L’11 Maggio 2001, moriva Douglas Adams.
Se questo nome e questo PDF non ti dicono nulla e se non sai dove sia il tuo asciugamano… forse hai sbagliato blog.
L’11 Maggio 2001, moriva Douglas Adams.
Se questo nome e questo PDF non ti dicono nulla e se non sai dove sia il tuo asciugamano… forse hai sbagliato blog.
Sarà la mia vis-polemica, ma io sono sempre molto diffidente quando le iniziative di un certo livello vengono messe in mano a qualcosa di “governativo“. Non so se questo derivi dalla mia estrazione “hands-on” o se derivi da altri fattori… certo è che quando mi trovo dinnanzi a certe cose, io rimango basito.
L’immagine che trovate in questa pagina è uno screenshot fatto qualche minuto fa di quello che si raggiunge digitando, sul browser, “agenda-digitale.it” al posto di “www.agenda-digitale.it“.
E’ vero… sarà una cazzata… “Agenda Digitale” si deve occupare di cose ben più importanti… ma mi chiedo… se chi si siede “in cabina di regia” non è nemmeno in grado di “scegliere” personale competente, come può avere la credibilità necessaria per “coordinare” e “definire” la strategia dell’Agenda Digitale Italiana?
(e vediamo quanto tempo ci mettono a mettere a posto questo problema ‘da nulla’)
Quella che vedete qui a fianco è il risultato della pagina di ricerca di Google.
Non ci credete? Beh, provate a cercare “Zerg Rush” e… guardate.
e c’è ancora chi è convinto che gli informatici non abbiano senso dell’umorismo.
Siamo onesti… a quanti di noi è capitato di inviare un’email non ancora completa o depurata da certi commenti o, peggio, di inviarla alla persona sbagliata?
Ok, ora che abbiamo fatto un po’ di sano outing, possiamo leggere, sorridendo, questo articolo.
Racconta di come 1300 dipendenti, nelle diverse filiali mondiali di Aviva, una società inglese, abbiano ricevuto una “simpatica” email che recitava, come riportato dall’articolo stesso:
“I am required to remind you of your contractual obligations to the company you are leaving. You have an obligation to retain any confidential information pertaining to Aviva Investors operations, systems and clients.
I would like to take this opportunity to thank you and wish you all the best for the future.”
Sebbene già qualche minuto dopo siano arrivate le scuse per questo incredibile errore, l’email era infatti diretta ad un solo dipendente, la cosa ha generato un po’ di “suspence”, visto che qualche giorno prima era stato annunciato un ulteriore “rinnovamento” del board ed è già programmata una riduzione dei posti di lavoro.
Mi hai “bloccato” su Facebook per qualche anno. Vabbuò.
Hai ignorato le mie numerosissime richieste di rimuovere una mia foto da un tuo album, sino al punto di costringermi a passare tramite Facebook affinchè fosse tolta.
Poi, di colpo, mi hai “sbloccato” solo perchè ti serviva leggere un mio post e io, per evitare problemi, ho preferito bloccarti io.
E tu? Ti lamenti di questa cosa?
Ma sei un genio !
Ringrazio l’amico MCC per avermi messo al corrente di questa notizia.
L’8 Aprile 2012 è scomparso Jack Tramiel, uno dei tanti uomini che hanno collaborato attivamente alla nascita ed alla diffusione degli Home e dei Personal Computer, fondando, nel 1953, la Commodore.
Il Commodore 64 (commercializzato dal 1982 al 1993) con oltre 17 milioni di esemplari venduti è ad oggi il computer più venduto al mondo e ha tolto questo primato al suo predecessore, il Commodore Vic-20 (commercializzato dal 1980 al 1985).
Nel Dicembre 2010 (mio post qui) era stato annunciato un “nuovo” Commodore 64, esteticamente identico alla versione originale, ma modernizzato nelle sue caratteristiche ma, come prevedibile, le vendite sono state veramente ridotte.
Ovviamente della morte di Jack ne hanno parlato solo in pochi… forse perchè non era un markettaro radical chic come Jobs.
Caro Beppe,
Ti considero un grandissimo giornalista, un vero e proprio mito. Ho anche avuto l’onore (e la fortuna) di intervistarti quando scrivevo per .Net, proprio perchè all’epoca (parlo della metà degli anni ’90) eri uno dei pochi che già frequentava in maniera intelligente la rete.
Ma come tutti quelli bravi veramente bravi, ogni tanto “toppi” anche tu… e casualmente lo fai quando ti addentri in discorsi tecnologici. Mi avevi già colpito molto negativamente quando hai messo in piedi la pantomima della settimana senza internet (trattato su questo blog anche qui e qui). E con l’articolo di oggi sei caduto nell’errore di parlare di qualcosa legato a internet e alla tecnologia in genere analizzandone uno dei tanti aspetti in un modo così superficiale e banale tanto da apparire solo ed esclusivamente sensazionalistico.
Tu inizi l’articolo nel modo migliore, associando quello che avviene ora con email, i documenti, o con le foto, musica e film digitali a quello che accadeva in passato quando tutto questo era in forma “palpabile”. Poi ecco apparire la parola “rischioso“… (altro…)
Quando il fanboysmo raggiunge livelli come questo forse bisogna porsi delle domande:
E, non per essere razzista, ma questo livello di findamentalismo informatico lo vedo molto più frequentemente intorno alla Apple, piuttosto che intorno a Microsoft…
… e comunque è effettivamente meglio, anche sotto questo aspetto 🙂
Per chi ne ha ben donde di siffatte ciufole di vedere dei floppy che fanno musica (tetris o imperial march), ecco una nuova proposta:
[youtube width=”260″ height=”211″]http://www.youtube.com/watch?v=_sUeGC-8dyk#![/youtube]
non credo ci sia altro da dire.
Vivi in Inghilterra anche se non sei un brit. Hai un ruolo importante in quanto sei uno dei responsabili dei database di una multinazionale e stai concordando con il responsabile dei database della filiale italiana la migrazione dei due database server che contengono i dati delle due applicazioni mission critical aziendali.
Dopo che ti sono state illustrate le procedure da utilizzare per la migrazione, nate dall’esperienze passate, decidi di voler cambiare le carte in tavola e chiedi di cambiare la porta di default del database. Quando, dall’Italia, ti vengono chieste spiegazioni in merito, inizi una mini pontificazione sulla necessità, nonostante ci si trovi in una rete interna senza accessi dall’esterno, di essere estremamente attenti alla security: “gli attacchi degli hacker e i virus vanno sulle porte di default dei database“. Quando il tuo alter ego italiano ti sottolinea che, avendo avuto qualche esperienza di hacking “se dovessi fare un attacco certo non mi limiterei alle porte di default“, rispondi con superiorità concedendo di lasciare invariate le porte dei database server.
E poi, pochi minuti dopo, chiedi al responsabile dei database italiani che ti mandi via email gli username e le password di tutti gli account sql dei server?
Sei un genio !
Ieri ho iniziato ad “usicchiare” Volunia, il nuovo motore di ricerca con tendenze social di cui, in Italia, si è parlato fin troppo bene probabilmente perchè è (e sottolineiamolo) un progetto italiano, ideato e realizzato da Massimo Marchiori.
La (mia) prima impressione non riesce ad essere nè positiva, nè troppo negativa.
Non vedo grandissime idee innovative. Sarà che alcune cose, forse, le ho già viste in passato e le ho anche viste fallire o durare poco… (altro…)