Poche ore fa abbiamo dato l’ultimo saluto a mia prozia, Maria Clotilde Pini, alias la Signorina Pini, alias la Pini, alias Pini (come la chiamavano i bambini), alias Zia Tilde (come la chiamava la mia famiglia), allieva diretta di Maria Montessori.
A quest’ora, in giro per il web potete leggere della serie di qualifiche e raggiungimenti che la contraddistinguono. Nel suo campo era una celebrità.
E cosa posso aggiungere io a ciò che si legge in giro per il web? E che c’entra il sito web di SIAMO GEEK?
Io sono stato toccato solo di striscio dal suo mondo, il mondo Montessori, dal metodo e dall’”ecosistema” di scuole, insegnanti e alunni (alcuni dei quali sono ora a loro volta insegnanti esperti).
Ma nel mio piccolo, credo di avere una prospettiva unica su questo personaggio, che vorrei condividere per completare il quadro. Nel mio piccolo, in questo sito web posso documentare che, anche a 98 anni, come tutti i nostri lettori abituali non si lasciava spaventare dalle novità, ma le affrontava senza arretrare.
Zia Tilde è nata in un regno, ha vissuto la Guerra, ha vissuto la Repubblica.
Zia Tilde è anche nata in un periodo storico nel quale non esistevano (in ordine sCarso) forno elettrico da tavolo, forno a microonde, televisione, audiocassette, videocassette, dischi video digitali, streaming video, smartphone, dumbphone, telefono cordless, telefono fisso nelle case di tutti, Internet, router, Wi-Fi, computer, stampante, scanner, tablet, sintetizzatori musicali, MIDI, programmi notazionali, pen-drive USB, camcorder, macchine fotografiche a pellicola, macchine fotografiche digitali, webcam, instant messaging, voli di linea intercontinentali. Eppure ha utilizzato con gusto almeno una volta ciascuna di queste tecnologie.
Diversi anni fa, non ricordo se per il compleanno o per Natale, mio padre Lucio Valerio (suo nipote) le ha regalato un laptop con Windows XP. Aveva un iPad, che portava con sé nelle trasferte (è stata in Giappone, Cina, USA…) Sullo smartphone saltuariamente le mandavo le foto che facevo alla Deepcon; l’avevo invogliata a farci un salto (ritengo che durante la Guerra non ci fosse tanto spazio per la fantascienza da entertainment…), ma poi purtroppo le gambe sono peggiorate. Io le facevo da sistemista, “suggeritore”, data entry, insomma tuttofare informatico, anche via controllo remoto. Quando il laptop è diventato obsoleto, le abbiamo proposto di cambiarlo, ma lei si trovava bene con quell’hardware, così le ho suggerito Linux, e lei lo ha valutato e accettato (tanto Firefox è Firefox, Thunderbird è Thunderbird, LibreOffice è LibreOffice e VLC è VLC anche su Linux: tutti scelti apposta per questo motivo, e perché sono open-source), e negli ultimi anni è stata felice utente di Arch Linux con sopra KDE (oramai la curva di apprendimento della GUI di Windows l’aveva già scalata e non mi sembrava il caso di proporle Gnome, troppo differente). Lei ha imparato a utilizzare tutto ciò abbastanza in fretta; certo, con qualche incertezza, ma non peggio di un qualsiasi altro principiante, anche più giovane. Insomma, non faceva parte degli utonti, ma degli utenti.
E io che credevo di scrivere tre righe veloci!..
In conclusione, ecco quello che volevo testimoniare, che oltre a essere tutto il resto, Maria Clotilde Pini era anche una geek.
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