Categoria: Commenti

Commenti a fatti o notizie

  • Basta ascoltare chi le cose le ha studiate

    Molto, molto tempo fa per un anno ho frequentato il corso di laurea di geologia. Sì geologia: tutto quello che si insegna in quel corso è una delle mie seconde passioni dopo l’informatica.

    Ho dato un solo esame e ho pure preso 30. In quell’esame un esercizio prevedeva, data una tavoletta IGM, di chiudere il bacino idrico attorno ad un punto. L’esercizio era quasi banale, posto che si fosse in grado di leggere le isoipse della tavoletta.

    In altri termini, l’esercizio può essere descritto in questo modo: quando piove, qual è la zona entro cui la pioggia che non viene assorbita dal terreno passa da qual punto?

    Facciamo un esempio chiarificatore e semplificato, prendiamo una carta fisica come questa con delle ombreggiature per facilitare la lettura a chi non è tecnico:

    Tralasciando la parte fuori mappa, qual è il bacino idrico che porta l’acqua al punto rosso?

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  • LADRI!!!

    Uno esce di cassa la mattina, sta in giro ore per la città andando a piedi sotto l’acqua per sistemare i problemi di tre clienti. Salta il pasto per farsi 50 km (sempre sotto l’acqua) in auto per andare da un ulteriore cliente (fortuna che è un laboratorio di dolciumi, quindi qualcosa sa mettere nello stomaco c’è sempre) per verificare se il software che ha scritto funziona, raccogliere le (per fortuna poche) segnalazioni di problemi e incassare parte della fattura. Quindi altri 50 km di auto sotto l’acqua per tornare finalmente a casa (e iniziare a lavorare).

    Tornato a casa scopro che un’organizzazione ha deciso di imporre, obtorto collo, ai siti un balzello di 1.800 Euro l’anno (un operaio impiega oltre un mese e mezzo per portare a casa quei soldi, giusto per dare un valore alle cifre) per permettere loro di trasmettere dei trailer, ovvero la pubblicità dei film. È così che si fanno i soldi, non lavorando!

    La pubblicità di Google qui a fianco mi ha fruttato 30 Euro in un anno e mezzo, ma a nessuno è mai passato per la testa l’idea di farmi pagare per mettere quella colonna pubblicitaria.

    SIAE e AGIS invece hanno deciso che la pubblicità dei film deve passare a pagamento, inteso, però, nel modo opposto a quello che suggerirebbe il buon senso: chi paga è chi ospita l’inserzione pubblicitaria, non l’inserzionista.

    Vediamo cosa succede se la gente si stufa di questi furti e di queste cazzate e decide di andare in pizzeria al posto di andare al cinema. Avete intenzione di andare al cinema? Pensate a chi state dando i vostri soldi. (via Fantascienza.com)

  • DECIMAL POINT IS COMMA.

    Qualche tempo fa ho attivato il servizio gratuito di Website Defender su questo blog come parte del plugin Secure WordPress.

    Al pari del plugin, il servizio aggiunge un utile livello di paranoia alla normale sicurezza di un sito basato su WordPress.

    Periodicamente Website Defender segnala i file modificati dall’ultima scansione e compie delle analisi sulle pagine per evitare problemi.

    Poco fa il report periodico mi ha informato che una pagina potrebbe rivelare l’IP interno del server. È evidentemente un falso allarme, in quanto il sistema automatico di analisi ha scambiato un numero espresso con la notazione italiana (punto che separa le migliaia) per un indirizzo IPv4 appratente ad uno dei range assegnati alle reti interne.

    Questo esempio dimostra quanta distanza ci sia ancora tra una regular expression e un’interpretazione semantica dei contenuti.

  • Dennis M. Ritchie (1941 – 2011)

    UNIX is very simple, it just needs a genius to understand its simplicity.

    First edition

    E’ probabile che molti “programmatori” non sappiano di chi si stia parlando, ma allo stesso tempo è più che probabile che abbiano avuto tra le mani la “bibbia” del linguaggio C, ossia “The C Programming Language” da molti chiamato il “K&R“. Ecco… la ‘R’ è proprio quella di Dennis M. Ritchie, considerato l’inventore del linguaggio e uno dei più attivi sviluppatori del sistema operativo UNIX.

