Di tutti i dispositivi che si possono mettere online senza alcuna protezione o filtro, le stampanti sono quelle che mi lasciano più perplesso.
Certo, ci possono essere sedi remote che devono stampare, ma in questo caso un bel filtro sull’IP sarebbe il minimo.
Tra l’altro, la stampante è uno dei pochi dispositivi che, se abusato, può costare soldi in materiali di consumo o danni potenzialmente più gravi.
Dopo le chiavi private, i log dei trasferimenti FTP, le chiavi o le configurazioni dei VPN e le telecamere, ecco la stringa di ricerca per trovare alcuni printer server JetDirect delle stampanti HP:
inurl:hp/device/this.LCDispatcher?nav=hp.Print
Quando la notizia si è diffusa c’erano 84.000 stampanti registrate, ora siamo scesi a 72.000.
Con l’avvento di toolbar e sistemi analoghi, un URL che non è linkato non è più invisibile perché i motori di ricerca possono conoscerne l’esistenza tramite l’attività del browser.
Leggevo qualche giorno addietro che gli spacciatori di malware hanno trovato nuovi modi per attirare gli utenti sui loro server, i quali poi naturalmente cercano di sfruttare le vulnerabilita` note dei browser (o la creduloneria degli utenti) per installare malware sulle macchine (tipicamente smartphone, in questo caso) degli utenti stessi.