Autore: Kazuma

  • Quando la copia è ‘divina’.

    Kopimi” (pronunciato come l’inglese ‘copy-me’) è l’alternativa al concetto di copyright con il quale il Piratbyrån (l’organizzazione svedese “Bureau della pirateria”) pubblica i proprio “lavori“.

    Quello che vedete qui a sinistra è il logo creato nel 2005 da Ibrahim Botani.

     

    “Just before Christmas, the Swedish governmental agency Kammarkollegiet registered the Church of Kopimism as a religious organisation. This means that Sweden is the first country to recognize kopimism as a religion.”

    Si, avete letto bene… la “Church of Kopimism” è stata riconosciuta dalla Svezia. E, ovviamente, hanno il loro sito.
    Questa, lo, ammetto, mi mancava.

  • Anno nuovo, idioti vecchi

    E’ del tutto inutile, la battaglia è persa in partenza: i giornalisti (così come i politici o la gente dello spettacolo) quando parlano o scrivono di internet staccano il cervello (sempre che ne abbiano uno acceso) e ripetono a macchinetta qualche mantra sensazionalistico.

    Non so quanti si ricordano gli anatemi che quell’imbonitore da 4 soldi di Beppe Grillo lanciava contro la rete? Beh, rinfreschiamoci la memoria: qui e un video qui… ed ora che ha scoperto che con la rete si possono fare soldi ha ‘rinnegato’ il suo passato.
    E quanti di voi si ricordano le puntate del Maurizio Costanzo Show dove si discuteva per ore dei “pedofili su internet sino alla famosa frase pronunciata da un ospite e benedetta dallo stesso Costanzo “Internet, di notte, va chiusa“?
    Per non parlare del famoso “Decreto Pisanu“, da poco finalmente decaduto, che dal 2005 impediva in Italia lo sviluppo del wi-fi, imponendo assurde restrizioni degne di dittature o paesi dove la parola libertà è sconosciuta.

    La nuova moda (altro…)

  • E che la cammella si fosse finalmente lavata?

    L’anno scorso il buon Luigi ha seguito in diverse occasioni (qui, qui e, soprattutto qui) la vicenda alla liberalizzazione del wi-fi che, in Italia, è sempre stato legato ad una serie di inutili e stupidi adempimenti burocratici.

    Il 29 dicembre scorso anno è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’immancabile classico di fine anno: il decreto “Mille Proroghe dove non appare alcuna proroga all’articolo 7 del D.L. 144/2005 e della sua conversione in legge 155/205.

    [youtube width=”260″ height=”210″]http://www.youtube.com/watch?v=C9EKsleJKQU[/youtube]

    Buon anno anche a voi!

  • Ho solo cliccato…

    Tra i miei vari hobby c’è anche quello del geocaching, una caccia al tesoro fatta tramite l’utilizzo di unità GPS. Gestisco l’unico sito al 100% italiano di questa attività e sono uno dei ‘reviewer‘ italiani. Per questo all’interno di un paio di pagine del sito chiedo di contattarmi in caso di bisogno o tramite il sito ufficiale dell’attività, oppure tramite un’apposita email.

    Oggi, mentre ero seduto alla mia candida scrivania (semicit.) ricevo, all’indirizzo dedicato a queste operazioni, quest’email: (altro…)

  • Charles Babbage (1791 – 1871)

    Il 26 dicembre di 220 anni fa nasceva Charles Babbage.

    Lui non è mai stato un genio del marketing. Lui (e meno male) non ha detto a nessuno “stay hungry, stay foolish“.  Ma ha fatto molto di più.

    Se siamo qui, lo dobbiamo anche a lui.

     

  • E’ Natale… anche per Google

    Grazie all’amico geocacher Ivan per la segnalazione.

    Provate a inserire “Let it snow” all’interno del campo di ricerca di Google e godetevi la neve e preparatevi a fare un “Defrost” del monitor.

     

    Sarà… ma questi continuano a stupirmi. Sempre.
    Buon Natale a tutti!

     

     

  • Rivoglio la mia spada laser!

    Vi siete mai chiesti dove siano i Cavalieri Jedi?

    Questo articolo è in grado di darvi una prima prima risposta a questa fondamentale domanda: grazie al censimento decennale della Repubblica Ceca, i cui primi risultati  sono stati rilasciati Giovedì 15 Dicembre, è emerso che oltre 15.000 Cechi si identificano come Cavalaieri Jedi e di questi quasi 4000 vivono a Praga.

