Categoria: Hardware

  • Solo una occhiata

    Finalmente, due giorni fa ho potuto toccare con mano il BlackBerry Playbook ovvero il tablet di casa RIM annunciato mesi fa e in uscita – buon ultimo tra i prodotti simili delle grandi case – in Nord America alla metà di Aprile.
    Purtroppo è stata una vera toccata e fuga: da quello che mi ha detto il tecnico di RIM che mostrava il prodotto, si tratta dell’unico esemplare esistente in Italia, quindi ognuno dei partecipanti alla conferenza ha potuto tenerlo solo un minuto.

    La prima impressione è di uno strumento maneggevole: si può tranquillamente tenere con una mano afferrandolo per un lato o tenendolo nel palmo.E’ poco più piccolo di un blocco note A5, ha gli angoli arrotondati, ma per il resto è un bel “mattoncino” che da una ottima sensazione di solidità e non da l’impressione di poter sfuggire dalle mani. Pesa 425g, ma stranamente avendolo tra le mani sembra molto più pesante, evidentemente  è solo una impressione data dalla combinazione con le dimensioni che visivamente sono, dopo tutto, molto ridotte.

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  • Laptop Samsung con keylogger (aggiornamento: BUFALA)

    Mohamed Hassan ha scoperto su due modelli diversi di laptop Samsung il keylogger StarLogger installato e attivato.

    Il programma si trova in C:\windows\sl\WinSl.exe

    StarLogger è completamente invisibile all’utente, cattura i tasti premuti e le schermate e può inviare i dati raccolti ad un indirizzo email. Tutto senza che l’utente sappia cosa stia succedendo.

    Mohammed ha aperto un caso al servizio clienti Samsung; un supervisore avrebbe confermato che Samsung avrebbe installato intenzionalmente il keylogger per raccogliere dati statistici, senza, però, informare adeguatamente l’utente. (via geek.com)

    Aggiornamento 31/3/2011 06:00CNET ha esaminato un modello della serie 9 e non ha trovato alcuna traccia del keylogger.

    Aggiornamento 31/3/2011 07:00 – k0nane avrebbe scoperto l’installazione di Carrier IQ in un telefono cellulare Samsung con Android.

    Aggiornamento 31/3/2011 14:00 – Si tratterebbe di un abbaglio o di una bufala. Nessun altro è riuscito a replicare in maniera indipendente il problema. (via Paolo Attivissimo, F-Secure)

    Aggiornamento 31/3/2011 20:00ZDnet riporta che si tratta di un falso positivo di GFI VIPRE. La directory C:\windows\sl viene creata anche dalla localizzazione in lingua slovena di Windows Live. La presenza di questa directory ha provocato la segnalazione di un falso positivo di GFI VIPRE. Complimenti, quindi, al supervisore del call centre di Samsung che ha ammesso la presenza di uno spyware inesistente.

    Aggiornamento 5/4/2011 21:00 – NetworkWorld chiede scusa per aver diffuso una notizia non verificata. Giornalisti italiani: imparate.

  • Il bello degli standard è che ce ne sono tanti tra cui scegliere

    Il Giappone non ha un unico standard elettrico nazionale.

    Per ragioni storiche metà rete elettrica è a 220100V/60 Hz (in blu nell’immagine a fianco) e metà è a 220100V/50 Hz (in rosso).

    Se la maggior parte degli apparecchi elettrici moderni non ha problemi con la differenza di frequenza della corrente alternata, ci sono dei seri problemi di interconnessione tra le due reti, che è possibile solamente tramite impianti di conversione di frequenza. In questo momento ci sono tre impianti simili e reggono, tutti assieme, non più di 1 GW.

    Purtroppo gli ultimi eventi catastrofici che hanno interessato il Giappone hanno colpito principalmente la zona a 50 Hz, che include anche Tokyo.

    In questa zona 11 centrali nucleari sono andate offline, facendo mancare alla rete a 50 Hz un totale di 9,7 GW.

