Ci voleva un informatico

Emendamento Quintarelli Ci voleva un informatico (e che informatico!) per far passare senza voti contrari un emendamento ad una legge costituzionale nei confronti della quale il Governo aveva espresso parere contrario.

L’Onorevole Stefano Quintarelli (Scelta Civica) è l’informatico che è riuscito in questa impresa e no, non l’ha fatto hackerando il sistema di voto elettronico.

L’episodio si è svolto ieri 10 febbraio verso le 22, quando metà dei telespettatori italiani era davanti alla televisione a celebrare il rito collettivo del secolo scorso di Sanremo in cui c’erano ospiti arrivati dal millennio scorso e tirati fuori dalla naftalina per l’occasione.

La Camera viveva nel presente. L’Onorevole Quintarelli aveva presentato un emendamento all’articolo 117 della nostra Costituzione per riportare allo Stato centrale non solo la competenza sul formato dei dati che la Pubblica Amministrazione deve adottare, ma anche dei “processi e delle relative infrastrutture e piattaforme informatiche”. In sostanza si tratta di eliminare la babele informatica delle PA locali.

L’emendamento aveva ricevuto un sommario e superficiale parere negativo del Governo. L’Onorevole Quintarelli, primo firmatario, aveva deciso, quindi, di ritirarlo, forse per galateo istituzionale e l’aveva fatto in occasione del suo primo intervento in Aula. In seguito alla sua decisione, l’Onorevole Antonio Palmieri (Forza Italia) è intervenuto per fare suo l’emendamento e per elogiare la figura di Stefano Quintarelli. In quel momento probabilmente l’Assemblea ha capito chi era la persona che aveva redatto l’emendamento e, a seguito dell’intervento dell’Onorevole Palmieri, anche le altre forze di opposizione fanno proprio l’emendamento, ribaltando il voto della Commissione.

In quella, anche il Governo, per bocca dell’Onorevole Maria Elena Boschi, cambia idea e si dichiara favorevole all’emendamento.

La votazione costituisce un primato: per ritrovare una votazione di una legge costituzionale senza voti negativi bisogna tornare al 1948. Qui il resoconto stenografico.

La soddisfazione di Stefano Quintarelli è grande, come scrive in uno dei suoi blog.

Grazie Stefano, ancora una volta hai scritto una pagina della storia dell’informatica italiana.

Questo è il comunicato dell’intergruppo parlamentare per l’innovazione tecnologica in merito all’evento.


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