Categoria: Hardware

  • A cosa servono gli standard?

    Come se non bastasse il fatto che il bello degli standard è che ce ne sono tanti tra cui scegliere, qualcuno ci mette del suo per inventarne di nuovi.

    Stamattina sono andato da un cliente per configurare la sua nuova connessione a Internet, per far funzionare la quale era necessario che venisse steso un cavo UTP.

    La persona che ha steso il cavo ha molto gentilmente pensato di realizzare anche i connettori UTP. Per scrupolo ho controllato la sequenza e al posto di quella standard mi sono trovato un fantasioso bArancio-Arancio-bVerde-Blu-bMarrone-Verde-bBlu-Marrone. La differenza era particolarmente marcata dal fatto di avere un marrone lì in mezzo a tutti gli altri colori.

    Quando io mi trovo davanti a queste cose la prima domanda che mi pongo è “Perché?” Che senso ha inventarsi delle sequenze quando esistono quelle codificate?

    Domande che resteranno senza una risposta.

  • Sinclair ZX81 in LEGO

    My Lego ZX81!Il primo modello di casa Sinclair, lo ZX80, veniva venduto già assemblato oppure in kit.

    Paul Dunning ha realizzato un modello dello ZX81 in LEGO; è leggermente più grande dell’originale, ma molto rispettoso dell’originale, specialmente considerando i limiti dei mattoncini LEGO.

    Aspettiamo solo che qualche fan dell’altra parte realizzi una ricostruzione in LEGO di qualche computer Commodore.

  • …and so it begins

    Era solo questione di tempo: The Pirate Bay ha aperto Physibles una sezione per gli oggetti fisici.

    Gli scrittori di fantascienza come Charles Stross e Cory Doctorow l’avevano anticipato da anni: con l’abbassarsi dei prezzi delle stampanti 3D lo scambio di file che descrivono oggetti tridimensionali sarebbe diventato fiorente e sarebbe stato il nuovo bersaglio di chi combatte le guerre di copyright.

    Una stampante 3D può essere acquistata ad un prezzo attorno ai 1.000 dollari: la stampante di Cubify presentata al CES costa 1.300 biglietti verdi. Non è difficile immaginare che, se il mercato dovesse decollare, i prezzi scenderebbero.

    A cosa può servire una stampante del genere? Immaginate di aver bisogno di un sottovaso di dimensioni o forma particolare, oppure un fermalibri, o un’etichetta di plastica, o un qualsiasi altro oggetto. Anziché girare per i negozi per cercarlo, ve lo stampante a casa vostra.

    Il livello successivo è, ovviamente, scaricare da Internet i file che descrivono gli oggetti: potreste stamparvi da soli il kit per assemblare un modellino senza doverlo acquistare.

    Poi arriveranno i guerrieri del copyright e a questo punto ne vedremo delle belle. I file di descrizione degli oggetti sono relativamente piccoli, se paragonati ai film o alle canzoni e possono tranquillamente essere spediti in pochi istanti via posta elettronica. (via Boing Boing)

  • Lancio mondiale dell’IPv6

    WORLD IPV6 LAUNCH is 6 June 2012 – The Future is ForeverVi ricordate della Giornata mondiale IPV6?

    In sostanza, il test è andato bene. Fra qualche mese, cioè praticamente un anno dopo, diverse aziende, provider e costruttori di dispositivi hardware saranno permanentemente raggiugibili via IPv6.

    Il 6 giugno 2012 segnerà il lancio mondiale dell’IPv6, e da quel momento i sistemisti avranno molto più lavoro per le mani. Come sempre succede in caso di cambiamenti  di tale entità, ci sarà un interregno moderatamente caotico. Ci sarà da sputare sangue (software inadeguato, software vulnerabile, pura incompatibilità, temporanea incompetenza, dispositivi antiquati, campagna acquisti…), ma i risultati saranno notevoli, e ne varrà la pena. Di sicuro almeno per un po’ non avremo scarsità di indirizzi IP.

    La Cisco spiega la faccenda certamente meglio di me.

    Vado a flashare il firmware ai piccioni viaggiatori per renderli conformi alla RFC 6214.

  • Via i CD player dalle auto

    MSNBC riporta la notizia che i produttori di autoveicoli stanno iniziando ad eliminare i riproduttori di CD audio.

    Io stesso mi sono reso conto che da quando ho l’auto nuova con il connettore USB sto usando sempre meno i CD-ROM con su gli MP3 (non tengo certo gli originali in auto!)

    Probabilmente in breve tempo i riproduttori di CD audio per auto diventeranno obsoleti come gli Stareo8 e le cassette e rimarranno solamente sulle automobili di fascia alta come gadget costoso.

    Se questo, come sostengono i produttori di auto, significa risparmio, ben venga. Purché l’automobile non mi blocchi la riproduzione di file audio in base a regole sue o previa verifica di DRM o altre porcherie.

  • Sicurezza stampanti HP: non si fa così

    Pochi giorni fa HP ha annunciato di aver rilasciato gli aggiornamenti del firmware delle stampanti coinvolte in un problema di sicurezza.

    Il problema riguarda la possibilità di installare su alcune stampanti HP un firmware non originale (video) che può esporre dati riservati oppure modificare i parametri di funzionamento della stampante causando danni e, potenzialmente, incendi.

    Il problema è che HP, in una maniera assolutamente irrituale rispetto a casi analoghi, non ha pubblicato l’elenco dei modelli coinvolti, ma dice semplicemente di accedere alla sezione del supporto del suo sito, mettere il nome del modello della stampante, selezionare Download e verificare se c’è un aggiornamento del firmware.

