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  • Partiti i primi gTLD

    ICANN ha dato il via libera per la delega dei primi gTLD.

    I TLD approvati sono:

    • شبكة (xn--ngbc5azd), la parola araba che significa web oppure network (International Domain Registry Pty. Ltd., Australia)
    • онлайн (xn--80asehdb), la parola russa che significa online (Core Association, Svizzera)
    • сайт (xn--80aswg), la parola russa che significa sito web (Core Association, Svizzera)
    • 游戏 (xn--unup4y), la parola cinese che significa gioco (Spring Fields, LLC, USA)

    Non ci vuole molto a capire che sono tutti TLD IDN: lo scopo di questa scelta è chiaramente dare un segnale che Internet non è limitata a chi utilizza i caratteri latini.

    I tre Registry che si sono aggiudicati i gTLD hanno passato test rigorosi di funzionamento e sono pronti ad operare.

    L’avvio dei TLD (generici o no che siano) IDN impone a tutti i SysAdmin e sviluppatori di rivedere eventuali filtri o RegEx per la validazione dei nomi a dominio e impone in maniera definitiva il supporto dei caratteri internazionali non latini e con senso di scrittura da destra a sinistra.

  • Restano i punti nei nomi a dominio

    ICANN ha deciso che per ora i cosiddetti dotless domain names sono vietati.

    dotless domain names (strano che nessuno abbia ancora iniziato a chiamarli DDN) sono quei nomi a dominio che non contengono alcun punto separatore, ad esempio http://pippo

    La proposta era stata avanzata da Google per poter avere un nome a dominio search in modo tale che gli utenti potessero scrivere http://search per accedere alle funzioni di ricerca.

    Per esperienza diretta posso dire che, almeno fino a qualche anno fa, Microsoft USA (non so se valeva per il resto del mondo) al suo interno utilizzava dei dotless domain names per la intranet (ovviamente con IIS+SharePoint).

    Proprio l’utilizzo di nomi senza punto all’interno delle aziende è una delle argomentazioni contrarie all’utilizzo dei dotless domain names sostenute da una ricerca commissionata da ICANN [PDF]. Il rischio che ci sia sovrapposizione tra qualche nome a dominio senza punto (magari creato ad arte) e dei server nelle intranet aziendali è molto elevato al punto tale da non giustificare il via libera di ICANN.

    Purtroppo i rischi di sicurezza non sono legati solamente ai dotless domain names perché ICANN ha approvato da poco i primi gTLD, che, per giunta, non sono scritti in alfabeto latino:

    • .شبكة (Web in arabo)
    • .游戏 (Gioco in cinese)
    • .онлайн (Online in russo)
    • .сайт (Sito Web in russo)
  • 1930 richieste per i nuovi gTLD

    ICANN ha pubblicato l’elenco delle richieste pervenute per la creazione dei nuovi gTLD a pagamento.

    Bisogna tener presente che ICANN per ogni richiesta (anche non soddisfatta) di un nuovo gTLD ha incassato 185.000 dollari, come da sezione 5 delle FAQ.

    Ho importato l’elenco pubblicato in una tabella SQL e ho fatto un po’ di analisi.

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