Può capitare di dover andare all’estero per lavoro e verificare sul campo che, come al solito, il bello degli standard è che ce ne sono tanti tra cui scegliere.
Se, fortunatamente, tutto il mondo civile ha oramai i plug RJ-11 per il telefono (le poche volte che serve), non ci siamo ancora accordati sullo standard dei connettori di alimentazione.
Una soluzione che ho implementato da un paio d’anni è costruirmi un adattatore universale come quello raffigurato nella fotografia.
Ho riciclato un cavo con connettori IEC 60320 C13 e C14 pressofusi in cui al posto del connettore C13 ho messo una presa CEI 23-16/VII a 10A. Il cavo C13-C14 era utilizzato, prima che diventasse illegale, per collegare il monitor all’alimentatore del PC. Adesso è utilizzato principalmente per collegare i dispositivi agli UPS o ai PDU.
L’assunto che sta dietro questo tipo di cavo è che in ogni ufficio del mondo c’è scarsità di adattatori per i cavi di alimentazione stranieri, ma c’è sovrabbondanza di cavi locali per PC con la spina locale e la presa C13.
5 risposte a “Computer in viaggio”
Sii tu il mio google per questa volta: perchè i connettori C13-C14 sono diventati illegali? Per quella “scossa” che danno quasi sempre quando li si collega?
Non e’ illegale il cavo, ma utilizzare l’alimentatore del PC per alimentare il monitor o una qualsiasi altra appliance.
Sul motivo, BHO!!! Ci sara’ qualche burocrate europeo che ha deciso cosi’.
Luigi, sei un futtuto GENIO. Mi faccio immediatamente un cavo come il tuo.
🙂
E’ stata la necessita’: due anni fa sono stato per lavoro due volte negli USA, due o tre in UK e ripetute volte in FR. DOVEVO trovare una soluzione senza impazzire.
E’ anche molto comodo per attaccare gli apparecchi con alimentatore esterno (moltiplicatori usb, altoparlanti, al gruppo di continuità per i desktop).
La sera spegni il gruppo e spegni tutto.