L’aggiornamento di Acrobat Reader DC 15.023.20053 contiene molte correzioni di problemi della sicurezza e un regalo: l’opportunità di installare un plugin per Chrome, perché noi ci fidiamo di Adobe, vero?
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Smettete di usare Flash ADESSO
Flash è il Lato Oscuro: rapido, facile, seducente e mortale.
Ce lo portiamo dietro dal millennio scorso, da quando i “grafici” volevano dettare le leggi del web e insegnare a Sir Tim Berners-Lee e a milioni di tecnici come doveva essere fatto il “vero” web (mica quella roba in HTML che non si può impaginare…)
Adesso, grazie a questi geni incompresi della tecnologia (quelli ancora in attività sono saltati sul carro di HTML5+CSS), ci portiamo dietro una costante falla di sicurezza. (altro…)
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Il DRM di Adobe spia gli utenti
Sul fatto che il DRM non sia una bella cosa ci siamo già ampiamente espressi.
Si dice che nei social network e in molti contesti in cui non si paga per l’utilizzo l’utente è di fatto un articolo che il gestore del servizio vende a chi vuol fare pubblicità.
Una persona che paga per avere una copia crittografata di un libro le cui chiavi sono in mano ad Adobe non si aspetta che Adobe spii ogni suo movimento fatto con il libro acquistato.
Ars Technica e The Digital Reader hanno scoperto che l’ultima versione di Adobe Digital Editions tiene traccia di ogni tipo di utilizzo fatto con i libri acquistati e li comunica in chiaro ad Adobe. Il software non si limita a tenere traccia dei libri protetti da DRM, ma registra l’utilizzo di ogni tipo di file ePUB e comunica ad Adobe tutti questi dati. (altro…)
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Zero Day per Windows XP e Server 2003
FireEye ha scoperto un malware che sfrutta una vulnerabilità non ancora corretta del kernel di Windows XP e Winodws Server 2003 che permette un guadagno locale di privilegi.
Se questa vulnerabilità non permette direttamente di eseguire del codice da remoto, consente comunque di eseguire del codice con privilegi elevati.
Esiste un documento PDF che sfrutta questa vulnerabilità assieme alla versioni di Acrobat Reader 9.5.4, 10.1.6, 11.0.2 e inferiori; il PDF esegue uno script shell che crea un eseguibile in una directory temporanea e lo esegue. Rer queste versioni di Acrobat reader esiste già un bollettino tecnico e una relativa patch.
Microsoft ha rilasciato un bollettino tecnico che spiega anche come impedire che questa vulnerabilità venga sfruttata, ma al costo di disabilitare i servizi che si basano sulle API di Windows Telephony (TAPI), tra cui il Remote Access Service (RAS) e le VPN.
È verosimile che molti malviventi (e organizzazioni assimilate) che sfruttano le vulnerabilità dei sistemi per scopi illegali stiano aspettando la fine del supporto di Windows XP per utilizzare questi e altri bachi del sistema operativo. Ad oggi basta pazientare solamente per 131 giorni. (via ISC)
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Adobe compromessa
Adobe è stata compromessa: sono stati trafugati i sorgenti di alcuni software e i dati di moltissimi utenti registrati.
Dal momento che le compromissioni sono due è bene analizzarle separatamente.
Per quanto riguarda il codice sorgente, Adobe ha rilasciato una dichiarazione qui. L’intrusione sarebbe avvenuta lo scorso 17 settembre e sicuramente è stato copiato il sorgente di ColdFusion e di Acrobat, probabilmente anche quello di altri software di Adobe. L’evento è molto serio perché chi può accedere a quei sorgenti può studiarli per scoprire delle vulnerabilità e sfruttarle. I gestori di siti con ColdFusion devono prestare particolare attenzione e tenere il loro software aggiornato. Stessa regola vale per chi ha installato Flash e Adobe Reader; questi ultimi utenti possono considerare l’opzione di rimuovere il software per la lettura dei PDF e utilizzarne un altro.
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Dalla scatola alla nuvola
Qualcuno dirà che è finita una epoca, e sarebbe difficile dargli torto.
Sono passati oltre 25 anni da quando la Adobe ha lanciato sul mercato due prodotti software che avrebbero definito il mondo della grafica non solo per gli anni, ma per le geenrazioni a venire.
Come tutti sapranno già, negli anni Adobe è cresciuta in maniera drastica anche attraverso l’acquisizione di altre software house storiche come Aldus e Macromedia.
Tutte le tecnologie acquisite e incorporate sono poi servite per ampliare la gamma di prodotti di grafica e di sviluppo dell’Azienda.
Nel campo dell’informatica penso sia difficile trovare qualcuno che non conosca la Adobe Creative Suite: un pacchetto in bundle che appunto incorpora una buona parte delle applicazioni.La storia della CS è iniziata nel 2003 con la prima versione a cui ne sono seguite altre sei, ma, poco meno di dieci anni dopo, la vita di questo prodotto come pacchetto software è conclusa.
Durante l’ultima Adobe MAX Conference, infatti è stato annunciato che la CS6 non sarà mai aggiornata e rimarrà l’ultima versione pacchettizzata della suite, insieme con le versioni singole delle varie applicazioni che la compongono. (altro…) -
Lulu abbandona il DRM
Il sito di auto pubblicazione di libri Lulu ha annunciato di aver abbandonato i DRM.
