Tag: Internet

  • Goofile

    Goofile è una piccola utility a riga di comando (niente interfaccia touch, sorry) di Thomas (G13) Richards che produce un elenco di file di un certo tipo indicizzati da Google in un determinato nome a dominio.

    L’utilizzo è assolutamente semplice perché l’utility ha bisogno di soli due parametri:

    ./goofile.py -d siamogeek.com -f pdf

    Questo comando elenca tutti i file PDF indicizzati da Google nel nome a dominio di questo blog.

    Di per se non c’è nulla di particolare, dal momento che un elenco simile può essere ottenuto utilizzando i parametri noti di Google. La parte utile di Goofile è che può essere utilizzato in uno script per elaborare i suoi risultati. (via Darknet)

  • Quaresima 2.0: a chi giova?

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    Non sempre mi piace quello che scrive il noto giornalista italiano Giuseppe Severgnini, però leggo i suoi articoli con una certa regolarità. Stamattina mi ha attirato la sua lunga apertura su La lettura, settimanale del Corriere della Sera dedicato alla cultura, ai libri e ai media in generale.
    L’articolo intitolato Sette giorni fuori rete tratta appunto del test effettuato dalle stesso autore di rimanere disconnesso da Internet per uan settimana.
    La riproduzione dell’articolo è disponibile anche sul sito del giornale.

    Severgnini inizia il 9 febbraio a spegnere 3G e WiFi sull’iPhone, a mettere un messaggio out-of-office sulla casella di posta elettronica e a consegnare l’iPad al figlio perché glielo sequestri.
    Come potrete leggere nell’articolo, nei giorni seguenti il giornalista cerca di darsi da fare utilizzando sempre la tencologia, ma senza collegarsi a internet.
    Fa delle telefonate, si fa mandare dei fax, guarda la televisione, si fa racconare dai colleghi quello che succede e si informa come si faceva una volta: aspettando il telegiornale delle 20:00.
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  • Senza Internet: chi per scelta chi per forza maggiore

    Sulla prima dell’edizione cartacea del Corriere di oggi c’è un richiamo ad un articolo interno il cui titolo è qui riprodotto.

    Come se non bastasse la versione cartacea, Beppe Severgnini ha riportato la sua esperienza anche in una pagina web.

    Da persona che ha a che fare ogni giorno con l’inadeguatezza dell’infrastruttura italiana, mi permetto di dire a Severgnini che il suo articolo suona un po’ troppo cyber-fighetto e se lo sarebbe potuto anche risparmiare.

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  • Lancio mondiale dell’IPv6

    WORLD IPV6 LAUNCH is 6 June 2012 – The Future is ForeverVi ricordate della Giornata mondiale IPV6?

    In sostanza, il test è andato bene. Fra qualche mese, cioè praticamente un anno dopo, diverse aziende, provider e costruttori di dispositivi hardware saranno permanentemente raggiugibili via IPv6.

    Il 6 giugno 2012 segnerà il lancio mondiale dell’IPv6, e da quel momento i sistemisti avranno molto più lavoro per le mani. Come sempre succede in caso di cambiamenti  di tale entità, ci sarà un interregno moderatamente caotico. Ci sarà da sputare sangue (software inadeguato, software vulnerabile, pura incompatibilità, temporanea incompetenza, dispositivi antiquati, campagna acquisti…), ma i risultati saranno notevoli, e ne varrà la pena. Di sicuro almeno per un po’ non avremo scarsità di indirizzi IP.

    La Cisco spiega la faccenda certamente meglio di me.

    Vado a flashare il firmware ai piccioni viaggiatori per renderli conformi alla RFC 6214.

  • TED – Clay Shirky: Perché la SOPA è una pessima idea

    È meglio che io non commenti: riflettere su tali questioni mi mette di cattivo umore.

    Vorrei solo far notare le categorie in cui ho infilato quest’articolo: le ricadute sono ampie.

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  • Splinder runner

    Riflessione: cercavo in rete del materiale per il nuovo sito Deepcon e mi sono accorto che molto è su Splinder. Peccato che dal 31 Gennaio 2012 Splinder verrà dismesso ed i suoi contenuti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia.

