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  • Contact Light

    [vimeo http://vimeo.com/15711451 w=480]

    Paolo ha caricato da poco una versione aggiornata di Contact Light.

    Il filmato di quasi diciassette minuti è quello girato dalla macchina da presa montata su un finestrino del LEM e attivata durante la fase finale della discesa verso il suolo lunare; in alcuni momenti Paolo ha inserito le immagini riprese nel controllo missione. L’audio è quello originale del LEM, di CAPCOM e di alcune parti del canale del flight director Gene Kranz. Il tutto, ovviamente, sincronizzato; questa è stata la parte più laboriosa, in quanto gli spezzoni audio e video non sono time-coded.

    Il tutto, per la prima volta, in alta definizione.

    Contact Light è il trailer del documentario Moonscape che Paolo sta preparando grazie al contributo di molti appassionati.

    Da non perdere a 11:30 il momento in cui Gene Kranz chiede ai filight controller di confermare l’OK per l’allunaggio (aggiornato il 16/10/2010 con i nomi dei controller forniti da Paolo Attivissimo):

    – Gene Kranz: OK, all flight controllers go/no-go for landing… RETRO.
    – Chuck Dieterich: Go!
    – Gene Kranz: FIDO.
    Jay Greene: Go!
    – Gene Kranz: Guidance.
    Steve Bales: Go!
    – Gene Kranz: Control.
    – Bob Carlton: Go!
    – Gene Kranz: TELMU.
    Don Puddy: Go!
    – Gene Kranz: GNC.
    – Briggs N. “Buck” Willoughby: Go!
    – Gene Kranz: EECOM.
    John Aaron: Go!
    – Gene Kranz: Surgeon.
    – John F. Zieglschmid: Go!
    – Gene Kranz: CAPCOM, we’re go for landing.

    Il dialogo ricorda una scena di Apollo 13, dove, anche per ragioni di sceneggiatura, si assiste solamente una volta a quello scambio; in realtà durante la missione il flight director chiedeva molte volte, generalmente nei momenti chiave, ai vari controller la conferma per continuare o annullare; si può ascoltare un’altra richiesta si go/no-go alla fine del filmato quando Kranz chiede ai controller l’OK per rimanere sulla superficie lunare.

    Si possono anche vedere i momenti in cui l’AGC va in errore e la reazione dei controller che suggeriscono di ignorare l’errore.

    Buona visione.

  • Terry Watson a Lugano

    Arriviamo assieme a Paolo con largo anticipo per allestire la sala e Terry Watson è già lì che sta chiacchierando con il personale del concessionario Ferrari vicino a cui si terrà l’incontro. Sì, perché le auto sono una delle tante passioni di Terry: ha fatto l’elenco delle automobili che possiede, incluse le due che ha venduto da poco per ragioni di spazio e mi sono perso alla terza.

    Iniziamo a decidere come scombinare la disposizione della saletta e Terry è già a proprio agio: chiacchiera con chi sta cominciando ad arrivare e inizia a raccontare storielle ed esperienze.

    Non posso non accennare a Gene Kranz, di cui Terry ha una grande stima. Una delle grandi figure della storia spaziale americana, su questo non ci piove.

    Prima dell’inizio dell’incontro vero e proprio ha già tirato fuori una chicca: la visualizzazione dei dati delle telemetrie sulle console delle prime missioni Apollo era un esempio di ingegno. I dati erano gestiti da una batteria dei computer IBM più potenti del periodo, i quali, nonostante tutto, riuscivano a visualizzare i valori elaborati su un solo monitor e senza le descrizioni. Il monitor era collocato in un capo di un tubo nero al cui altro capo c’era una telecamera; in mezzo un sistema meccanico spostava delle pellicole trasparenti su cui erano stampate le descrizioni a seconda della schermata selezionata. Il risultato (quando funzionava) era un’immagine televisiva con valori e relative descrizioni che veniva diffusa sui monitor dei controllori. Nelle ultime missioni i computer erano diventati più potenti e riuscivano a visualizzare autonomamente le descrizioni dei dati: ah, la tecnologia!

    Questo è stato il tono dell’incontro e della cena che ne è seguita: storielle, retroscena, foto politicamente scorrette, ricordi della guerra fredda, risate. E un racconto dell’esperienza di pochi giorni prima all’Oktoberfest di Monaco.

    Una serata unica, resa possibile grazie alla passione per le missioni spaziali di Paolo Attivissimo, sul cui blog leggerete tra poco un resoconto probabilmente più dettagliato. A me deve ancora passare l’emozione per aver potuto chiacchierare con Terry Watson per riuscire a mettere assieme qualcosa di più organico.

    Grazie Paolo!

    Aggiornamento 9/10/2010 13:40: alcune foto dell’evento.