Command and Control di Eric Schlosser è un interessante libro che documenta una serie di incidenti mancati, o che sarebbero potuti andare peggio, successi alle armi nucleari statunitensi.
Il libro di oltre 600 pagine è per appassionati della guerra fredda e per chi non si fa intimidire dai termini tecnici o gergali.
Per dare l’idea dell’accuratezza, la versione tascabile contiene 82 pagine di citazione delle fonti e 30 pagine di bibliografia.
Ho comperato questo libro su consiglio di Stefano, un caro amico che considero il massimo esperto del settore con cui io possa parlare semplicemente facendo una telefonata o scrivendo un mail.
È stata una lettura interessantissima che ha colmato molte lacune che non sapevo nemmeno di avere in merito alle armi nucleari statunitensi.
Il periodo preso in considerazione va grossomodo dal termine della Seconda Guerra Mondiale ai primi anni 80 del secolo scorso.
Vengono illustrati qui i giochi di poteri tra la politica e i militari e tra i vari corpi d’armata per il controllo delle armi nucleari. Il filo rosso che unisce le storie narrate è la serie di incidenti più o meno gravi che si sono verificati in situazioni in cui erano presente armi nucleari americane. Sono documentate anche le reazioni dei militari e dei civili a questi incidenti e, ove possibile, anche la sorte del personale coinvolto.
L’unico appunto che mi sento di fare a questo libro è lo stile narrativo. Nonostante si tratti sostanzialmente di un reportage, la struttura è quella della fiction televisiva americana: narrazione che va in crescendo di suspance, taglio, fine capitolo, capitolo successivo che inizia parlando d’altro.
Questo stile a mio avviso spezza l’attenzione del lettore e lo costringe a farsi venire in mente dove eravamo rimasti due capitoli prima.
Una delle storie che viene raccontata lungo tutto il libro in questo modo un po’ frammentato è quella molto interessante di un incidente a Damascus, Arkansas al silo di un Titan-II quando il Governatore dello stato era un giovane Bill Clinton.
Questo libro è anche un monumento a tutte quei Signori Nessuno dell’esercito USA grazie alle cui azioni, un po’ eroiche un po’ incoscienti, gli incidenti non hanno avuto esiti peggiori.
Da questo libro è stata tratta una docufiction che verrà presentata quest’autunno (trailer).
Esiste anche un libro omologo dedicato all’ex Unione Sovietica, ve ne parlerò appena finisco di leggerlo.
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