    Dal momento che i gateway tra le due reti reggono al massimo 1 GW, ecco che la zona del Giappone colpita dal sisma e la capitale si trovano con la corrente razionata, senza la possibilità di trarre beneficio dall’intera rete elettrica nazionale. (via IT World)

     

  • La storia delle CPU x86 attraverso i registri

    Pagetable ospita un’interessante carrellata lungo la storia delle CPU x86 vista attraverso i registri.

    C’è un CR0, ma CR1 non esiste e CR2 e CR3 non hanno bit di controllo e da CR5 a Cr15 non esiste nulla tranne CR8.

    Per passare a 64 bit bisogna modificare un bit in MSR, mentre se si vuole abilitare il debug bisogna cambiare un bit di FLAGS.

    Perché questo delirio nei registri delle CPU?

    Questa è un’interessante spiegazione.

  • Quanto è utilizzato il GPS?

    La città sulla baia si sveglia come tutte le mattine.

    Lentamente riprendono le attività di tutti i giorni, le persone vanno al lavoro, i corrieri consegnano le merci e i servizi pubblici su gomma, ferro e acqua trasportano i loro passeggeri come al solito.

    La mattina scorre tranquilla e si avvicina il mezzogiorno. Negli uffici si comincia a pensare dove andare a fare il break; un impiegato decide di telefonare ad un amico per mangiare qualcosa assieme, ma il suo cellulare è sconnesso dalla rete, così come quelli dei suoi colleghi.

    Un altra persona che voleva ritirare dei soldi da un bancomat non riesce a trovarne uno funzionante.

    Chi attende i mezzi pubblici non riesce più a sapere quanti minuti mancano all’arrivo del prossimo autobus, le imbarcazioni che stanno incrociando nella baia rischiano di collidere tra loro.

    I fattorini che stavano terminando le consegne della mattina non sanno più come trovare i destinatari dei pacchi…

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  • Sarà anche un’arma goffa o erratica…

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    Sembra non essere un falso: Patrick Priebe avrebbe assemblato questa pistola che, con le quattro celle Li-ion 14650 a piena carica, sparerebbe 50 impulsi da 1 MW della durata di circa 100 ns l’uno. Il dispositivo si basa su un laser allo stato solido Nd:YAG, ovvero un cristallo di ittrio e alluminio (YAG) drogato al neodimio, che emette nell’infrarosso su una lunghezza di 1064nm (il lampo che si vede nel filmato è la lampada stroboscopica che pompa il cristallo).

  • Cancellare un disco con i comandi ATA

    Avevamo già trattato l’argomento della cancellazione di un disco, questa volta vediamo come farlo utilizzando i comandi ATA, che operano ad un livello inferiore rispetto a quello che avevamo trattato la scorsa volta.

    Lo scopo delle istruzioni che seguono è di inviare al disco da cancellare il comando Secure Erase (SE). Questo comando è disponibile anche su molti dischi SCSI e su alcuni dischi FC.

    SE dice al firmware del hard disk di sovrascrivere tutte le aree dati del disco, indipendentemente dal fatto che siano raggiungibili dal sistema operativo, quindi anche quelle non partizionate. Nel caso in cui un disco sia scollegato dall’alimentazione durante il processo di cancellazione, appena questo viene alimentato riprende la cancellazione. Per evitare che qualcuno spenga il disco e lo connetta ad un altro firmware prima del termine della cancellazione, SE cambia la chiave con cui i dati vengono scritti sul disco, rendendo impossibile il recupero dei dati in tempi ragionevoli.

    Secondo alcune fonti, questa procedura potrebbe migliorare le performance dei dischi allo stato solido (SSD).

    HIC SUNT LEONES!

    Queste operazioni devono essere eseguite su hardware sacrificabile, non utilizzate il vostro computer di lavoro o l’unico computer che avete per compiere le operazioni descritte di seguito. C’è il rischio concreto che il testo che segue contenga indicazioni che portino a danneggiare irreparabilmente l’hardware e comportino la perdita definitiva di dati. Questo tipo di attività va eseguito con coscienza di causa e ogni tipo di responsabilità è a carico di chi esegue queste operazioni.

    HIC SUNT LEONES!

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  • Giochiamo col 3D?

    Spectrum, la rivista ufficiale della IEEE online, riporta alcune applicazioni pratiche robotiche del sensore 3D della Kinect.

    Il sensore funziona proiettando un fascio di luce laser a infrarosso che poi viene catturato dal sensore stesso determinando la distanza di ogni “pixel” di ambiente circostante.

    Per ora siamo a livello di “primi passi” o di divertimento (chi mai piloterebbe un roomba come nel secondo video?), ma le potenzialita’ di un vero sensore 3D a basso costo e relativo SDK sono tutte da esplorare.

    Buona lettura e visione (en).

  • Meno rumore, grazie

    Aperture-iconCapita spesso, leggendo libri o consultando siti che trattano fotografia e tecniche collegate, di rimanere frustrati nel leggere quello che sembra un complicato setup necessario per ottenere qualsiasi tipo di scatto professionale, tra filtri, treppiede, foto di prova e via dicendo.
    Premetto che io sono un grande estimatore dei fotografi professionisti, non critico per niente la loro tecnica, ma anzi ammiro la loro capacità di fare arte con un mezzo che negli anni è stato banalizzato prima con le macchine fotografiche usa e getta, ora con le fotocamere digitali integrate nell’iPhone e nei suoi cugini.

    Detto questo, personalmente trovo che nella stragrande maggioranza dei casi, la fotografia sia il cogliere un momento specifico che a volte dura una frazione di secondo e che non si ripeterà. Ritengo che un fotografo amatoriale con una dotazione media – non necessariamente costosa o complicata – possa fare degli scatti decenti ricorrendo al buon senso e a un minimo di pratica.
    In questo post vorrei dimostrare la fondatezza della mia opinione, trattando come esempio una tecnica abbastanza semplice e piuttosto efficace, ovvero la riduzione del rumore tramite mediazione di immagini multiple (avrà un nome meno verboso che io non conosco?).
    Con un esempio pratico mostrerò come ottenere un risultato discreto in condizioni difficili.

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  • Portamatite con i floppy da 3″½

    Portamatite di floppy / Floppy pen holder

    In giro si trovano tante istruzioni per fare dei portamatire con i floppy da 3″½.

    Questa è la mia versione che risale a una ventina di anni fa. Non uso trapani o fascette di nylon, ma solamente del cianacrilato.

    Materiale necessario:

    • almeno 6 floppy da 3″½
    • cianacrilato (Attack)
    • un ripiano con dei fogli di carta che lo protegga
    • tempo

    La procedura è abbastanza semplice, bisogna solamente cercare di non sbagliare la modalità di assemblaggio. Il portamatite qui a fianco è stato assemblato in maniera scorretta e i floppy non risultano allineati verticalmente. Consiglio di fare delle prove a secco assemblando i floppy senza la colla, magari utilizzando del nastro adesivo per farsi un’idea di come vanno incollati i dischi tra loro.

    Una sola avvertenza: utilizzare il cianacrilato in ambienti ben areati.

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  • Vi ricordate 3PAR?

    Vi ricordate la storia di 3PAR contesa tra Delle HP e alla fine acquistata da quest’ultima? Ne avevamo parlato qui, qui e qui.

    HP ha completato l’acquisizione in settembre e da dicembre i prodotti 3PAR sono a listino HP.

    Oggi ho assistito a un evento di HP in cui è stata illustrata in dettaglio la tecnologia degli storage 3PAR.

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  • Fai da te: 67TB di storage

    Ho sempre avuto l’hobby del “fai da te informatico”.

    Cercando ispirazione per costruire un piccolo storage di rete, mi sono imbattuto in questo
    interessante articolo


    storage

    Nell’articolo viene spiegato in dettaglio come Backblaze (internet backup) abbia risolto il problema dello storage con una soluzione autocostruita utilizzando hardware comune e realizzando un notevole risparmio.
    Per chi volesse cimentarsi nella costruzione di un “ferro” simile  mi permetto di consigliare come piattaforma software l’ottimo Openfiler.