Autore: Luca Mauri

  • Il lato negativo

    Nel campo della fotografia digitale, tutti sanno che esistono alcuni formati standard che negli anni sono diventati ubiqui: per citare i più famosi ricordiamo il TIFF e JPEG normalmente usati per la “fotografia” come generalmente intesa.
    Per quanto questi formati siano compresi solo in maniera superficiale dagli utenti – provate solamente a menzionare la compressione lossylossless in una conversazione e i risultati saranno esilaranti – e di conseguenza spesso utilizzati a sproposito, si tratta ad ogni modo di sigle e concetti che sono più o meno entrati nel gergo comune, sia a casa che sul posto di lavoro.

    La stessa cosa non può dirsi per quanto riguarda le immagini cosiddette RAW ovvero quei formati immagine (normalmente corredati da appositi meta-dati) che memorizzano i dati grezzi provenienti dai sensori di immagini delle fotocamere digitali. Per fare un confronto con la pellicola – per quanto in termini semplicistici – potremmo dire che un file RAW rappresenta la negativa mentre una immagine JPEG è più simile a una stampa.
    L’immagine RAW contiene sostanzialmente tutte le informazioni catturate dal sensore ottico, una foto JPEG è il risultato di una elaborazione (e normalmente anche di una compressione lossy) di queste stesse informazioni: si tratta quindi di un prodotto finito creato però in base a parametri necessariamente meccanicistici dei processori di immagine all’interno della fotocamera. Per tornare alla metafora di prima, qualcosa di simile ai minilab che sviluppano e stampano le negative senza, o quasi senza, intervento umano. (altro…)

  • Lo strano caso di #badBIOS

    MicrocontrollerLa notizia non è freschissima, ma io me ne sono imbattuto solo ieri.
    Ammetto che, a un primo sguardo, potrebbe sembrare una bufala di proporzioni colossali che ogni professionista del IT sarebbe tentato di ignorare con una alzata di spalle, ma pare che sotto in effetti ci sia molto di più.
    E no, non è un pesce di Halloween.

    Tutto inizia tre anni fa, ma sale agli onori della ribalta con questo tweet

    https://twitter.com/alexstamos/status/393027135377399808

    Questo articolo su ArsTechnica racconta la storia di un misterioso malware che si è riprodotto per anni sui computer di Dragos Ruiu, un noto e rispettabile consulente di sicurezza informatica.
    Il malware pare responsabile per la cancellazione di files dalle memorie, di massa, la modifica di firmware di alcuni microcontroller all’interno del PC e per la capacità di impedire il boot di alcuni sistemi operativi o l’avvio da un disco ottico. (altro…)

  • Testa in su, piedi in giù

    E’ notizia di due giorni fa che SpaceX ha completato un ulteriore test del veicolo Grasshopper arrivando a una elevazione di 250m e contemporaneamente spostandosi lateralmente di 100m, prima di atterrare verticalmente alla stessa piattaforma di lancio.
    Qui di seguito il video ufficiale rilasciato dall’Azienda:

    Il veicolo Grasshopper è un test con l’obiettivo di rendere del tutto recuperabile il primo stadio del razzo Falcon 9 consentendogli di tornare in autonomia al sito di lancio con un atterraggio verticale.
    In futuro questa tecnologia potrebbe anche essere impiegata nell’ambito della ipotetica missione Red Dragon.
    I prototipi provati fino ad ora sono basati sulla v1.0 del Falcon 9, mentre in futuro si lavorerà sul Grasshopper v1.1 basato appunto sul primo stadio del nuovo Falcon v1.1.

    Per quanto questa idea non sia nuova – il pioniere nel campo è stato il Delta Clipper Experimental all’inizio degli anni ’90 – stupisce la velocità con cui SpaceX stia progredendo in questo campo e la rapidità con la quale sta passando dall’idea, al progetto, alla fase di test, fino all’applicazione pratica.
    Per il momento pare non ci siano informazioni chiare sul costo di sviluppo e sull’economicità generale nell’utilizzo di questa soluzione.

