State lontani dal DNS

Per un caso del destino (o no?) a un mio cliente e ad un cliente di un collega questa settimana è successa la medesima cosa.

Entrambi questa settimana hanno subito un temporaneo blackout della posta elettronica perché chi gestisce il loro sito web ha fatto modifiche distruttive alla zona del nome a dominio dell’azienda.

Il DNS viene visto come il sistema che traduce nomi in indirizzi IP numerici, qualcuno lo chiama l’elenco telefonico di Internet perché chiamarlo DNS forse non è bello.

Il DNS non è solamente questo, è anche questo, ma c’è dell’altro.

Il DNS (inteso come sistema dei nomi a dominio, non come demone/servizio che gira su un host) è un database gerarchico distribuito. Come in ogni database, esistono dei record, i quali hanno diversi tipi di dati.

Il tipo di record più comunemente noto (quello citato sopra) è il record A (o AAAA in caso di IPv6) che fornisce un indirizzo IP come risposta ad un’interrogazione che contiene un nome (ma non viceversa!). Se avete un host con IP 10.20.30.40 e volete che sia riconosciuto come pippo.acme.it dovete creare un record A nella zona autoritativa (sì è un calco, ma è un tecnicismo) di ACME.IT che associ pippo a 10.20.30.40

Per gran parte delle persone che lavorano con Internet questo è quello che fanno i DNS. Dire che è limitativo è un understatement di dimensioni britanniche.

Ci si dimentica spesso che il DNS è utilizzato per recapitare la posta e per gestire le regole di recapito.

Il record più importante in questo caso è MX, Mail eXchanger.

Semplificando molto, quando il mail server mittente vuole recapitare un messaggio al destinatario una delle prime cose che fa è una query al DNS per farsi dare i record MX del destinatario.

Voi capite che se qualcuno cancella o manomette i record MX la mail o non viene recapitata o, peggio, viene recapitata al mail server sbagliato.

Oltre al record MX il recapito della posta potrebbe essere influenzato dalla presenza e dal contenuto di un record TXT con i dati SPF.

A questo punto sorge spontanea la domanda: ma se uno deve cambiare solamente il record A del www perché va a toccare anche altri record che non conosce?

Eh… APPUNTO!

Bisogna rilevare che molte interfacce web di amministrazione dei DNS sono scritte male; recentemente, poi, per facilitare la vita agli incompetenti molti fornitori di servizi hanno introdotto i template o degli automatismi che, rispondendo ad alcune domande, rimpiazzano la zona attuale con quella precedente. Questa è la famosa bella idea di chi vuole diminuire il numero di ticket tramite l’implementazione di interfacce a prova di stupido (ma non a prova di dannato stupido).

Quindi un suggerimento a chi realizza siti e ad un certo punto li deve mettere online sul nuovo server: documentatevi!

Imparate bene cosa sia il Domain Name System, come funziona e quali informazioni contiene, familiarizzate con il DNS quanto più possibile perché vi torna sicuramente utile.

Chiedete al vostro cliente se sul nome a dominio su cui state operando ci sono servizi mail o altri servizi. Se parlate con un responsabile marketing è facile e legittimo che non riesca a darvi una risposta puntuale, chiedetegli di inoltrare la richiesta a chi di dovere. Agite presto per non avere risposte incomplete, non ha senso fare queste domande il giorno prima del go live.

Se siete stati delegati dal cliente a fare modifiche sulla sua zona, state bene attenti, catturate schermate della situazione pregressa, controllate quattro volte quello che fate e poi controllatelo una volta ancora e mai di fretta. Se sono le prime volte che fate queste modifiche, meglio essere in due ed andare piano.


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Commenti

5 risposte a “State lontani dal DNS”

  1. Avatar Andrea Zappaterra
    Andrea Zappaterra

    Tutto giustissimo.
    Calcherei un po’ la mano sull’importanza del record TXT che contiene l’SPF … Da un po’ di tempo se non è scritto più che bene i vari outlook.com, Yahoo, Gmail, etc ti rimandano indietro le mail e ti mettono il server in blacklist, se insisti a provare ad inviare da quell’SMTP !

    1. Avatar Alessandro Carini

      E magari controllare che il proprio registrar (o il proprio gestore del DNS, se so usa un DNS “esterno”) abbia il versionamento delle modifiche.

  2. Avatar Enrico
    Enrico

    Nozioni utili. imparate sulla mia pelle. Fate come consiglia l’autore prima che succeda il peggio.

  3. Avatar Luca Dell'Oca
    Luca Dell’Oca

    E alla peggio mettete i ttl a valori bassi, così la “stupidaggine” che avete scritto non resta in cache un giorno intero nei vari resolver.

    1. Avatar Luigi Rosa

      Giusto, abbassare i TTL una settimana prima di modifiche importanti è un comportamento “PRO” 🙂

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