  • La Germania abolisce i filtri Internet

    La Germania ha deciso di abolire il sistema di filtraggio preventivo di Internet in funzione dal 2009 con lo scopo di bloccare l’accesso a siti di pedopornografia.

    La legge era assai controversa fin dalla sua entrata in vigore ed era stata bollata subito come inefficace e come il seme di una possibile introduzione della censura su scala più ampia.

    Il blocco veniva effettuato dai provider tedeschi e tutti gli utenti avevano capito fin da subito quanto fosse facile aggirare il blocco, rendendo inefficace il provvedimento.

    L’attuale ministro federale della giustizia Sabine Leutheusser-Schnarrenberger ha definito questa legge una “soluzione superficiale”.

    La nuova soluzione adottata nel caso in cui si scopra un sito di pedopornografia è quella ovvia: cancellarlo.

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  • Catalessi sugli allori

    StatCounter è uno dei tanti siti che offre un servizio di analisi di traffico web. Il sito ha pubblicato una statistica anno su anno secondo la quale Internet Explorer sarebbe sceso poco sotto la quota psicologica del 50% di share.

    Non ho trovato (se c’è) l’errore medio della statistica per capire quale sia l’errore di quel 49,87% dello share di Explorer in settembre, quindi il dato va preso per quello che è: una statistica.

    Per la seconda volta vediamo un browser con quote bulgare di mercato perderle per cause più interne che esterne.

    Netscape Navigator ha di fatto guidato la prima (e molto confusa) corsa al web della metà degli anni ’90; dobbiamo proprio a Netscape molte innovazioni dell’HTML, brutte o belle che siano. In quel periodo Microsoft, dopo un primo periodo in cui ha ignorato Internet, giocava molto all’inseguimento, mentre Netscape dominava il mercato. Tutto ciò fino alla versione 3.0, in cui non è stato data importanza al miglioramento del programma, ma ci si è concentrati sull’aggiunta di feature, alcune interessanti (un client di mail), altre un po’ inutili per l’utente quadratico medio (l’editor HTML visuale). Il caravanserraglio che è risultato da questo ingrasso non ha fatto altro che facilitare l’ascesa di Explorer, che, con tutti i suoi innumerevoli difetti, alla fine era più utilizzabile di Netscape.

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  • ASP.NET: la cosa si fa seria (aggiornamento)

    [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=yghiC_U2RaM&w=480]

    Contrariamente a quanto riportato da Microsoft, sembra che gli attacchi che sfruttano la vulnerabilità di ASP.NET siano non solo fattibili, come mostra il video qui sopra, ma anche in corso.

    La situazione sembra seria e chi amministra un sito esposto a Internet basato su ASP.NET dovrebbe al più presto prendere le contromisure consigliate da Microsoft per mitigare il problema.

    La vulnerabilità in questione permette, di fatto, di passare attraverso la sicurezza del framework ASP.NET senza blocchi in poche decine di minuti. (via Schneier on Security)

    Aggiornamento 28/9/2010 06:15: Microsoft rilascerà oggi un aggiornamento d’emergenza sul Download Center; pare che le contromisure consigliate non siano molto efficaci, quindi l’aggiornamento è d’obbligo.

    Aggiornamento 28/9/2010 19:45: la patch è stata rilasciata.

  • Il business della pubblicità online

    Charles Ponzi (foto del Governo USA)

    Hung Truong fa un’interessante riflessione nel suo blog sul modello di business di alcuni sistemi di pubblicità online, alcuni dei quali rischiano di diventare dei pericolosi schemi multilivello di Ponzi.

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  • Internet Explorer

    Internet Explorer 1.0 su Windows 95

    • 16 agosto 1995: 1.0 (che si identificava come 4.40.308)
    • 22 novembre 1995: 2.0
    • 13 agosto 1996: 3.0
    • Settembre 1997: 4.0
    • 18 marzo 1999: 5.0
    • 27 agosto 2001: 6.0
    • 18 ottobre 2006: 7.0
    • 19 marzo 2009: 8.0

    Quindici anni di Internet Explorer, non senza sofferenze, specialmente nei primi anni. Una fama raggiunta soprattutto grazie a scelte completamente sbagliate di Netscape quando era lui ad avere il mercato in pugno. Un monito che nessun produttore di software dovrebbe ignorare. (via Slashdot)