  • Anche una MicroRisposta va bene

    Twitter-HelpIl neologismo “microblogging” non è mai entrato nell’uso comune quanto quello della sua killer application ovvero Twitter.
    Partito appunto con l’idea di diventare il corrispondente per internet dello SMS, si è evoluto poi in un social network di uso mondiale: ormai il termine tweet è entrato nell’uso comune e gli hashtag sono talmente ubiqui che strumenti di terze parti si sono adeguati fin da subito al loro utilizzo (Instagram) mentre altri hanno ceduto dopo anni (Facebook).

    Anche le  finalità di utilizzo si sono negli anni diversificate e sono quanto mai variegate: in tempi recenti non è strano vedere usare questo servizio come una sorta di e-mail.
    Si tratta infatti un modo semplice per inviare messaggi brevi con “allegati” a uno o più contatti.
    Altro uso ormai entrato nella prassi aziendale è quello di usare un account Twitter, non solo come strumento di marketing, ma anche per comunicare con i clienti: per dare assistenza, ricevere suggerimenti o lamentele.

    L’idea non è cattiva: il vantaggio per l’azienda è di costringere il cliente ad esprimersi in spazi del ristretti invitandolo quindi, idealmente, a usare oculatamente i suoi 140 caratteri venendo al dunque tralasciando fronzoli inutili. D’altra parte, il cliente dovrebbe beneficiare di una velocità di trattamento, oltre che della possibilità di essere aiutato volontariamente anche da soggetti terzi, eventualmente non legati all’azienda, ma semplicemente lettori casuali.

    Recentemente mi è capitato di usare Twitter per questi scopi, appunto, e ho tratto qualche conclusione che mi sembra opportuno condividere con i colleghi Geek.

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  • Benvenuto e buon viaggio!

    E’ notizia di soli due giorni fa che il nuovo velivolo della Airbus ha effettuato il suo primo volo di test. Infatti venerdì mattina, il nuovo A350XWB ha effettuato un viaggio di collaudo partendo dall’aeroporto di Tolosa, vicino alla linea di assemblaggio dell’Airbus.

    Questo nuovo velivolo ha subito numerose revisioni nella sua fase progettuale e, da un progetto conservativo basato sul A330, è diventato invece un prodotto innovativo destinato a rimpiazzare gli A330 e A340 e a competere o superare i nuovi aerei della rivale Boeing. L’A350XWB infatti è progettato per essere circo l’8% più efficiente nei consumi del Boeing 787, mentre la sua versione -1000 potrà vantare una autonomia massima superiore a quella del Boeing 777-300ER.
    Il costruttore prevede anche di certificare questo aereo – primo al mondo – per ETOPS-350, mentre Boeing punta a certificare i suoi prodotti corrispondenti solo per ETOPS-330.

    Chi si fosse perso la diretta dell’evento, può visitare il sito dedicato al volo inaugurale o visualizzare direttamente la lunga replica su Youtube che vi incorporo qui di seguito per comodità.

    [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=DC9qmo7roWc#!]

    Vi ricordo che Airbus è una azienda di eccellenza che in soli 40 anni ha scardinato quello che sostanzialmente era un monopolio dell’industria statunitense sugli aerei commerciali. Nacque originariamente come un consorzio di aziende aerospaziali europee al quale l’Italia non volle aderire, perdendo così l’ennesima possibilità di crescita industriale.
    Una breve storia commentata dell’Airbus e del ruolo che l’Italia (non) vi ha giocato è presente nell’interessante volume di Luciano Gallino La scomparsa dell’Italia industriale.

  • Imparare dagli errori

    IMG-20130606-00270Questa settimana ho partecipato all’edizione Italiana del BlackBerry Experience Forum, un evento rivolto ai reparti ICT delle aziende per dimostrare e discutere alcune delle nuove tecnologie appena presentate o di prossima uscita da parte di quella che una volta era RIM.

