemi manuali per la gestione degli IP:

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