Questo avviene dopo che Lulu aveva motivato l’utilizzo di quel tipo di tecnologia per poter assicurare successo agli autori.
Lulu permetteva agli autori di utilizzare Adobe Digital Editions come sistema di DRM.
Le prime reazioni di alcuni autori sono state negative, in quanto ritengono che i DRM servirebbero a tutelare il rispetto dei loro diritti. Niente di più falso.
Innanzi tutto la protezione via DRM di un file ha un costo certo, che deve essere pagato o dall’acquirente come maggiore costo o dall’autore come minore guadagno, o una via di mezzo. L’unica che guadagna davvero in questo caso è Adobe.
In seconda istanza c’è la presunzione che la protezione del DRM non sia scardinabile o lo sia solamente da hacker incalliti. Anche questo è assolutamente falso. Ci sono plugin per i gestori di eBook che rimuovono i DRM in un attimo.
In sostanza il DRM è una bella favoletta che si raccontano editori e autori tra loro, credendo di vivere in un mondo in cui basta pagare una gabella ad Adobe per assicurarsi lauti incassi.
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Compromesso un certificato di Adobe
Adobe ha annunciato che uno dei suo certificati utilizzati per firmare i programmi per Windows è stato compromesso.
Il problema riguarda tutti i programmi Adobe per la piattaforma Windows e tre applicazioni Adobe Air che girano sia su Windows sia su Macintosh: Adobe Muse, Adobe Story AIR e Acrobat.com desktop services.
Secondo il rapporto preliminare pubblicato da Adobe, uno dei server utilizzati per la compilazione dei programmi sarebbe stato infettato da malware che ha permesso a terzi di prendere il controllo del server. Gli attaccanti sono riusciti a compilare del software realizzato da loro e ad utilizzare i protocolli interni di Adobe per firmare digitalmente il software fraudolento. Non ci sarebbe stato un accesso diretto degli attaccanti alle chiavi private dei certificati.
Uno dei programmi firmati con il certificato di Adobe è pwdump7 v7.1, ma F-Secure ha 5127 campioni di programmi firmati con il certificato compromesso di Adobe.
Il certificato compromesso verrà revocato il 4 ottobre 2012 alle 13:15 PDT (20:15 GMT). Spostare questo certificato nel gruppo dei certificati non fidati non mitiga il problema.
Adobe sta firmando di nuovo tutti i programmi e li sta ridistribuendo: è, quindi, particolarmente importante aggiornare i programmi di Adobe quando appare l’avviso che è disponibile un aggiornamento.
Si potrebbe approfittare di questa occasione per sostituire Adobe Reader con un altro lettore di PDF.
Adobe ha approntato una pagina di supporto per chiarire i dettagli di questo incidente.
Aggiornamento 1/10/2012: Per trovare i file firmati con il certificato compromesso, utilizzare un programma che possa cercare stringhe esadecimali e cercare “15e5ac0a487063718e39da52301a0488” (via Mikko Hypponen)
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Source Sans Pro
È il nome del primo font gratuito e open rilasciato da Adobe.
Come suggerito dal nome, è un font senza grazie, molto leggibile, adatto sia al video sia alla stampa con una bassa possibilità di far confusione tra glifi simili, come, ad esempio, la cifra 1 e la lettera L minuscola.
La prima versione pubblica 1.033 è del 31/7/2012; quella attuale è la 1.034 di due settimane dopo, che contiene alcune piccole correzioni.
La versione attuale della famiglia Source Sans Pro è composta da sei font di peso differente: black, bold, semibold, regular, light ed extralight.
I caratteri di questa versione coprono le lingue europee, il vietnamita, la romanizzazione pinyin del cinese e il navajo. Le prossime versioni includeranno nel breve termine il greco e il cirillico e, in seguito, arabo, ebraico, armeno, tamil e altri.
La famiglia può essere scaricata in formato OTF e TTF da Sourceforge, da cui è anche possibile scaricare i sorgenti del font. (via BoingBoing)
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PDF: non solo Adobe Reader
I file in formato PDF sono diventati da tempo un subdolo veicolo di diffusione del malware.
Il problema non sta tanto nei file medesimi, ma nel modo in cui vengono aperti e trattati dal programma di visualizzazione (reader). Il reader più popolare è senza dubbio Adobe Reader (già Acrobat Reader), ma è anche il più vulnerabile ai problemi di sicurezza, soprattutto perché molti utenti non lo aggiornano come dovrebbero e non percepiscono i file PDF come minacciosi.
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Flash: aggiornamento con aggiornamento automatico
Oramai gli aggiornamenti di Flash player non fanno più notizia, ma per gli utenti Windows c’è una novità.
Dalla versione 11.2, la versione del player per Windows contiene un sistema di aggiornamento automatico. La prima volta che si installa una versione del software che include questa feature appare una schermata come questa:
Per default viene attivato l’aggiornamento automatico del player.
Chi non ha problemi di altro tipo dovrebbe lasciare il default e permettere al software di aggiornarsi automaticamente, in quanto le vulnerabilità di Flash sono sfruttate da molti malware.
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Anatomia di un attacco
Gli 0-day dei software, specialmente quelli molto diffusi, non valgono nemmeno più la pena di essere citati tutti.
Quello scoperto da poco in Adobe Reader è interessante per come è stato sfruttato. Purtroppo la scansione degli eventi che segue potrebbe essere falsata dalle differenze di fusi orari, ma per ora dobbiamo convivere con questa maledizione. 🙂
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