    Probabilmente tutti sapete della recente uscita delle linea di prodotti denominata BlackBerry 10 che è una vera rivoluzione nell’intera piattaforma.
    Comprende infatti un nuovo sistema operativo non più basato su Blackberry OS ma ora su QNX, comprende nuovi apparecchi telefonici (per il momento solo di fascia alta , ma con almeno un modello di fascia bassa in arrivo a breve).  Sopratutto prevede un metodo di gestione dei dati completamente diverso dal precedente (solo incidentalmente vi ricordo che la piattaforma BB 5/7 con l’APN blackberry.net rimarrà in funzione al massimo per due anni, o meno a seconda del vostro operatore telefonico).
    Non voglio fare qui un comunicato stampa sul BB10 e invito il lettore interessato a documentarsi sulla Wikipedia (o meglio ancora con il referente commerciale del proprio operatore, ammesso che ne abbiate uno che sappia fare il suo lavoro…), vorrei invece discutere di lezioni imparate. (altro…)

  • I/O 2013

    Per chi si fosse perso l’evento, questa settimana dal 15 al 17 si è tenuta l’edizione 2013 del Google I/O.
    Si tratta della conferenza denominata appunto “Innovation in the Open”, dedicata agli sviluppatori interessati alle tecnologie di Google e Android.

    Un po’ come le presentazioni dei prodotti Apple, la I/O è una conferenza sempre piuttosto interessante per gli argomenti discussi. A volte presenta buchi nell’acqua clamorosi – come il quasi defunto Google Wave, appunto presentato qui nel 2009 – ma è sempre un importante forum di discussione nel campo della tecnologia IT a cui vale la pena prestare attenzione.

    Per chi non si fosse interessato alla conferenza in diretta, segnalo qui di seguito qualche link utile.
    La pagina ufficiale dell’evento è https://developers.google.com/events/io/ mentre TechRadar ci presenta un esaustivo post riassuntivo sulle novità, con link a dettagli per ogni argomento.
    Qui di seguito incorporo il video del keynote di apertura.

  • Dalla scatola alla nuvola

    cspartQualcuno dirà che è finita una epoca, e sarebbe difficile dargli torto.

    Sono passati oltre 25 anni da quando la Adobe ha lanciato sul mercato due prodotti software che avrebbero definito il mondo della grafica non solo per gli anni, ma per le geenrazioni a venire.
    Come tutti sapranno già, negli anni Adobe è cresciuta in maniera drastica anche attraverso l’acquisizione di altre software house storiche come Aldus e Macromedia.
    Tutte le tecnologie acquisite e incorporate sono poi servite per ampliare la gamma di prodotti di grafica e di sviluppo dell’Azienda.
    Nel campo dell’informatica penso sia difficile trovare qualcuno che non conosca la Adobe Creative Suite: un pacchetto in bundle che appunto incorpora una buona parte delle applicazioni.

    La storia della CS è iniziata nel 2003 con la prima versione a cui ne sono seguite altre sei, ma, poco meno di dieci anni dopo, la vita di questo prodotto come pacchetto software è conclusa.
    Durante l’ultima Adobe MAX Conference, infatti è stato annunciato che la CS6 non sarà mai aggiornata e rimarrà l’ultima versione pacchettizzata della suite, insieme con le versioni singole delle varie applicazioni che la compongono. (altro…)

  • Importanti novità in ambito Geek

    roma_treasureMi trovo purtroppo costretto a concentrare in un singolo post quattro rilevanti novità, importanti per tutti i Geek, che richiedono immediata attenzione.

    La prima notizia è che Google, per fronteggiare la crisi economica galoppante, ha deciso di aggiungere un nuovo layer a Google Maps.
    Questo strato, denominato Treasure può essere selezionato con il solito pulsante in alto a destra e consente appunto ai più arditi tra i noi di lanciarsi alla scoperta di tesori e di usare quindi l’aiuto informatico per trovare fortuna.
    Affrettatevi ad utilizzare questo strumento perché, pare, potrebbe non essere più disponibile fra qualche ora. (altro…)

  • Partizioni ed esperimenti natalizi

    hard-drive-partitions

    In questo post vi racconto le mie ultime avventure ed esperimenti in ambito di storage per condividere qualche risultato che trovo interessante.