    Il C, volenti o nolenti, ha segnato una svolta nella programmazione e lo stesso modello del C ha permesso poi lo sviluppo di ulteriori evoluzioni e linguaggi. L’ho imprato quando approdai su Unix, dopo aver imparato il Basic (ma era il Vic-20) e il Pascal (sul CP/M).
    Il libro forse ce l’ho ancora.

    Dopo Steve Jobs, ci lascia un’altra pietra miliare dell’informatica.
    printf(“Goodbye Dennis.\n”);

  • Ho un cloud!

    La inbox della mia mail e tutte le altre cartelle sono sincronizzate e accessibili dal mio PC, dal webmail e dallo smartphone. Ho la mail nel cloud!

    No. Hai un account IMAP o Exchange su un server connesso a Internet.

    Mi hanno installato due server con VMware Essential Plus e uno storage condiviso. Le macchine virtuali possono passare da un server all’altro. Ho un cloud in ufficio!

    No. Hai un sistema di virtualizzazione con funzionalità HA e vMotion.

    I backup dei miei dati sono salvati nel cloud e li posso vedere anche via web!

    Difficile. Molto probabilmente hai un account su un sistema di storage online.

    Ho preso un cloud con un gestionale SAP con un cloud di Citrix e un cloud di server…

    Non usare il termine cloud solo per giustificare il fatto di aver speso una quantità imbarazzante di soldi o per giustificare gli acquisti IT.

    Ho comperato un NAS per casa e adesso ho un cloud a casa mia!

    Con un NAS l’unico cloud che puoi avere in casa è quello di fumo magico.

    Ho comperato il servizio della Nuvola Italiana.

    Sarebbe bello se le società di telefonia si concentrassero sul loro core business, visto che abbiamo dei doppini marci.

    Ho preso una serie di server da Amazon EC2 con istanze che si attivano su richiesta e un data store replicato su due Availability Zone diverse; pago solamente per quello uso e posso attivare altre istanze di server da solo senza problemi.

    Finalmente qualcuno che usa un vero cloud!

    In buona sostanza il cloud non è mettere i dati online, ma acquistare un servizio online con delle caratteristiche ben precise, come spiegato nel documento del NIST, tra cui:

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  • Steve Jobs (24/2/1955 – 5/10/2011)

    Dobbiamo purtroppo registrare un’altra perdita: nelle prime ore di oggi (ora europea) è morto Steve Jobs.

    Quando ero ragazzino e mi avvicinavo al mondo dei computer, l’Apple ][ era, come tutti i sogni, inarrivabile. Quella piattaforma aveva un ecosistema di pubblicazioni, software, schede hardware la cui estensione e rigogliosità sono state in seguito raggiunte solamente dalla piattaforma dei PC compatibili.

    Jobs ha sempre anticipato o, direi meglio, guidato i tempi informatici al di fuori dell’informatica business. Nel suo modo di fare informatica non c’era posto per la giacca e la cravatta, è sempre stata un’informatica che cercava di andare contro le regole, volendo definirne di nuove.

    Il Lisa è tutt’ora l’unica piattaforma che riconosce automaticamente il tipo di tastiera che viene connessa al computer e si adatta di conseguenza: non dovete dire voi al computer se la tastiera è italiana o americana: lo sa il computer.

    Nel 1984 veniva introdotto il Macintosh, un sistema inadatto e poco compreso per i tempi, che ha iniziato non solo a convincere le persone in merito alla possibilità di avere altri tipi di interfaccia tra uomo e computer ma ha iniziato a dire che l’interfaccia era una cosa su cui studiare attentamente.

    Alla fine degli anni ’80 i computer Apple venivano forniti con un motore integrato in grado di riprodurre file multimediali basati su script e hyperlink testuali o grafici (qualcuno ha detto www?)

    Poco dopo Jobs lasciava la Apple per creare il NeXT, che ha avuto poco successo, con un’ottima interfaccia grafica e un kernel derivato da UNIX BSD che era principalmente basato sulla programmazione a oggetti.

    Il resto è storia recente e cronaca e probabilmente potrete leggerlo anche altrove.

  • kernel.org torna online

    kernel.org torna online dopo che è stata scoperta un’intrusione non autorizzata.

    Ci è voluto del tempo, ma forse è stato meglio tenere giù il sito tutto il tempo sufficiente per essere sicuri di aver compreso il tipo di attacco, averlo debellato e aver fatto in modo che non si ripeta più con delle modifiche radicali. Questa è la differenza tra siti gestiti da tecnici e siti gestiti da responsabili delle PR.

