Non accettare mele dagli sconosciuti

Ieri 8 dicembre l’Apple Store di Torino è stato rapinato.

Come in tutti i negozi di questo tipo, esiste un archivio elettronico della merce a magazzino comprensivo di numero di serie e/o IMEI. È quindi molto facile risalire ai codici identificativi degli apparecchi rubati.

Con ogni probabilità quei seriali sono già nella blacklist dei servizi Apple, ogni tentativo di utilizzo online potrebbe portare l’utente in prigione senza passare dal VIA!

Anche se la tentazione di fare un affare sotto Natale potrebbe essere forte, va ricordato che la legge italiana punisce anche chi acquista incautamente della merce. Attenzione, quindi, a ogni tipo di offerta vantaggiosa che potrebbe arrivare al di fuori dei normali canali di vendita.


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Commenti

11 risposte a “Non accettare mele dagli sconosciuti”

  1. Avatar kazuma
    kazuma

    Son mica scemo, non le accetto nemmeno dai conosciuti.

    K.

  2. Avatar suocera
    suocera

    visto l’escalation di questi furti, mi vien da pensare che un modo per neutralizzare i vari “numero di serie e/o IMEI” l’abbiano trovato.

    1. Avatar Luigi Rosa

      Avevo letto in giro che per alcuni telefoni era possibile cambiare l’IMEI presentato in rete abbastanza facilmente. C’è sempre il rischio che al primo upgrade del firmware l’IMEI originale torni a galla.
      Il numero di serie è un po’ più difficile perché in alcuni casi è in ROM e comunque è disseminato in giro per il device. E sicuramente Apple non ti fa assistenza su un device senza numero di serie.

      1. Avatar Alessandro

        Bè … chi compra un dispositivo rubato di solito si guarda bene dal portarlo in assistenza.

        Quanto all’IMEI dipende che livello di coinvolgimento dei carrier: quasi sicuramente chi si porta l’iponecinque rubato in nordafrica la fa franca

  3. Avatar Riccardo
    Riccardo

    Illusi: a Torino per anni ho preso denunzie a carico d’ignoti di gente che acquistava per strada (a bei prezzi) videocamere, televisioni, cellulari, portatili etc. per poi trovarsi in mano pacchi di truciolato, mattoni, fasci di riviste porno …
    Certi modi di fare non cambiano mai.

    1. Avatar Luigi Rosa

      Cavolo, quelle delle riviste porno non l’avevo mai sentita!

      1. Avatar Riccardo
        Riccardo

        Si Luigi, era un’abile applicazione d’ingegneria sociale per dissuadere gli incauti acquirenti dal presentarsi agli uffici di polizia; o dal lamentarsi al coniuge.
        Immagina la scena: «… e aperto il pacco, ho trovato invece QUESTI !!!».
        … oltremodo imbarazzante … !

        1. Avatar kazuma
          kazuma

          Più che imbarazzante… costoso.
          Le riviste porno le trovi gratis in rete 🙂

          K.

          1. Avatar Luigi Rosa

            Deve essere legato all’anti digital divide 🙂

    1. Avatar Luigi Rosa

      Se lo sapessi, lo direi alla Polizia 🙂
      Il mio consiglio resta valido, se poi uno vuole rischiare un’incriminazione per sfoggiare un iDevice con gli amici affari suoi…

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