Sarai abbastanza sveglio?

Il libro Sei abbastanza sveglio per lavorare in Google è un testo molto illuminante.
Come si può intuire dal titolo, tratta di due grandi temi: l’efficacia (o sarebbe meglio dire inefficacia) dei colloqui di lavoro tenuti come la maggior parte di noi li conosce e l’insieme di conoscenze scientifiche, spannometria e creatività necessarie a superare i test attitudinali che sempre più aziende (Google nel titolo è solo un esempio) propongono ai candidati.

Oltre a scoprire molte cose sulle Risorse Umane e sul recruiting in generale, non vi nascondo che tutta la parte sui questionari sia la più interessante: prima di tutto per sfidare sè stessi a risolverli, poi per imparare come affrontare quelli troppo difficili.
Spesso sono questionari lunghi e complicati che non tutte le aziende e i reparti si possono permettere: nel mio piccolo io sono spesso alla ricerca di domande o problemi possibilmente semplici da porre che non necessitino troppo tempo o risorse, ma che siano utili per capire velocemente e in maniera ragionevolmente affidabile le competenze e le abilità di un candidato.

Uso spesso un test di questo genere alla fine del corso sui fogli elettronici (per capire se lo studente ha colto alcuni concetti importanti), oppure, ancora meglio, nel selezionare una persona che debba lavorare in campo IT.
E’ posto semplicemente in questi termini:

In Calc e, prima della versione 2013, in Excel non esiste la funzione logica XOR. Scopo dell’esercizio è comporre una singola formula che simuli lo stesso comportamento e, consequentemente, compilare la tabella di verità dello XOR replicando la formula.

Una domanda del genere presuppone conoscenze in campo matematico e logico: almeno la base di queste discipline deve fare parte del bagaglio di un operatore IT, che sia un amministratore, un programmatore o un operatore di helpdesk.

  • Sapere cos’è la logica, conoscere le sue funzioni
  • sapere cos’è una tabella di verità
  • conoscere nello specifico la funzione XOR

Presuppone anche conoscenze in campo informatico applicativo: l’utilizzo di un foglio elettronico è una conoscenza basilare per un lavoratore nel campo IT. Una sua eventuale carenza dovrebbe poter essere colmata in maniera induttiva al volo, al momento dell’esame, dando per scontato almeno una conoscenza approssimativa degli spreadsheet e del funzionamento di applicativi di office automation in generale.

  • Conoscenza basilare del funzionamento di un foglio elettronico
  • capacità di manipolare le formule e nidificarle correttamente
  • capire i riferimenti assoluti e relativi
  • conoscere il funzionamento del quadratino di riempimento

Infine è necesario usare creatività per giungere alla soluzione del problema combinando le opportune funzioni logiche elementari.
Un buon metodo di procedere potrebbe essere quello di partire ad analizzare le tabelle di verità delle funzioni più semplici: osservando quelle di AND e di OR si vede abbastanza velocemente che effettuando un NOT(AND) si ottiene una tabella sovrapponibile a quella dell’OR con i volari opposti nei punti corretti: applicando un AND fra queste due, si ottiene il risultato corretto.

Per chi fosse interessato alla soluzione – ma penso che tutti i Geek la conoscano già – ecco la funzione: (A ∨ B) ∧ (¬ (A ∧ B)), tradotto in simbologia informatica AND(OR(A;B);NOT(AND(A;B))).
La stessa, rappresentata in un foglio di calcolo (nel caso specifico LibreOffice Calc), appare così:

A B C
1 Falso Vero
2 Falso =AND(OR(B$1;$A2);NOT(AND(B$1;$A2)))
3 Vero

appunto da replicare poi nelle tre restanti celle senza più dover riscrivere i riferimenti sfruttando la capacità di riempimento automatico.

Anche voi conoscete e usate domande o “esercizi” di questo genere?
Che utilità hanno nella vostra professione?


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Commenti

Una risposta a “Sarai abbastanza sveglio?”

  1. Avatar thor
    thor

    A livello hardware, sia ai tempi della logica cablata, che oggi nelle FPGA, gli XOR li usavo come invertitori logici a comando. Un degli ingressi e l’uscita erano l’Input e l’output “dell’invertitore comandabile”, mentre l’altro ingresso era il comando per invertire o no il segnale che passava attraverso “l’inverter commendabile”.

    A parte questo utilizzo, obiettivamente, in altri ambiti, non l’ho mai utilizzato.

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