What We Left Behind

È partita una campagna di crowfunding per realizzare il documentario What We Left Behind che celebra 25 anni di Deep Space Nine.

Il documentario verrà prodotto da Ira Steven Behr e David Zappone, per la regia di Adam Nimoy.

L’iniziativa ha riscosso un tale successo tra gli appassionati della serie da raggiungere il traguardo prefissato per la realizzazione in un solo giorno, cogliendo un po’ di sorpresa gli stessi produttori.

Sono stati aggiunti altri traguardi che, se verranno raggiunti, permetteranno di estendere la durata del documentario e di aggiungere altre chicche alla produzione.

Il titolo del documentario è naturalmente un richiamo al titolo dell’ultimo episodio della serie.

Ira Steven Behr, ha scritto moltissimi episodi della serie ed è apparso come cliente del locale di Vic Fontaine in What You Leave Behind (è la persona con gli occhiali neri e il pizzetto seduta al tavolo).

Deep Space Nine è stata una serie unica nel contesto di Star Trek e rimane qualcosa che gli appassionati generalmente detestano o amano visceralmente.

Le storie, specialmente quando la serie ha cominciato a carburare, non sono quelle classiche di Star Trek, sono meno utopiche e più crude di quello che ci si potrebbe aspettare da Star Trek. Il tutto è stato reso possibile da una squadra di scrittori e attori di grande livello e dal fatto che il gestore del franchise, Rick Berman, era, fortunatamente, impegnato su altri fronti per poter controllare da vicino le storie.

In quel periodo di grazia c’erano in TV due grandi serie, che potrebbero essere figlie della medesima idea o semplicemente frutto di quello che si respirava in quegli anni, anche se con analogie un po’ sospette.

Sono state due serie televisive che hanno rotto con la televisione seriale canonica, quella del pulsante di reset alla fine di ogni episodio, il cui scopo era quello di poter fruire degli episodi quasi in qualsiasi ordine e di poter iniziare a vedere la serie in qualsiasi momento. Questa idea di marketing concepita per massimizzare l’audience nel tempo aveva costretto gli autori a scrivere storie sempre più banali o superficiali, con personaggi che non si evolvevano, ma restavano sempre uguali a loro stessi.

Quello che Babylon 5 e Deep Space Nine hanno fatto è stato scardinare questo modello consolidato e raccontare una grande storia che ha appassionato moltissime persone.

Non si può essere epici in 44 minuti, ci vuole almeno un’intera serie televisiva.


Pubblicato

in

da

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *