Tag: cisco

  • Cisco acquisisce Sourcefire

    sourcefireIeri Cisco ha annunciato di aver raggiunto l’accordo per l’acquisizione di Sourcefire al prezzo di 2,7 miliardi di dollari.

    Le azioni di Sourcefire verranno acquistate a 76 dollari l’una, il 29% in più del loro valore di chiusura del giorno precedente, 59,08; l’acquisto vero e proprio verrà perfezionato entro l’anno dopo il via libera delle autorità di vigilanza.

    Sourcefire dispone di alcuni prodotti di difesa informatica (IDS, firewall, antimalware) che fanno gola a Cisco, in quanto l’offerta della società di San Jose era carente sotto questo punto di vista.

    Sourcefire gestisce anche tre progetti opensource: Snort, ClamAV e RazorBack. C’è il fondato timore che Cisco faccia fare una brutta fine a questi progetti o comunque non dedichi più tutta l’attenzione di prima.

  • Belkin completa l’acquisizione di Linksys

    belkinBelkin ha annunciato di aver completato l’acquisizione di Linksys da Cisco.

    L’intenzione di Belkin è di mantenere, per ora, il brand Linksys assieme a quello Belkin. Anche il supporto dei prodotti Linksys esistenti e futuri dovrebbe essere mantenuto attraverso il sito del brand.

    Con questa acquisizione Belkin si pone allo stesso livello di altri produttori home/SOHO come D-Link, Netgear, Asus, Trendnet e TP-Link.

    Cisco aveva acquisito Linksys nel 2003, mantenendo il brand per i prodotti home e SOHO; la vendita rientra, come al solito, nelle intenzioni di concentrarsi sul core business: quando acquisti dici che espandi il mercato, quando vendi dici che ti concentri sul core del tuo business.

     

  • Cisco potrebbe fare un’offerta per Skype

    Skype sta per fare una IPO per quotarsi in borsa, ma è possibile che l’iniziativa non sia necessaria.

    Cisco, infatti sarebbe interessata e potrebbe acquisire Skype prima che inizi la IPO.

    Skype ha alcuni asset che fanno gola a chi ha liquidità da investire.

    Innanzi tutto si tratta di un brand molto popolare con una base di 560 milioni di utenti registrati, che non corrispondono certo ad altrettanti utenti attivi, ma il numero è senza dubbio elevato, sebbene questi siano beni un po’ eterei, direi quasi da dot-COM.

    In seconda istanza, c’è una indubbia tecnologia che funziona tutti i giorni e consente di effettuare chiamate audio e/o video senza costi aggiuntivi rispetto alla linea di connessione a Internet. La tecnologia è ben congegnata perché riesce anche ad attraversare i proxy e non è facile da filtrare. Esistono client di Skype per molte piattaforme, incluse quelle mobili.

    Ultimo ma non ultimo, nel primo semestre di quest’anno Skype ha fatturato 406 milioni di dollari facendo pagare solamente l’accesso alle linee di terra a soli otto milioni dei suoi utenti. Il nuovo proprietario potrebbe decidere di far pagare alcuni servizi online come, per esempio, la connessione video ad alta qualità.

    Secondo alcune fonti, Skype varrebbe 5 miliardi di dollari e le eventuali trattative partirebbero da questa cifra.

    Anche Google sarebbe stata interessata all’acquisto, ma avrebbe desistito per evitare problemi di antitrust.