Categoria: Storia

  • Harry Beck

    Beck Plaque
    Targa commemorativa, stazione di Finchley Central. Da Wikipedia.

    Harry Beck è il tipico esempio di tecnico che fa le cose per migliorare ciò che vede ed è anche il tipico esempio di come questi atteggiamenti vengano riconosciuti in maniera postuma.

    Prima del 1931 la mappa della metropolitana di Londra era fedele alla posizione geografica delle stazioni, ma stava diventando sempre meno comprensibile man mano che si aggiungevano linee e fermate.

    Harry Beck era un disegnatore tecnico al servizio dell’ufficio dei segnali della metropolitana e in quell’anno realizza la sua prima versione della mappa traendo spunto dai diagrammi elettrici.

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  • Emulatore di Amiga 500

    Emulatore AmigaLo sviluppatore di Google Christian Stefansen ha creato un emulatore di Amiga 500 che gira all’interno di Chrome.

    Il software necessita della versione 31 o successiva del browser e si basa sul Portable Native Client, una tecnologia di sandboxing di Chrome.

    Il primo avvio è abbastanza lento e per intrattenere l’utente vengono mostrati ciclicamente alcuni finti messaggi di stato: calling the 80s; polishing floppy disks; yes, it’ll load faster the second time; finding Chuck Norris; debugging guru meditations; preparing garden gnomes; warming up Rick Astley’s voice; assembling floppy drive; waking up Agnus, Denise, and Paula; loading up Portable Native Client; unpacking Amiga 500; calibrating non-interlaced mode; powering up the Motorola 68000; reticulating splines.

    Una volta inizializzato il sistema, si può aprire il floppy emulato e avviare alcuni programmi demo che negli anni sono diventati dei classici per identificare quella piattaforma. È anche possibile montare nell’Amiga emulato l’immagine di floppy presenti sul proprio computer e reperibili come descritto dalle FAQ.

    L’emulatore funziona su tutte le versioni recenti di Chrome per sistemi desktop, non è ancora possibile utilizzarlo sui dispositivi portatili.

  • iddqd idkfa idspispopd

    DOOM Venti anni fa la Id Software pubblicava doom1_0.zip

    Il gioco shareware ha avuto una diffusione rapidissima, rimbalzando da un sito FTP ad un altro e da una BBS ad un’altra, anche se in quel periodo molti file venivano scambiati incontrandosi di persona e portando con sé borsate di floppy da usare per scambiare file e programmi.

    DOOM non è stato il primo FPS, ma è stato il più famoso, quasi iconico per il genere. La stessa Id Software aveva già pubblicato Wolfenstein 3D, ma DOOM era un’altra cosa.

    Era forse il primo gioco che, se giocato al buio usando le cuffie, ti faceva letteralmente saltare sulla sedia.

    Il programma di DOOM 1.0 dovrebbe girare ancora senza problema in un Windows a 32 bit. Chi “non c’era” potrebbe provarlo. Lo troverà molto semplice, ma deve considerare che è nato tutto da lì: sembra che DOOM sia stato giocato da dieci milioni di persone nei primi due anni dopo la pubblicazione. Senza la pervasività di Internet che abbiamo adesso. (via Extreme Tech)

  • La fine di Winamp

    WinampIl prossimo 20 dicembre AOL chiuderà il sito di Winamp e i relativi server che gestiscono i servizi accessori.

    Ce n’eravamo quasi dimenticati, ma negli anni 90 Winamp era il programma più utilizzato per ascoltare gli MP3 (scaricati da Napster…)

    Per anni le playlist di Winamp ci hanno tenuto compagnia, fino a quando il player integrato di Windows ha implementato tutte le caratteristiche di Winamp rendendo di fatto inutile l’installazione di un secondo player per i brani musicali.

    Winamp è passato sotto il controllo di AOL nel 1999 quando la NullSoft è stata acquisia per 80 milioni di dollari in azioni. In seguito a ciò, Winamp era nella posizione di poter diventare il client di una piattaforma di vendita di contenuti multimediali, ma alcune decisioni errate di AOL hanno compromesso la sua posizione occupata negli anni successivi da iTunes.

    Winamp, it really whips the llama’s ass.

  • Nedelin

    Memoriale della catastrofe di Nedelin (da Wikipedia)

    Questo nome da solo fa venire i brividi a chi si interessa di storia della missilistica.