    Sul lato opposto, l’offline di oltre un mese dimostra, ancora una volta, che nessun sistema operativo è esente da attacchi in maniera aprioristica e che bisogna sempre tenere gli occhi aperti.

  • Nonciclopedia torna online

    Nella pagina principale della Nonciclopedia si legge:

    Cari lettori,

    Ringraziandovi per il caloroso sostegno, vogliamo innanzitutto chiarire che ci dissociamo dalla violenza con cui il web ha reagito alla nostra decisione di oscurare il sito. Il nostro intento non è mai stato quello di incitare l’utenza contro Vasco, quanto quello di informarla dei fatti avvenuti.

    Ci scusiamo se i contenuti della pagina di Vasco Rossi siano sembrati diffamatori, ma non c’è mai stata l’intenzione di offendere il cantante. Aggiungiamo che non abbiamo responsabilità su alcuni stralci della pagina di Vasco Rossi che circolano in rete (e che sono stati diffusi da alcuni TG) poiché non corretti, in quanto non sono mai stati presenti sul nostro sito.

    Da entrambe le parti c’è una volontà di garantire umorismo di qualità, pertanto non escludiamo la possibilità futura che un giorno su Nonciclopedia tornerà ad esistere un articolo su Vasco Rossi che faccia ridere tutti quanti.

    Tania Sachs, la portavoce ufficiale del rocker, ha assicurato che ritirerà la querela contro Nonciclopedia.

    Dopo gli eventi di ieri c’è stata prima una reazione un po’ frettolosa dei portavoce di Vasco Rossi, che hanno tentato di fare la voce grossa e poi una discesa a più miti e ragionevoli consigli. L’articolo di Paolo Attivissimo riporta in maniera dettagliata e più professionale lo svolgersi dei fatti e la serie di dichiarazioni.

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  • Vittorio Curtoni (28/7/1949 – 4/10/2011)

    Il Vic
    foto di "Iguana Jo" (CC BY-NC 2.0)

    Ci ha lasciati Vittorio Curtoni.

    Definire Vittorio in così poco spazio è un’impresa che sarebbe riuscita solamente a lui.

    L’ho conosciuto nell’area FANTASCIENZA.ITA della FidoNet, quando ancora i modem erano cosa da smanettoni e il fenomeno Internet ben lontano. Persona sempre schietta e sincera, di quelle che ne rimangono oramai poche, più attenta a dare il buon esempio piuttosto che buoni consigli. Compagno insostituibile di mangiate e bevute; sedersi a tavola vicino a lui era sempre un onore e un sano divertimento.

    Vittorio ha dato molto alla fantascienza italiana, basti pensare al suo ruolo di direttore di Robot. Altri siti più titolati di questo sapranno valorizzare la sua figura professionale, qui voglio solo ricordare un caro amico che ho avuto il privilegio di conoscere.

    Ciao Vic e grazie di tutto.

  • C’è chi dice no

    Vasco Rossi, o qualcuno che ha agito a nome e conto suo, ha intentato una causa contro Nonciclopedia a causa della pagina del sito che parla del personaggio. In via cautelare il sito deciderà probabilmente di chiudere sine die.

    Questo è uno dei tanti effetti Streisand della Rete, il cui funzionamento o viene capito o non viene capito, tertium non datur.

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  • La sindrome da hard disk pieno

    Io la chiamo così. È una sindrome, ovviamente, ed è estremamente facile da diagnosticare.

    Hai un hard disk da 20 MB? Hai 21 MB di dati da mettere sull’hard disk.

    Hai un hard disk da 128 GB? Hai 129 GB di dati.

    Hai un hard disk da 6 TB? Hai 7 TB di dati.

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  • Tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso

    Sono le testuali parole del comunicato stampa del 23 settembre del Ministero dell’Istruzione.

    Questo è il testo integrale (il grassetto è nell’originale):

    Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini
    “La scoperta del Cern di Ginevra e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza.”

    Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna.
    Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.

    Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.

    Inoltre, oggi l’Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l’anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante”.

    Ci sono 730 chilometri tra il CERN e il Gran Sasso, come specifica il ben piu attendibile comunicato stampa del CERN.

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