“Quanto piu` un cliente snobba le piu` elementari misure di protezione (backup, raid, ups) tanto meno avra` incidenti disastrosi”
Corollario:
“Chi applica misure di protezione multiple e ridondanti subira` incidenti talmente disastrosi da mettere a dura prova tutte queste misure di protezione”
Ma vediamo un paio di esempi significativi…
Primo caso: Ho un cliente con il quale, fra diverse vicessitudini, lavoro da quando avevo 17 anni o forse anche da prima, ovvero dai tempi del DOS e Novell Netware 2. Questo cliente ha sempre preferito investire i suoi soldi sull’innovazione, e questo ha fatto si` che il budget dedicato alla protezione dei dati fosse sempre piu` o meno prossimo allo zero assoluto. Qualche volta riuscivo ad estorcere due soldi per dei sistemi di protezione dei dati, ma era un’impresa ardua e i risultati erano assai incostanti. Comperammo due dischi SCSI da installare sul server Netware in mirroring, ma dopo sei mesi lo spazio sui dischi si esauri`, cosi` anziche` comperare altri dischi dovetti eliminare il mirroring e usare i due dischi separatamente in modo da avere il doppio della capacita`. In un’altra occasione comperammo un UPS, ma a questo UPS non vennero mai cambiate le batterie per una decina di anni, e alla fine venne anche staccato dal circuito, sempre in attesa che un giorno venissero cambiate le batterie. Ovviamente i server non erano server, erano PC. Per essere piu` precisi, erano i PC piu` economici che si trovassero all’epoca. L’impianto elettrico a cui erano attaccati i server non era separato da quello del resto dell’ufficio, e spesso saltava la corrente. Piu` avanti negli anni la situazione miglioro` un pochino, con l’uso del RAID1 nel server Linux che sostitui` quello Novell Netware, ma ancora il backup era una voce di spesa decisamente negletta. Dopo piu` di 25 anni di “careless computing”, sapete quanti incidenti gravi ci sono stati? Nessuno. Quanti dati persi? Nessuno.
Secondo caso: Ho un altro cliente, che incidentalmente e` il mio commercialista, che seguendo i miei consigli ha sempre speso quanto serviva per la conservazione dei dati. Ha un server vero, con il RAID1, la ram ECC, quelle cose li`, e poi ha un backup su un altro RAID1 (i dischi costano poco), un backup su dischi USB esterni (piu` di uno) che vengono staccati e messi cosi` totalmente offline ogni sera, e un rsync con un vecchio PC (questo e` in effetti un cassone riciclato) che tiene a casa, a 10 Km dallo studio. Un giorno mi chiama perche` il server non si accende piu` e c’e` puzza di bruciato. Corro da lui e scopro che l’alimentatore si e` guastato e ha messo circa 60 volt sulla linea dei 12 volt. In un solo colpo ha fatto filotto: mainboard, cpu, ram, e TUTTI I DISCHI fritti. Chiaramente, per massimizzare il danno, il guasto e` avvenuto mentre il backup era in corso. A parte dover comperare un nuovo server e nuovi dischi, il problema era che il backup “buono” che avevamo era del giorno prima, e in quel periodo dell’anno un giorno di lavoro era davvero tanto da dover ricaricare. Per fortuna sono riuscito in un miracolo, e smontando un condensatore che era andato in corto da uno dei dischi del RAID principale sono riuscito a resuscitarlo, potendo cosi` copiare tutto quanto fino al momento del guasto catastrofico, evitando cosi` di dover rifare tutto il lavoro di un giorno.
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