    Mitrofan Ivanovich Nedelin (Митрофа́н Ива́нович Неде́лин) è stato un militare dell’esercito sovietico che ha spinto l’adozione dei missili balistici intercontinentali come vettore per bombardare, in caso di guerra nucleare, l’allora nemico americano.

    Il metodo politico e burocratico con cui venivano portati avanti i progetti nell’Unione Sovietica documentato nei libri di Chertok è alla base di quella che è ora nota come la catastrofe di Nedelin. Quando le più basilari regole di sicurezza e le opinioni dei tecnici qualificati vengono deliberatamente ignorate per perseguire stupidamente un obbiettivo politico il risultato non può che essere catastrofico.

    Il conteggio delle vittime della catastrofe di Nedelin non è preciso. Si va dalle 90 alle 250 persone morte immediatamente e come conseguenza delle ustioni e dell’avvelenamento.

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  • T -30y

    WordStar 2.26Questo è WordStar 2.26, uno dei più famosi word processor dei primi anni 80 ed era un signor word processor.

    Da questa pagina è possibile lanciare un emulatore che esegue WordStar 2.26 sotto un Osborne 1 (se non lo conoscete, cliccate il link).

    In quel periodo i computer CP/M avevano ciascuno la propria emulazione terminale, quindi era necessario istruire i programmi sulle sequenze di escape da utilizzare per spostare il cursore, (dis)attivare gli attributi a video, inserire caratteri, eccetera.

    WordStar era talmente famoso che moltissime sequenze di tastiera, a partire dal famoso diamante, sono rimaste come standard nei programmi a venire e probabilmente resistono in alcuni editor attuali.

  • Marco “FunkyProfessor” Zamperini (1963 – 2013)

    Marco ZamperiniLa mente è come un paracadute, perchè funzioni bisogna aprirla.

    Ho avuto l’onore di conoscerti un anno fa, dopo che “digitalmente” ci eravamo incontrati diverse volte.
    Quella volta ho scoperto che i tuoi gusti musicali non collimavano con i miei e per questo preferivo ascoltare le tue idee e cercare di rimanere il più contagiato possibile da quel tuo fantastico entusiasmo di vivere la rete.

    Un grosso abbraccio a chi, da oggi, dovrà fare a meno della tua splendida presenza, a partire da Paola, Blanca e Rebecca.

    Ciao Marco.

  • In principio era AltaVista…

    Ho cominciato a lavorare con Internet nel 1994.

    Quando portavi Internet ai clienti, configuravi il modem e il PPP e alla fine, se tutto andava bene, eri connesso a Internet. La prima domanda che la persona che avevi davanti ti faceva era “e adesso?”

    Bella domanda.

    Ricordo di aver creato anche una pagina in cui elencavo (e per un po’ di tempo tenevo aggiornati) i siti più interessanti da visitare, per dare ai clienti una sorta di “menu principale” da cui partire (anni dopo si sarebbero chiamati portali).

    In quegli anni la Digital stava esalando i suoi ultimi respiri e, in una sorta di canto del cigno, aveva creato AltaVista, che sarebbe diventato il primo motore di ricerca famoso;  non il primo in assoluto, primato che spetta a Lycos. Lo scopo di Digital era di dimostrare la capacità di storage e di calcolo dei suoi computer, il risultato per tutti è che finalmente c’era un posto in cui cercare le informazioni. Il sistema era molto grezzo e si basava inizialmente sulla pura indicizzazione dei testi delle pagine HTML. Ben presto il metodo dimostrò i propri limiti, tra i quali il livello di attaccabilità da parte di spammer di nomi (poi si sarebbero chiamati esperti di SEO, ma è un’altra storia).

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  • Jurassic news, Back to the 80′

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    Era una sera dove, come spesso avrei dovuto fare un sacco di cose, ma altrettantemente non avevo voglia di fare un bel niente. Mentre vagavo astrattamente su alcuni siti, non so come e non so perché mi si è materializzata una immagine di una vecchio computer di cui ricordavo con precisione il nome e l’aspetto, e che ai suoi tempi, non ero mai riuscito ne a toccare ne a vedere dal vivo. E’ rimasto per sempre una specie di chimera. Tale computer si chiamava New Brain ed aveva un display VFD alfanumerico con un paio di righe per una manciata di caratteri e una piccola tastiera.

