Categoria: Internet

  • Peggio dei Dalek

    Lo streaming video della premiazione dei premi Hugo gestito da Ustream è stato interrotto da un sistema automatico contro le violazioni del copyright.

    Vobile, il sistema di censura automatica utilizzato da Ustream, ha interrotto il discorso di Neil Gaiman perché erano state proiettate delle scene di Dr. Who.

    Non è una battuta: la trasmissione della premiazione di un autore di un episodio televisivo è stata censurata perché le immagini utilizzate per presentare il suo lavoro sono state ritenute una violazione del copyright da parte di un sistema automatico.

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  • 75.000 Telepass richiamati, ma il sito tace

    Apprendo dal GR delle 7 di questa mattina di Radio 24 che Telepass avrebbe richiamato 75.000 apparecchi a rischio.

    L’articolo del GR dice che i dispositivi più vecchi di circa 7 anni di età hanno delle batterie al litio a rischio micro-esplosione e che la società Telepass ha inviato delle raccomandate ai proprietari.

    Vado sul sito di Telepass per vedere se anche il mio apparecchio è a rischio, dal momento che sappiamo benissimo che le raccomandate possono fare una brutta fine.

    Con mio estremo disappunto (ma senza sorpresa) non trovo nulla a riguardo, solamente persone felici (devono essere i parenti della famiglia della pubblicità del Mulino Bianco) che vanno in autostrada con il Telepass e i soliti link da sito istituzionale. Qui sopra la cattura della home page del sito al momento in cui ho scritto questo testo.

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  • Autenticazione a due fattori per Dropbox

    Dopo i recenti episodi di hackeraggio che hanno coinvolto Dropbox, il sito ha aggiunto la possibilità di attivare l’autenticazione a due fattori.

    Il primo fattore resta la password e il secondo può essere o un messaggio che si riceve via SMS oppure un’applicazione supportata (Google AuthenticatorAmazon AWS MFAAuthenticator for Windows Phone 7).

    L’autenticazione a due fattori è un notevole passo avanti nella sicurezza, in quanto chi volesse accedere in maniera fraudolenta al vostro account di Dropbox dovrebbe conoscere la password e avere in mano il vostro cellulare.

    Vediamo come attivare l’autenticazione a due fattori.

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  • Il ritorno di Melissa

    Melissa è un macro virus di Word che ha infettato la Rete nella primavera del 1999.

    Tredici anni dopo Melissa torna sui nostri vostri schermi sotto forma di un malware molto subdolo.

    La nuova Melissa non si replica inviando se stessa ai primi 50 contatti di Outlook. Questo nuovo malware a base sessuale non è dannoso per le vittime come il Sex Ladies che ha causato qualche problema agli utenti Macintosh nel 1988.

    All’apparenza, la Melissa del 2012 vuole solamente mostrarvi le sue grazie dopo che voi avete risolto alcuni CAPTCHA, e qui casca l’asino, o, meglio, il porco.

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  • Invasione di campo

    Si sa, questo blog è un vero covo di entusiasti del tool IFTTT, se ne è parlato più volte ed è universalmente riconosciuto come uno degli strumenti più utili sul web

    Forse, però, non tutti sanno che da qualche settimana IFTTT è uscito dal mondo software dei servizi internet per una invasione nel mondo hardware.
    Dal 20 Giugno, infatti, IFTTT supporta anche le regole create verso dispositivi WeMo, una recente tecnologia introdotta da Belkin.

    Ovviamente non è la prima volta che vediamo un prodotto di domotica, tanto più dispositivi relativamente “basici” come quelli disponibili ora; è però interesante notare come Belkin abbia preso al balzo la palla del social, del mobile e del web 2.0 per proporre un uso innovativo di tecnologie già esistenti.

    WeMo, oltre che come servizio di IFTTT è disponibile anche come App per dispositivi iOS.

  • “Le garantiamo un altissimo posizionamento su Google!”

    Quante volte avete sentito dai vostri clienti qualche fornitore o guru del SEO che se ne usciva con una frase come questa?

    Cialtroni e millantatori che dicono di possedere “ricette segrete”, “trucchi infallibili”, “furbate” o altre idiozie simili sono molto comuni tra chi si improvvisa e si rivende come profondo conoscitore del web.

    Il SEO, quello serio, è qualcosa di valido e di utile, le cui radici affondano nei vecchi consigli tipo “non mettere solamente immagini e flash perché sennò i motori di ricerca non indicizzano un accidente” e si è evoluto negli anni in qualcosa di sofisticato, di pari passo con l’evoluzione dei motori di ricerca.

    Spesso una regola empirica per valutare la bontà di alcune direttive è trovare riscontro delle medesime su Internet. Utilizzare trucchi per cercare di fregare l’algoritmo di ranking è una pessima idea per varie ragioni, tra cui: (a) posto di farcela, il trucco funziona per un tempo molto limitato; (b) se in tanti conoscono il trucco (non crederete davvero al guru del SEO, vero?!), il millantato vantaggio si appiattisce; (c) i motori di ricerca cambiano gli algoritmi nel tempo per scartare chi cerca di fregarli.

    Per avere un’idea del punto (c), basta considerare che Google ha apportato 86 modifiche nei soli mesi di giugno e luglio.

  • Gauss

    La famiglia dei malware creati ad arte per portare attacchi mirati saluta Gauss (Trojan.Win32.Gauss), l’ultimo arrivato del gruppo.

    Gauss è stato realizzato sulla stessa piattaforma di Flame e condivide con Stuxnet (edizione 2010) il modulo di propagazione via USB.

    Questo malware è stato realizzato a metà del 2011, rilasciato pochi mesi dopo ed è stato identificato come tale nel giugno del 2012.

    L’analisi di Gauss è ancora in corso, quindi le informazioni non sono ancora complete, Kaspersky ha pubblicato un documento tecnico con le informazioni disponibili (HTML, PDF).

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  • 6 Aug 91 16:00:12 GMT

    In quella data Sir Tim Berners-Lee scriveva questo messaggio su alt.hypertext.

    Alcuni passaggi:

    The project started with the philosophy that much academic information should be freely available to anyone. It aims to allow information sharing within internationally dispersed teams, and the dissemination of information by support groups.

    e ancora:

    The WWW model gets over the frustrating incompatibilities of data format between suppliers and reader by allowing negotiation of format between a smart browser and a smart server. This should provide a basis for extension into multimedia, and allow those who share application standards to make full use of them across the web.

    Questa è la filosofia che ha dato vita al web, alle home page personali il cui url conteneva un carattere ~, a Geocities, Yahoo!, Google, ai blog, ai forum, a Facebook e Twitter…

    Internet e il web sono nati per condividere le informazioni e per fare in modo che l’intero sia maggiore della somma delle parti.

    Thank you Sir Tim Berners-Lee.

  • SEO e spostamento dei siti

    Nell’ultima settimana ho spostato un po’ di siti web, incluso questo e ho verificato ancora una volta quello che avevo già notato.

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  • Siamo IPv6

    Da oggi Siamo geek è raggiungibile anche su IPv6.

    Questa mattina il sito è stato trasferito su un nuovo server, la cui connettività prevede un IPv4 e un blocco /64 di IPv6, sufficiente forse per dare un IP univoco a tutti gli inode del file system di questo server 🙂