Prendo spunto da un post di Stefano per dire la mia sull’abuso della parola virtuale riferita alle attività che hanno a che fare con Internet e assimilati.
Si sa che il parlar comune e il giornalismo sguazzano come maiali nel fango nei cliché al punto che di quando in quando leggiamo articoli di giornale che si scagliano contro l’abuso di quello o quell’altro cliché da parte dei giornalisti stessi.
Tra i termini oramai logori per riferirsi ad Internet e dintorni se ne annoverano due un po’ fastidiosi.
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