Cicero pro domo sua


La recente storia di FBI contro Apple per lo sblocco di un iPhone e la causa di Microsoft contro il Dipartimento della Giustiza americano [PDF, il link potrebbe avere inspiegabili problemi con Chrome] hanno qualcosa in comune.

E, no, quel qualcosa non sono i vostri interessi.

Fino a pochi anni fa il core business di Microsoft era vendervi licenze d’uso per i suoi software. Era un modello molto “XX secolo” o da medio-piccola software house: la prima vendita del software è in perdita, con la terza si va a pareggio, dalla quarta è tutto grasso che cola (semplifico, ovviamente).

So cosa vuol dire trattare direttamente con Microsoft per i costi delle licenze, l’ho provato personalmente anche dall’altro lato dell’Atlantico.

Vari eventi e le nuove tecnologie hanno reso poco redditizio questo modello per Microsoft o comunque potrebbe non essere questa la fonte principale di guadagno.

Cerchiamo di estendere il modello “XX secolo” e pensiamo (sempre semplificando) in termini di abbonamenti online di una sola installazione del software anziché a licenze.

Ancora meglio: gli sviluppatori non hanno nemmeno il mal di testa di dover verificare la compatibilità con vari hardware o edizioni di Windows, basta che il software sia compatibile con i maggiori browser e il gioco è fatto.

Ecco che sono nati i servizi di Google e Office 365.

Ma questi servizi stanno iniziando ad avere un problema, nel documento PDF al punto 16 si legge (grassetto e corsivo sono nel documento):

Between September 2014 and March 2016, Microsoft received 5,624 federal demands for customer information or data. Of those, nearly half—2,576—were accompanied by secrecy orders, forbidding Microsoft from telling the affected customers that the government was looking at their information. The vast majority of these secrecy orders related to consumer accounts and prevent Microsoft from telling affected individuals about the government’s intrusion into their personal affairs; others prevent Microsoft from telling business customers that the government has searched and seized the emails of individual employees of the customer. Further, 1,752 of these secrecy orders contained no time limit, meaning that Microsoft could forever be barred from telling the affected customer about the government’s intrusion.

In altre parole in un anno e mezzo la sola Microsoft ha ricevuto dal Governo americano 2.576 richieste di accesso ai dati dei suoi clienti con allegato ordine di non rivelare la cosa ai medesimi (gag order). Di questi 1.752 non hanno un limite di tempo.

È vero: potrebbe essere una mostruosità in termini di diritti dei cittadini, ma per Microsoft, come per Google, è prima di tutto una mina nelle fondamenta del suo nuovo modello di business, così come per Apple un passepartout per aprire gli iPhone avrebbe potuto minare quello che probabilmente è ancora oggi uno dei suoi articoli di punta. Ci sono ditte terze che possono craccare un iPhone, ma queste ditte non hanno il potere diretto di ficcarti in galera.

Davanti a questi dati molte ditte americane si chiedono “Mi conviene passare su Office 365? Se lo faccio sto regalando l’accesso ai miei dati al Governo senza le garanzie costituzionali?” E preferiscono tenersi Exchange Server in casa (non che sia aprioristicamente più sicuro, ma è un altro discorso).

Onestamente, un Italiano metterebbe la sua mail in un servizio accessibile alle varie agenzie governative italiane senza le garanzie costituzionali?

Potrebbe farlo, ma ci farebbe transitare poco di che.

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3 risposte a “Cicero pro domo sua”

  1. Secondo me non cambia nulla… è tutto marketing e fuffa messa in essere da Microsoft (come pure per Google e Apple) per farci intendere che i dati dei loro clienti sono sempre stati al sicuro.
    Da che mondo e mondo, Microsoft ha sempre rilasciato procedure e backdoor agli amici delle agenzie americane… quindi per il cittadino italiano non fà alcuna differenza nello scegliere un servizio Azure/Office365 o tenersi un exchange server o un office su un pc windows in azienda.

  2. Oh, andiamo! Una Microsoft che ha fatto di windows 10 uno strumento per la telemetria e le forzature, ora si mette a discutere di privacy e forzature governative.
    Come se un muratore si mettesse a discutere della forma dei mattoni che ha richiesto. Se hai coraggio, falli rotondi.

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