Signori, in anteprima planetaria il nuovo logo.
Chi non capisce il riferimento non si è divertito con Larry.
Se avete QuickTime installato su Windows rimuovetelo adesso.
Zero Day Initiative ha pubblicato due articoli (qui e qui) riguardanti due diverse vulnerabilità che permettono ad un attaccante di sfruttare QuickTime per Windows per eseguire codice arbitrario.
Apple ha deciso di non supportare più la versione di Windows di QuickTime anche se, secondo Bleeping Computer, Apple continua ad offrire il download attraverso il programma che aggiorna i suoi software per Windows. (altro…)
La recente storia di FBI contro Apple per lo sblocco di un iPhone e la causa di Microsoft contro il Dipartimento della Giustiza americano [PDF, il link potrebbe avere inspiegabili problemi con Chrome] hanno qualcosa in comune.
E, no, quel qualcosa non sono i vostri interessi. (altro…)
Apple ha compiuto una mossa coraggiosa con la pubblicazione di una lettera aperta ai propri clienti (americani).
Nella lettera Apple rivela che l’FBI avrebbe chiesto, in sostanza, di indebolire la sicurezza dei dispositivi iOS e di creare una backdoor che permetterebbe agli agenti di accedere facilmente alle informazioni personali registrate su di essi. Questo è il testo dell’ordine emesso dal giudice.
Apple dice di non aver dato seguito a questa richiesta e chiede che venga aperto un dibattito tra gli Americani su questo tema.
Tempo fa Google aveva dichiarato di essersi opposto alle ingerenze dell’FBI e Microsoft si era unita a Apple nella protesta. (altro…)
Semplicemente immensi. Una delle migliori prese per il culo di Apple.
e non rischiate nemmeno il furto delle immagini private.
«Today we celebrate the first glorious anniversary of the Information Purification Directives.
We have created for the first time in all history a garden of pure ideology, where each worker may bloom, secure from the pests of any contradictory true thoughts.
Our Unification of Thoughts is more powerful a weapon than any fleet or army on earth.
We are one people, with one will, one resolve, one cause.
Our enemies shall talk themselves to death and we will bury them with their own confusion.
We shall prevail!»
On January 24th Apple Computer will introduce Macintosh. And you’ll see why 1984 won’t be like 1984.
Questo è il testo del celebre spot di Apple (video) andato in onda sulla CBS il 22 gennaio 1984 durante il XVII SuperBowl.
Il Grande Fratello (non scherziamo: si fa riferimento al romanzo di Orwell) del periodo era IBM, il nemico di tutti in quegli anni.
In ossequio alla frase when you become obsessed with the enemy, you become the enemy (Jeffrey Sinclair, Infection), negli anni successivi Apple non è diventata esattamente un modello di apertura.
So già che farò arrabbiare qualche fanboy Apple, ma questa vicenda, se non avesse risvolti tragici, ha del ridicolo.
Il 10 dicembre 2012 la polizia di Mildura, che si trova nello stato di Victoria in Australia, ha diramato un importante comunicato con il quale chiedeva a tutti i guidatori che si recavano nella zona di prestare particolare attenzione a tutte le indicazioni fornite dai loro iPhone che erano stati aggiornati alla versione 6 del sistema operativo iOS.
La polizia, infatti, si dichiara estremamente preoccupata in quanto non esistono fonti d’acqua all’interno del Murray Sunset National Park e che le temperature possono raggiungere i 46°C mettendo in grave rischio la vita di chi si avventura in quell’area. Nei giorni precedenti al comunicato, infatti e come riportato proprio dalla polizia, sono state salvate almeno 6 persone, trovate senza nè acqua nè cibo e acqua da oltre 24 ore e, oramai, in preda a spasmi.
Il perchè di questo strano comunicato e il motivo per cui queste persone (e si spera siano solo queste) si siano avvenurate in una zona così pericolosa, è legato al fatto che per Apple la città di Mildura si trova, appunto, al centro del deserto del Murray Sunset National Park… a oltre 70Km dalla sua reale posizione.
Per potersi staccare dall’applicazione Google Maps, nel 2008 la casa di Cupertino lanciò in pompa magna un capriccioso, quanto presuntuoso, progetto, chiamato “Ground Truth”, per raccogliere, parole loro, “i veri dati cartografici mondiali” (come per dire che quelli dei loro competitors fossero sbagliati) utilizzando le informazioni che provenivano da fonti “affidabili ed autorevoli“.
Il risultato è stato disastroso e ha, tra l’altro, generato moltissima ilarità anche in rete, come il blog “The Amazing iOS 6 Maps” che raccoglie alcuni tra gli screenshot “più belli” proposti proprio da queste nuove mappe.
Magari tra qualche anno le loro mappe saranno diventate più affidabili, ma il resto del mondo continua a basarsi su società che da sempre fanno questo lavoro e lo fanno sicuramente molto meglio… a partire da Navteq, TeleAtlas e da chi, come Magellan, TomTom, Garmin (e anche le stesse Google e Microsoft) si basano sulle loro informazioni migliorandole e completandole.
Se dovete andare in giro in zone che non conoscete, non fidatevi mai dell’ultimo arrivato…
Ieri 8 dicembre l’Apple Store di Torino è stato rapinato.
Come in tutti i negozi di questo tipo, esiste un archivio elettronico della merce a magazzino comprensivo di numero di serie e/o IMEI. È quindi molto facile risalire ai codici identificativi degli apparecchi rubati.
Con ogni probabilità quei seriali sono già nella blacklist dei servizi Apple, ogni tentativo di utilizzo online potrebbe portare l’utente in prigione senza passare dal VIA!
Anche se la tentazione di fare un affare sotto Natale potrebbe essere forte, va ricordato che la legge italiana punisce anche chi acquista incautamente della merce. Attenzione, quindi, a ogni tipo di offerta vantaggiosa che potrebbe arrivare al di fuori dei normali canali di vendita.
Il New York Times ha pubblicato un interessante articolo su come la legge sui brevetti sia stata oramai deformata in modo tale da favorire non la protezione delle idee, ma dei comportamenti deplorevolevoli.
Siri, la tecnologia usata dagli utenti dell’iPhone per creare il contenuto delle schermate che vengono poi pubblicate su Internet, contiene anche del codice scritto da Michael Phillips, una persona che per 30 anni si è dedicato allo sviluppo di software di riconoscimento vocale.
(altro…)Un giovine decide un bel dì di farsi un tatuaggio. Oggidì non c’è più niente di sorprendente a riguardo visto lo sdoganamento di quest’arte ormai da decenni. Tuttavia il nostro baldo giovinotto ha deciso che non di tatuaggio normale dovesse trattarsi ma di uno munito di Qr Code. Enjoy!
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Molti illustri nomi della scienza e della letteratura hanno iniziato a studiare nella biblioteca paterna.
Per qualche oscura ragione, in questo momento mi viene in mente solamente l’esempio del piccolo Giacomo che passava le ore sui libri del padre, il Conte Monaldo Leopardi.
Io stesso sono cresciuto in una casa piena di libri acquistati dai miei genitori, che potevo liberamente sfogliare e leggere, alcuni dei quali sono in questo momento in casa mia.
(altro…)