Guida minima, ma minima, ma proprio minima per impaginare del testo che si distingua


Un sedicente aspirante designer di mia conoscenza deve impaginare una serie di documenti da stampare per l’ufficio dove lavora, e nel suo piccolo vuole tirare fuori un lavoretto fatto per bene. La sua definizione di “per bene” è “non indecente e che si distingua”.

Costui mi ha chiesto consiglio, chiamandomi anche sensei. Dopo avergli fatto notare che quello che intende fare non è definibile design, che io mi occupo di computer, e che se io sono un sensei siamo messi male, gli ho dato un solo, unico, singolo, consiglio.

Evita

i

font

Arial

e

Times New Roman

!

Usa altri font, usa qualunque altro font, ma non quei due.

Naturalmente mi ha chiesto: “Sensei, ma perché?”

E io, facendo appello allo zen della situazione: “Col tempo lo capirai da solo.” E l’ho fregato così.

Poi c’è tutta una serie di altri consigli che possono essere elargiti, recepiti, rielaborati e/o rigettati, ma partiamo dalle basi.

Essendo questa una guida ma proprio minima, non ho altro da aggiungere.


12 risposte a “Guida minima, ma minima, ma proprio minima per impaginare del testo che si distingua”

  1. Bodoni e Futura: gli estremi che si toccano. Due font eleganti per tempi civilizzati, non goffi o erratici come il Comic Sans.
    Puo’ sembrare strano, ma stanno benissimo. Bodoni per i titoli (titoletti, titolini…) e Futura per il testo.

  2. OK, segnato tutto ma non avendo mai “impaginato” nulla seriamente mi spiegate perchè no Arial e Times New Roman? (“perchè sono i default di Windows” non vale) 🙂

    • Mi duole contraddirti, ma invece è proprio così (primariamente): perchè sono i default di Windows.

      Il mio “allievo” c’è arrivato da solo, quindi ora posso risponderti. 🙂
      Rileggi l’inizio del post: la sua definizione di “per bene” è “non indecente e che si distingua”. Come fai a distinguerti se utilizzi i default (di Windows o meno)? Se poi tutta la tua organizzazione gira su Windows, la domanda diventa: come fai a distinguerti se utilizzi i default di Windows?

      Facci caso: hai mai pensato fra te e te che il PDF che stavi leggendo fosse graficamente indistinguibile (a volo d’uccello) da decine di altri PDF completamente scorrelati per argomento e produttore? Persino diverse case produttrici di hardware e software di un certo livello utilizzano Arial e TNR! Aprono Word, scrivono in fretta e furia il pezzo e lo trasformano in PDF.
      Legittimo, vai di fretta perché il tuo capo ti mette fretta (tanto poi sei tu che vieni redarguito per “gravissima infrazione della Corporate Identity”), ma non puoi pretendere di tirare fuori un lavoro che abbia una sua individualità collettiva (questa me la sono inventata or ora).
      Il sedicente designer invece vuole fare proprio questo, cioè fare in modo che un documento interno venga riconosciuto all’istante come appartenente al branco. 🙂 Ah, e che non faccia schifo.

      *Oltre* a tutto questo, ci sono poi tutte le considerazioni funzional-estetiche, come quelle validissime di mousse.

  3. Sheldon: perchè non sono fatti per essere stampati. Sono disegnati per essere ben leggibili a video, ed un font ben visibile a monitor non ha la stessa resa della stampa. Si tratta di piccole cose, proporzioni e spessori delle linee che rendono solitamente la stamapa difficile da leggere.

    In generale, è bene evitare, in windows: Verdana, Arial, Times New Roman, Courier, Courier New, Trebuchet MS, Tahoma ed i vari “qualcosa” UI. Sul mac, quelli i cui nomi iniziano con Apple e Times, che sono font “da montor”.

    Normalmente per queste consulenze vengo pagato :p

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