A differenza di altri articoli, questo non è un howto, ma una sorta di riflessione ad alta voce.
Premessa: sono un consulente IT e gestisco clienti sia con mail on premises sia con mail online; non sono in alcun modo legato a nessuno dei marchi citati, né ho accordi di provvigione per la vendita dei prodotti citati.
Quando Internet ha iniziato a diffondersi (circa 1995), i primi siti web erano o a casa del provider che offriva la connettività oppure direttamente a casa del titolare del sito, se questo aveva una connessione sempre attiva.
I siti avevano relativamente poco traffico, si pubblicavano addirittura i contatori delle visite e non c’erano gli indicizzatori che ci sono adesso.
All’incirca nel nuovo millennio tenere in casa un sito che non fosse direttamente connesso con i dati aziendali aveva già poco senso, farlo adesso o è un sito con 100 visite al giorno, oppure la connettività è in fibra ottica ed è paragonabile a quella di un datacentre.
La domanda che mi faccio è: sta cominciando per alcuni (enfasi su “alcuni”) a non avere più senso avere la mail on premises?
Sto parlando di realtà relativamente piccole che però hanno necessità di avere tanta mail online e che hanno tenuto fin’ora la mail in casa per varie ragioni, tra le quali:
- poca affidabilità e pochi servizi dei fornitori low cost online;
- limiti di dimensioni dei servizi online;
- elevato scambio di mail intra-organizzative;
- funzioni di groupware.
Queste realtà fin’ora hanno utilizzato o dei server Linux, o Exchange (spesso in bundle SBS), oppure software di posta elettronica integrati come MDaemon, Zimbra, IceWarp o similari.
Non starò qui a dire quale soluzione on premises sia meglio di altre, ma hanno tutte costi di gestione sistemistica, costi di hardware e costi di backup; inutile trovare dei fattori mitiganti: hanno tutte dei costi e difficilmente questi costi sono in calo, a qualità costante del servizio.
La domanda che mi pongo è: siamo arrivati al momento in cui conviene spostare la mail online su servizi a prezzo contenuto ma con SLA e caratteristiche di alto livello?
Mi riferisco a servizi come Google for Works oppure Exchange Online, che con circa 50€/mailbox/anno, forniscono un livello di servizio molto elevato che nessuna soluzione on premises può dare.
Il cambio radicale che c’è stato negli ultimi anni è la mobilità.
Fino a qualche anno fa le piccole realtà professionali avevano solamente un PC in ufficio per utente e in pochi utilizzavano la webmail.
Ora tutti hanno almeno un dispositivo mobile, quando non sono due (telefono e tablet). Spesso non esiste un WiFi in ufficio, quindi la mail dello smartphone di chi è al lavoro fa il giro di mezzo mondo per andare da una stanza all’altra e, soprattutto, occupa la banda in uscita della connessione DSL.
Bisogna considerare che la tendenza è di rendere online anche altri servizi: oggi sono i programmi office (elaboratore di testi e foglio elettronico), domani potrebbe essere il programma gestionale o altro.
Alla luce di tutto ciò mi chiedo se per alcune realtà (sempre enfasi su “alcune”) sia ancora il caso di tenere la posta elettronica in casa.
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