Dopo lunga agonia lo spazio IPV4 è venuto a mancare (anche gli ultimi 5 netblock /8 sono stati assegnati da IANA ai registri locali….)
La comunità internet ha accolto incredula il triste annuncio ( http://www.nro.net/news/ipv4-free-pool-depleted).
Dopo lunga agonia lo spazio IPV4 è venuto a mancare (anche gli ultimi 5 netblock /8 sono stati assegnati da IANA ai registri locali….)
La comunità internet ha accolto incredula il triste annuncio ( http://www.nro.net/news/ipv4-free-pool-depleted).
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RIP IPv4, welcome IPv6 con tante belle vulnerabilita’ fresche fresche da sfruttare 😉
eh, figuriamoci… ci vorranno anni prima che ipv6 inizi davvero ad essere diffuso.
Il problema maggiore è che IPv6 non ha l’ineluttabilità e la contemporaneità di Y2K, ma potrebbe costituire uno sforzo simile per le aziende.
Il fatto che ci si possano procrastinare certe decisioni è al contempo un bene e un male.
Il problema non riguarda solo le aziende purtoppo.
Basti pensare a quei geni che ci sono a Pisa che gestiscono il nostro TLD nazionale.
Luigi sa già la storia del DNS check failed per la presenza di un AAAA record……
E ad oggi se hai un computer che naviga in V6 devi tirare giù l’interfaccia per poter consultare in maniera decente il loro sito (inconveniente segnalato più di un anno fa).
E si che loro sono del mestiere!
Vogliamo poi parlare dei provider? Avete provato a chiedere al vostro ISP quando sarà disponibile una connessione IPV6 nativa???
Il problema come ha puntualizzato Luigi è proprio la non ineluttabilità a tutti i livelli. Le cose funzionano ugualmente, quindi continiamo ad usare il vecchio sistema che è meglio.
[…] Il RIPE ha iniziato a distribuire gli indirizzi dell’ultimo blocco /8 (16.777.216 indirizzi) IPv4 che ha ricevuto da IANA. […]
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