    Questa scelta è stata probabilmente dettata da qualche genio delle pubbliche relazioni o del dipartimento legale, i quali preferiscono sempre nascondere la polvere sotto il tappeto e gestire in seguito eventuali problemi, scommettendo sul fatto che o non succeda nulla oppure si possa minimizzare o smentire.

    Se questa era la norma nel secolo scorso, nel 2012 la mancanza di trasparenza in questo tipo di comunicazioni non paga più, specialmente quando ci sono molte alternative alle stampanti HP a prezzi vantaggiosi.

  • Buon compleanno Commodore 64

    Commodore 64

    Nel gennaio 1982 veniva annunciato all’International Winter Consumer Electronics Show di Las Vegas il Commodore 64. Con l’occasione venne mostrato anche un prototipo.

    Nell’agosto 1982 è iniziata la vendita al dettaglio negli Stati Uniti con un prezzo di lancio di 595 dollari.

    In Italia il Commodore 64 è stato presentato in anteprima allo SMAU del settembre 1982 ed è stato reso disponibile per la vendita al dettaglio a partire dal marzo 1983 con un prezzo di listino di 973.500 lire,[6] listino in cui il Commodore 64 è rimasto fino al dicembre 1993 con un prezzo ribassato più volte.

    Il Commodore 64 è il computer più venduto al mondo, record che si trova anche nel Guinness dei primati. Nel 1986 furono venduti più di 10 milioni di esemplari in tutto il mondo. Fu commercializzato fino al 1993, quando le unità vendute furono appena 700 mila. In totale ne sono stati venduti nel mondo oltre 17 milioni di esemplari: record che con tutta probabilità non verrà mai più superato.

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  • Standardizzazione: basta volerlo

    Il mio vecchio regolabarba (meglio: la sua batteria ricaricabile) ha definitivamente tirato le cuoia e ne ho dovuto comperare un altro.

    Attratto dal display digitale e dalla regolazione elettronica del pettine (a step di un millimetro), ho comperato un Remington MB4550.

    Arrivato a casa, ho scoperto con piacevole sorpresa che il rasoio si carica attraverso un connettore micro USB, che, guardacaso e’ anche il connettore con cui si carica il mio telefono.

    Quindi assieme al regolabarba ho guadagnato un cavo USB type A – micro B e un caricatore micro USB.

    Onore al merito di chi in Europa ha insistito per la standardizzazione dei caricatori e complimenti alla Remington per non aver inventato la ruota, ma sfruttato gli standard.

    Un esempio da seguire.

  • Charles Babbage (1791 – 1871)

    Il 26 dicembre di 220 anni fa nasceva Charles Babbage.

    Lui non è mai stato un genio del marketing. Lui (e meno male) non ha detto a nessuno “stay hungry, stay foolish“.  Ma ha fatto molto di più.

    Se siamo qui, lo dobbiamo anche a lui.

     

  • Marketing done wrong

    Oggi sono a casa della mia signora, la quale, pur non essendo una nerd come me, non e` proprio a digiuno di tecnologia. Riceve una telefonata da un noto gestore telefonico fisso, del quale lei e` cliente:

    Operatore: “Buonasera, sono Marco di PippoPrada, vorrei segnalarle che solo per i nostri clienti piu` affezionati c’e` l’opportunta` di acquistare, in 30 comode rate mensili, pagabili nella bolletta telefonica, un TAGGET“.

    La signora, che ha capito benissimo cosa intedeva, non si lascia scappare l’occasione di farsi due risate, e risponde “EH?

    Operatore: “… Vorrei segnalarle che solo per i nostri clienti piu` affezionati c’e` l’opportunta` di acquistare, in 30 comode rate mensili, pagabili nella bolletta telefonica, un TAGGET…”

    Un cosa?

    Operatore: “Signora, un TAGGET… un TABBET… sa, quell’aggeggino moderno, quelle cose uscite adesso, simile a un IPPAD  (pronunciato come  “ippopotamo”, non “aipad”) ma molto piu` funzionale

     

    Ovviamente da qui e` andata in discesa verso un deciso fallimento della vendita del TAGGET… ma voglio dire, come si fa?

     

     

     

     

  • Di quanto spazio abbiamo effettivamente bisogno?

    Dovendo allestire il nuovo server casalingo mi sono posto anche il problema dello storage.

    All’inizio ho fatto una lista della spesa provvisioria per il mio pusher di hardware quasi con il pilota automatico e ho incluso due dischi da 2 Tb andando sulla scelta più conveniente per sostituire i 4 dischi attuali.

    Poi la notte ha portato consiglio.

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  • Da HD a USB

    Non erano tanti anni fa quando il disco riprodotto qui a fianco era il disco di sistema del mio PC.

    È stato un signor disco, Windows 2000 (prima, poi XP) volava (nei limiti imposti da Windows) con quel disco e con l’Adaptec 29160.

    Oggi al MARC di Genova ho comperato una chiavetta USB Verbatim da 32 Gb, con una capacità pari di fatto a quella di quel disco, grossa una minima parte e con un prezzo (27 euro) che nemmeno si avvicina a quello che avevo scucito per quel disco.

    Certo, l’USB2 non ha il transfer rate di un U160 SCSI, ma fa un certo effetto vedere che una chiavetta USB da 32 Gb costa così poco. Nello stesso banchetto con una spesa di cinque volte quella della chiavetta potevo portare a casa un disco SATA da 2 Tb.

    Il tutto nell’attesa di mandare definitivamente in pensione questa tecnologia di dischi magnetici rotanti, che ai suoi esordi si chiamava winchester.