Tag: reader

  • Tiny Tiny RSS

    tiny tiny rssQuando a metà di marzo Google aveva annunciato la chiusura del suo reader online  si era aperta la caccia all’alternativa.

    All’inizio mi ero attrezzato con un mio reader basato su SimplePie, che faceva il suo onesto lavoro. Ultimamente stavo provando Feedly, ma ieri ha annunciato che ci sarebbero state due versioni: una gratuita e una a pagamento, la qual cosa mi ha convinto a tornare sui miei passi.

    Dietro segnalazione di Luigi ho provato Tiny Tiny RSS, che si è rivelata una piacevole scoperta.

    Tiny Tiny RSS è un reader online di RSS open source scritto in PHP (richiesta la versione 5.3) che utilizza MySQL o PostgreSQL come base dati e supporta più profili utente.

    L’installazione è abbastanza semplice e ben documentata: una volta copiati i file nella directory desiderata e creato il database, il tutto avviene via interfaccia web.

    Le opzioni disponibili sono molte e permettono una personalizzazione notevole. Il programma permette di importare un file OPML, chi viene da Feedly può scaricarlo qui. In tema, il file esportato da Feedly non rispetta in maniera ferrea le regole XML e potrebbe non essere importato da Tiny Tiny RSS; in particolare bisogna verificare che i nomi dei feed e gli URL non contengano caratteri ‘&’ non convertiti nell’entità HTML ‘&’

    L’aggiornamento dei feed viene eseguito da uno script demonizzato che gira sotto il profilo utente di Apache.

    Una volta importato l’elenco dei feed e impostato il demone, resta solamente da regolare qualche opzione e godersi il nuovo reader personale di cui ho trovato molto utili le scorciatoie da tastiera.

  • SimplePie

    SimplePieGoogle ha annunciato la chiusura di Google Reader, il servizio di lettura online di feed RSS.

    Costruire un proprio lettore di feed RSS con un linguaggio per il web non è un’impresa titanica e potrebbe anche essere l’occasione per approfondire la conoscenza di un linguaggio.

    Noi che siamo geek e programmatori quando ci serve una procedura la scriviamo, non ci lamentiamo perché non esiste.

    Se si protegge la procedura con una password di accesso e, magari, dietro un server https (con un certificato auto-emesso o con quelli che si comperano a 10 dollari l’anno), si ottiene un po’ più di tutela della privacy rispetto ad un servizio online. Senza contare che non si dipende più dai tagli dei costi di chi offre il servizio.

    Volendo fare un reader in PHP e SQL (ma il SQL non è obbligatorio, se non lo si conosce potrebbe bastare un file di testo salvato sul file system e caricato in un array), si può immaginare una struttura testata-dettaglio a tre livelli (categoria, feed, articolo).

    L’acquisizione dei dati da un feed RSS è la parte più pallosa, quindi meglio delegarla ad una libreria già fatta, come l’ottima SimplePie, che si smazza tutta la burocrazia del caso e gestisce anche una cache locale per ottimizzare i tempi di download.

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  • PDF: non solo Adobe Reader

    I file in formato PDF sono diventati da tempo un subdolo veicolo di diffusione del malware.

    Il problema non sta tanto nei file medesimi, ma nel modo in cui vengono aperti e trattati dal programma di visualizzazione (reader). Il reader più popolare è senza dubbio Adobe Reader (già Acrobat Reader), ma è anche il più vulnerabile ai problemi di sicurezza, soprattutto perché molti utenti non lo aggiornano come dovrebbero e non percepiscono i file PDF come minacciosi.

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  • Aggiornamento per Acrobat

    Dopo quasi un mese dalla diffusione di  uno 0-day, Adobe rilascia finalmente un aggiornamento per il suo reader PDF, le cui versioni attuali diventano 9.4 e 8.2.5; le versioni precedenti non sono più supportate e dovrebbero essere aggiornate quanto prima.

    Se non si verificano altre emergenze, il prossimo aggiornamento del software è previsto per l’8 febbraio 2011.

  • Problema di sicurezza di Adobe Acrobat Reader

    Sta circolando almeno un documento PDF che sfrutta un problema 0-day di Acrobat Reader. Anche Adobe ha diramato un bollettino di sicurezza in cui classifica questo problema come critico.

    Tutte le versioni per tutte le piattaforme di Acrobat Reader presentano questo problema, nessuno escluso.

    In questo momento non ci sono azioni che possono risolvere questo problema, Adobe sta lavorando  per correggere l’errore e rilascerà probabilmente un aggiornamento quanto prima.

    Alcune mail che contengono il documento infetto che sfrutta questa vulnerabilità hanno come oggetto David Leadbetter’s One Point Lesson. Alcuni attacchi portati con questo vettore chiudono forzatamente Acrobat Reader e tentano di aprire un programma che fa da esca per l’utente.

    Alcuni antivirus riescono a classificare i PDF che sfruttano questa vulnerabilità  come sospetti; tuttavia è buona regola non aprire PDF di provenienza ignota con Acrobat Reader.