    May be  “the force” “the Schwartz” be with you…
    [youtube width=”260″ height=”211″]http://www.youtube.com/watch?v=UHw6KXbvazs[/youtube]

     

  • Il “registro”

    L’altro giorno mi è capitato tra le pagine del browser un post che tratta di un argomento piuttosto scottante per chi, come me, vive nel mondo dell’informatica: in Malesia si sta valutando una legge per creare un “registro” federale al quale ci si deve iscrivere per poter offrire qualsivoglia tipo di “servizio informatico”.

    La creazione di un “ordine degli informatici” è, spesso, argomento di conversazione tra addetti ai lavori quando ci si trova dinnanzi a dei veri e propri disastri tecnologici o a situazioni dove ignoranza nel campo e assenza di professionalità regnano sovrane.
    Quante volte, infatti, ci siamo dovuti fermare perchè qualcosa di informatico non stava funzionando (esempio) o funzionava secondo una logica difficile da comprendere (esempio)… chiedendoci il perchè si permette a chiunque di fare qualcosa che dovrebbe essere fatto solo da chi è in grado di farlo? (altro…)

  • Moffet Field Hangar One

    Moffet Field Hangar One
    Moffet Field Hangar One

    Ci ho vissuto per poco più di 4 anni vicino, ma prima, per circa 9 mesi, ci sono passato vicino andando al lavoro. Per i 5 anni che ho trascorso in California è stato parte integrante del mio paesaggio. Quando lo vedevo mentre guidavo (e vi assicuro che da lontano lo si vedeva) era come dire “dai, ci sei quasi“.

    Intorno al 2000 ci vidi “parcheggiato” l’Air Force One, all’epoca usato da Clinton.
    Nel 2001 l’ho potuto visitare durante il primo e-AirExpo ed ho avuto il piacere di entrare all’interno dello Shuttle Carrier Aircraft.
    Il 15 Luglio 2001 la sua vista ci ha accompagnato dopo che avevamo trovato uno dei nostri primi geocache (il sesto per la precisione e in zona non ce n’erano cos’ tanti).

    E’ per questo motivo che, nonostante ora non ci viva più così vicino, mi ha fatto piacere leggere la notizia che la NASA sta considerando l’offerta fatta da Larry Page, Sergey Brin and Eric Schmidt per coprire l’intero importo di 33 milioni di dollari necessari per rimettere a posto lo storico Hangar One.

    Si, lo so. Sono un geek.
    Sentimentale.

  • problemi “della” o “con la” globalizzazione?

    So benissimo che questo post mi attirerà le ire di molti ma… chissene.

    Oggi un amico mi ha fatto notare un post di tale Zambardino che ha un blog su uno dei tanti quotidiani italiani che prediligono il gossip alle notizie. La storia raccontata nel post, quella di un signor GA è, senza dubbio, triste, ma più che mettere in evidenza i “problemi della globalizzazione“, dovrebbe far pensare a “chi ha problemi con la globalizzazione“.

    Per chi non volesse leggersi il post, (che è comunque corto), si tratta del riassunto della storia un signor GA, traduttore, che nell’ultimo anno ha visto calare il proprio fatturato sino alla disoccupazione, perchè il suo modello, che tanto aveva riscosso successo all’inizio, viene battuto dai problemi della globalizzazione.

    Quello che io leggo in quella vicenda, non è tanto il terrore di quello che la globalizzazione può portare, ma il terrore di non volersi piegare e seguire il cambiamento che la globalizzazione necessariamente porta. (altro…)

  • Giornalista allo sbaraglio

    Ok, la “caduta di Berlusconi” ti costringe a cercare argomenti diversi e visto che va di moda decidi di fare un pezzo sul mondo dei computer. Già.
    Trovi un articolo in rete, ma non te la senti di tradurlo o di riproporne il concetto di base in maniera fedele, ma decidi di metterci del tuo. Già.
    Peccato che dimostri di non capire molto (per non usare parolacce) di quello che viene detto e… parli del dito invece di parlare della luna.
    Già.

    Il risultato? Un articolo ridicolo e tendezialmente errato. E ti spiego anche il perchè. (altro…)

  • Ma abbiamo veramente bisogno dell’email in azienda?

    E’ di qualche giorno fa la notizia che Thierry Breton, CEO di una delle più grandi società nel mondo dell’IT (la Atos Origin, forse la più grande a livello europeo), ha dichiarato che entro 18 mesi vuole (vorrebbe?) eliminare completamente l’uso dell’email per le comunicazioni interne. Il tutto perchè secondo alcune stime (sue?) lo staff spende settimanalmente tra le 5 e le 20 ore a leggere la posta elettronica e che solo il 10% di questi messaggi sono utili.

    E come dargli torto?

    Secondo Breton  (altro…)