Molti illustri nomi della scienza e della letteratura hanno iniziato a studiare nella biblioteca paterna.
Per qualche oscura ragione, in questo momento mi viene in mente solamente l’esempio del piccolo Giacomo che passava le ore sui libri del padre, il Conte Monaldo Leopardi.
Io stesso sono cresciuto in una casa piena di libri acquistati dai miei genitori, che potevo liberamente sfogliare e leggere, alcuni dei quali sono in questo momento in casa mia.
Con l’avvento dei DRM sui dispositivi di fruizione personale come i reader eBook e i tablet la situazione cambia radicalmente.
I contenuti acquistati tramite iTunes o Kindle sono concessi per la fruizione in maniera non trasferibile; non si acquisisce nemmeno la proprietà della copia di quei contenuti.
L’utilizzo dei contenuti è concesso al proprietario dell’accont informatico con cui è stato acquistato il diritto di fruizione.
Ma cosa succede quando la persona a cui fa capo l’account muore? Legalmente, tutte i diritti di fruizione delle canzoni dei libri vanno persi come lacrime nella pioggia.
In altre parole ai legali eredi resta un dispositivo elettronico vuoto e nient’altro. Bello scherzo, eh?
Siamo in una situazione di vacatio legis che deve essere al più presto sanata, almeno nel campo del diritto successorio, per evitare situazioni paradossali o alternative artificiose, come la creazioni di fondi patrimoniali analoghi a quelli degli immobili, che rischiano di essere più dispendiose del valore che si vuole legittimamente tutelare.
Certo, ci sono metodi spicci per liberare dai DRM i contenuti, ma sarebbe bello poterlo fare restando dalla parte della legge, specialmente quando si tratta di contenuti che vengono considerati dei beni e non delle canzonette estive.
La prossima volta che decidete in favore di un dispositivo o di un contenuto bloccato da DRM pensate anche a questo. (via MarketWatch)
8 risposte a “Un’ulteriore idiozia dei DRM”
Non potendo vivere in un mondo perfetto, provvedo a comperare meno contenuti incrostati dal DRM possibile, e in ogni caso appena li ho comperati provvedo a ripulirli dal suddetto sudiciume, in modo da poterne godere appieno.
ma tanto con iNuvola lo copi su tutti i dispositivi no? 🙂
Certo, come no 🙂
Ma sai, io sono un luddita, fondamentalmente. Oltre a non possedere (e non avere mai posseduto) nulla che contiene “i” nel nome, sono anche un fan dell’idea di tenere i files chiusi nel mio personale cassetto, e non sulle nuvole.
Presumo che “nel nome” si legga “all’inizio del nome”, a meno che tu non usi FreeBSD 🙂
non so perchè ma mi è venuto in mente NetWare…
Un frase divertente che ho sentito qualche volta è: “Ho cambiato computer, perchè non vanno più le canzoni? tu come fai?”
Risp: Uso i cd audio originali e in alcuni casi vinile…
Anche perchè ilinux.com è registrato …
“linux” contiene gia’ una ‘i’ senza doverla anteporre 🙂
[…] fatto che il DRM non sia una bella cosa ci siamo già ampiamente […]