Questa mattina è decollata dallo Space Launch Complex 40 a Cape Canaveral la missione CRS-5: appunto la quinta nella serie di lanci di rifornimento commerciale contrattualizzati dalla NASA con entità private, in questo caso con SpaceX.
SpaceX è ormai nota anche al grande pubblico come una delle numerose creazioni di Elon Musk (da alcuni suggestivamente indicato come il real-life Tony Stark), una azienda che si occupa di lanci – e che presumibilmente si occuperà anche di esplorazione spaziale – con un occhio sempre attento all’economicità e alla innovazione.
SpaceX usa un vettore chiamato Falcon 9 e una capsula chiamata Dragon per portare cargo sulla ISS (e, in un futuro prossimo, anche astronauti).
La versione attuale di Falcon 9, la v1.1, ha un tasso di successi del 100% avendo completato positivamente 8 messe in orbita su 8 lanci eseguiti.
La missione di oggi, a prima vista poteva sembrare una come tante altre, ma non lo era a causa di un importante esperimento eseguito con il razzo: per la prima volta il suo primo stadio avrebbe dovuto tentare un atterraggio morbido, addirittura su una piattaforma robotizzata galleggiante.
Avevamo già dato notizia su questo stesso blog dell’interesse e degli esperimenti eseguiti da SpaceX per mettere in servizio un razzo riutilizzabile almeno in parte: di nuovo c’è da restare stupiti da come SpaceX faccia velocemente transitare idee e progetti dal tavolo di disegno, al laboratorio, fino all’ambiente di produzione.
Diciamo subito che questo primo tentativo non è andato bene:
Rocket made it to drone spaceport ship, but landed hard. Close, but no cigar this time. Bodes well for the future tho.
— Elon Musk (@elonmusk) January 10, 2015
Tuttavia il razzo ha correttamente completato una serie di test, incluso la discesa accurata fino alla piattaforma galleggiante nell’Atlantico del sud. Inoltre si sono raccolti importanti dati a proposito delle superfici aerodinamiche a griglia usate per controllare l’assetto del razzo durante il suo rientro verso la superficie.
Il vascello non ha subito danni dall’impatto, ma le attrezzature sul ponte andranno sostituite.
Ship itself is fine. Some of the support equipment on the deck will need to be replaced…
— Elon Musk (@elonmusk) January 10, 2015
Purtroppo non c’è documentazione video dell’atterraggio. Vedete l’aggiornamento pochi paragrafi più in basso.
Al contrario, il resto della CRS-5 è documentata sul canale YouTube di SpaceX, inoltre naturalmente esiste una scheda apposita sulla Wikipedia per chi volesse approfondire.
Potrebbe non sembrare molto, ma va dato atto a SpaceX di essere obiettivamente molto più innovativa di altri operatori, in primo luogo la NASA.
Se pensiamo ai modesti test effettuati sul razzo Ares I (alla fine cancellato) e al volo di prova del Orion Multi-Purpose Crew Vehicle viene da concludere che la NASA si muova con la velocità e con il successo tipico dei progetti della PA italiana, mentre SpaceX faccia tutto come una startup di software, pur essendo in ultima analisi una azienda industriale.
Ragionandoci razionalmente sembra fantascienza, ma dopo aver visto SpaceX in azione, si può veramente sognare Marte.
Come suggeriscono anche loro in maniera quasi subliminale sui social media:
Aggiornamento 2015-01-17
Una settimana dopo il fallito atterraggio sappiamo con certezza che la causa dell’impatto è stata la mcanzana di fluido idraulico che governa le superfici mobili del razzo.
Grid fins worked extremely well from hypersonic velocity to subsonic, but ran out of hydraulic fluid right before landing.
— Elon Musk (@elonmusk) January 10, 2015
Le forze aerodinamiche che agiscono sullo stadio in discesa sono troppo grandi per essere controllate dai razzi di manovra, di conseguenza il governo dell’assetto è lasciato alle già citate grid fin: una volta che queste non sono più state in grado di lavorare come previsto, non c’era speranza di poter portare a termine l’atterraggio correttamente.
Elon Musk ha comunque mantenuto un approccio positivo alla faccenda:
Next rocket landing on drone ship in 2 to 3 weeks w way more hydraulic fluid. At least it shd explode for a diff reason.
— Elon Musk (@elonmusk) January 16, 2015
Ad ogni modo, è SpaceX alla fine ha pubblicato il video relativo agli ultimi secondi di vita del razzo:
https://vine.co/v/OjqeYWWpVWK
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