    Parto dall’inizio raccontandovi che il mio desktop è dotato di una scheda madre con chipset del southbridge ICH8R: avevo quindi originariamente optato per montare due dischi da 250GB configurati in RAID1 (comunemente chiamato anche mirroring).
    Inizialmente avevo creato due partizioni: la prima da 80GB per contenere sistema operativo e applicazioni mentre l’altra serviva come archivio di tutti i dati. La doppia partizione è una idea che non mi ha mai entusiasmato, ma è una scelta molto utile quando il sistema operativo ogni tanto gradisce una “formattata e reinstallata” per tornare a funzionare bene, come purtroppo è spesso il caso di Windows.
    Con l’aumento continuo della richiesta di spazio da parte degli applicativi e dei file di contenuti come le fotografie digitali – con tutti il loro contorno di panoramiche, HDR, meta-dati e via dicendo – già all’inizio del 2012 la situazione dello spazio libero stava diventando critica.
    Come soluzione (purtroppo solo temporanea), qualche mese fa avevo quindi scelto di recuperare due piccoli dischi da 160GB inutilizzati per creare un altro array in RAID1 e così suddividere ulteriormente i dati utente su un altro disco. Lascio immaginare la lettore la totale impraticità del setup, ma per qualche mese mi sono accontentato e arrangiato.
    Poche settimane fa, lo spazio libero sulla partizione del OS è sceso sotto il 10% dello spazio totale: a quel punto mi è suonato in testa il campanello di allarme generale.
    Dovevo trovare una soluzione più elegante, più funzionale e più a lungo termine: qui inizia la parte interessante del racconto.

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  • Un titolo azzeccato

    Dopo qualche anno di silenzio  è finalmente arrivato il momento di riaccendere i riflettori su una delle saghe fantascientifiche preferite dai Geek: si riparte quindi con speculazioni, mezze verità, notizie di dubbia provenienza e materiale promozionale distribuito con il contagocce.
    Sicuramente saprete già che il nuovo film di ST avrà per titolo “Star Trek Into Darkness”, forse però non avete seguito tutte le novità che si sono susseguite negli ultimi giorni, facciamo quindi un breve riassunto per i più distratti.

    Per prima cosa, vale la pena riportare per intero il riassunto ufficiale rilasciato da Paramount Pictures il 26 Novembre

    “In Summer 2013, pioneering director J.J. Abrams will deliver an explosive action thriller that takes Star Trek Into Darkness.

    When the crew of the Enterprise is called back home, they find an unstoppable force of terror from within their own organisation has detonated the fleet and everything it stands for, leaving our world in a state of crisis.

    With a personal score to settle, Captain Kirk leads a manhunt to a war-zone world to capture a one man weapon of mass destruction.

    As our heroes are propelled into an epic chess game of life and death, love will be challenged, friendships will be torn apart, and sacrifices must be made for the only family Kirk has left: his crew.”

    Basterebbe questo per suscitare più di un dubbio anche nel più accanito fan del franchise, ma il meglio deve ancora venire. (altro…)

  • Un altro geek contento

    Luigi ha già trattato l’argomento in un post precedente, ma non poteva pensare di mantenere l’esclusiva in un covo di Geek come questo 🙂

    La scorsa settimana ho acquistato un nuovo obiettivo zoom, in particolare il AF-S DX NIKKOR 55-300mm f/4.5-5.6G ED VR.
    Appena tolto dalla scatola, ho fatto le solite prove inutili, tipo fotografare la cima del campanile del Paese oppure l’alberello sulla terrazza del vicino, ma ovviamente un Geek non poteva dirsi soddisfatto.
    Lo scorso 24 Settembre, quindi, approfittando di una schiarita nel cielo perennemente nuvoloso delle ultime settimane, ho colto l’occasione per uno scatto alla Luna.

    Dato che l’obiettivo è dotato dello stabilizzatore ottico di seconda generazione, ho anche voluto provare a scattare a mano libera, con il solo supporto del braccio appoggiato al davanzale.
    L’esposimetro della mia macchina tende per progettazione a sovresporre, quindi ho fatto qualche tentativo scendendo di volta in volta con la compensazione EV: a -3 il risultato era decente e sono arrivato di scatto in scatto fino a -4.
    Usando la tecnica dello stacking di cui abbiamo già parlato in un post dell’anno scorso, ho mediato digitalmente sei scatti per ridurre il rumore e per coprire una gamma dinamica più ampia.
    Il risultato è ovviamente andato su Flickr e su qualche gruppo a cui sono iscritto.

    Tutto questo, naturalmente, con grande soddisfazione personale.
    I geek e i fotoamatori, mi possono capire.