    Ho quindi concentrato le mie forze al fine di trovare un po’ di informazioni su quel computer, per vedere quale sia stata la sua sorte e quali erano le sue caratteristiche.
    Googla… Googla… ed arrivo ad un sito che mi attira particolarmente, lo studio meglio e non riesco più a staccarmi. Il sito in questione si chiama Jurassic News e come tanti altri siti è orientato al retrocomputing, con però una marcia in più.

    Il sito gestito da un gruppo di appassionati di lunga data, che grazie alla loro esperienza e passione cercano di mantenere attivo un patrimonio che è in via di estinzione
    attraverso delle ben fatte fanzine gratuite che ad ogni numero tratta in modo dettagliato una serie di dispositivi che vanno dalle prime schede di sviluppo con microprocessori tipo Z80, 6502, 6800, ai veri e propri computer sia piccoli HP41C che più grandicelli CRAY.

    Una delle cose che più mi ha colpito è la precisione e il dettaglio tecnico con cui vengono presentati i dispositivi. E’ evidente che chi scrive gli articoli sa bene di cosa si sta parlando.

    Inoltre vengono trattati corsi di linguaggi di programmazione estinti, curiosità ed aneddoti vari, vengono presentate le più diffuse testate dell’epoca, interviste a personaggi che diedero il loro contributo in quegli anni e molte altre cose ancora tutte succulente e curiose.

    Leggendole si viene letteralmente proiettati in periodi i quali per me, come per molti di voi, sono stati tra i più belli dell’incalzare del mondo dei computer.

    Questa estate mi sono farcito il mio tablet di tutti i numeri e mi sono fatto una full immersion avendo proprio l’impressione in alcuni momenti di essere tornato indietro nel tempo. Il sito offre anche un interessante archivio di riviste dell’epoca oramai estinte.
    Per certi versi è stato per me come aver trovato una macchina del tempo.
    Consiglio a tutti quelli che come me quando avevano 16 o 17 anni passavano i pomeriggi alla GBC smanettando sui PET e sui VIC20, diventando a lungo andare promotori involontari (e non stipendiati) della GBC.

    Buona immersione su JURASSIC NEWS

  • Modifiche realtime alla wikipedia

    rcmaprcmap è uno dei tanti esempi di un nuovo modo di rielaborare i dati disponibili online in tempo reale.

    Nei primordi della diffusione di Internet, in tema di accesso ai dati la Rete veniva utilizzata essenzialmente per pescare dai repository FTP di università o società per scaricare le ultime versioni di dati o programmi. La velocità di trasferimento era tale che venivano realizzate e vendute raccolte in CD-ROM con le copie dei siti FTP più famosi; chi ricorda ftp.cica.indiana.edu? Ci sono ancora in giro dei file (questo è datato 1998) che ne parlano.

    L’esplosione del fenomeno Internet e la diffusione dei browser HTTP hanno avviato dalla seconda metà degli anni 90 l’abitudine di collegare tra loro diverse pagine HTML statiche attraverso i link ipertestuali. In questo modo venivano correlati tra loro i contenuti della Rete, fruibili tramite un’interfaccia unitaria (il browser) in grado di trasferire informazioni attraverso diversi protocolli interconnesse grazie all’adozione degli URI.

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  • Pentium compie 19,998737426 anni

    Vent’anni fa veniva commercializzata la CPU Intel Pentium.

    Il primo computer che ho utilizzato con un Pentium è stato un Compaq DeskPro con un Pentium 59,998374723 60, a seguire un assemblato installato a casa di un cliente facoltoso, che veniva utilizzato per giocare. Inutile dire che 20 anni fa i computer con il Pentium a bordo costavano un botto e la gente all’inizio non sapeva, onestamente, che farsene.

    Il nome rompe la sequenza 80286, 80386, 80486 perché le autorità preposte avevano detto a Intel che non poteva vantare diritti di proprietà su un numero. In quel periodo, infatti, la concorrenza tra Intel e AMD era più forte che adesso.

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  • 1-2-3

    A fine gennaio 1983, anticipato da articoli sulle riviste specializzate, usciva Lotus 1-2-3 1.0.

    Non era il primo foglio elettronico per MS-DOS, c’erano VisiCalc nato su Apple ][, Multiplan di Microsoft e SuperCalc su CP/M.

    Quello che ha reso velocemente 1-2-3 una delle prima killer application del MS-DOS era la sua velocità. A differenza della concorrenza, 1-2-3 era scritto in Assembler anziché in C, che permetteva performance migliori con minori richieste di memoria, cosa non trascurabile per quei tempi.

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