Autore: Luigi Rosa

  • ByeDaddy

    A partire dalla notte tra il 22 e il 23 dicembre (ora europea) GoDaddy ha sperimentato sulla propria pelle cosa significa prendere posizioni impopolari.

    Il registar si era, infatti, apertamente schierato a favore del SOPA, contro cui sono stati spesi terabyte di testi.

    Se, da un lato, ognuno è libero (e deve esserlo) di esprimere le proprie opinioni, si deve anche aspettare che i suoi clienti agiscano di conseguenza e scelgano se continuare o meno ad essere tali. Azione e reazione: è fisica.

    La reazione non ha tardato a manifestarsi. Già ieri mattina, 23 dicembre, alle 5 (ora europea) Twitter brulicava di messaggi a sfavore con l’hashtag #BoycottGoDaddy che invitavano a trasferire i domini altrove.

    Io stesso ho trasferito tutti i domini, incluso questo, che avevo su GoDaddy altrove. Il blackout del sito è stato causato proprio dal trasferimento e dal fatto che GoDaddy ha sconfigurato le zone dai suoi DNS immediatamente dopo la mia conferma di trasferimento senza attendere il completamento dello stesso.

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  • Di quanto spazio abbiamo effettivamente bisogno?

    Dovendo allestire il nuovo server casalingo mi sono posto anche il problema dello storage.

    All’inizio ho fatto una lista della spesa provvisioria per il mio pusher di hardware quasi con il pilota automatico e ho incluso due dischi da 2 Tb andando sulla scelta più conveniente per sostituire i 4 dischi attuali.

    Poi la notte ha portato consiglio.

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  • Vulnerabilità in win32k.sys di Win7/64

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    w3bd3vil ha scoperto che questo frammento HTML visualizzato con Safari in un Windows 7 a 64 bit riesce a generare un errore di win32k.sys e a mandare il sistema in crash.

    Il problema non è, ovviamente, di Safari perché un’applicazione utente non deve riuscire a mandare in crash un driver del kernel.

    Il problema sembra essere un baco di win32k.sys causato da una scrittura di dati in un’area di memoria non prevista (memory corruption). Questo tipo di vulnerabilità può essere utilizzata (come è già stato fatto in passato) per bypassare il sistema di sicurezza di Windows e installare programmi senza il consenso dell’utente.

    È legittimo pensare che, ora che questo baco è stato scoperto, ci saranno altri tentativi di sfruttarlo, finché Microsoft non lo correggerà. (via ISC)

  • CentOS 6.2

    A dieci giorni dall’uscita della 6.1 il team di sviluppo di CentOS ha annunciato la disponibilità dei supporti di installazione della versione 6.2.

    Gli ISO per creare i kit di installazione sono disponibili presso i mirror abituali o possono essere scaricati via BitTorrent seguendo questi link:

  • Vecchi amici

    La televisione seriale è una bestia strana. È allo stesso tempo una compagna e una carceriera.

    Ciascuno ha le proprie serie preferite, le stagioni preferite delle serie preferite, i personaggi preferiti, eccetera.

    Non ho mai amato la televisione perché non ho mai tollerato qualcuno che mi imponesse i suoi ritmi. O, più banalmente, perché fin da bambino avevo un videoregistratore e l’ho avuto un anno prima che arrivassero in Italia quegli aggeggi, quindi potevo registrarmi i cartoni animati e uscire a giocare con gli amici. Ma sto divagando.

    Nell’ambito della televisione seriale (e mi limito a questo) ci sono pochi episodi che uno rivedrebbe anche una volta la settimana senza stancarsi, proprio come dei vecchi amici.

    Sono episodi con cui ti trovi a tuo agio, che ti piacciono, che senti come tuoi. Proprio come gli amici, quelli veri.

    Non li rivedo ogni settimana, ma magari una volta al mese mi capita di rivederne uno. Per me questi cari vecchi amici sono quattro, di due serie per molti versi uguali e opposte. Due serie che potrebbero essere lo svolgimento di uno stesso tema fatto da due bravissimi gruppi di persone.

    In rigoroso ordine alfabetico di titolo:

    • Day of the Dead, Babylon 5 di Neil Gaiman
    • Far Beyond the Stars, Deep Space Nine di Marc Scott Zicree
    • In the Pale Moonlight, Deep Space Nine di Michael Taylor e Peter Allan Fields
    • The Decostruction of Falling Stars, Babylon 5 di J. Michael Straczynski

    E i vostri?

  • SysRq e reboot immediati

    Probabilmente il tasto SysRq è il meno utilizzato nella tastiera IBM PC AT.

    Nel kernel di Linux si può attivare questo tasto ed abilitare la funzione Magic SysRq Key che può tornare molto utile in caso di emergenza o necessità.

    Questa feature del kernel può essere sfruttata anche quando si è connessi da remoto in ssh.

    Dovendo forzare il reboot di un sistema che non ne vuole sapere di riavviarsi, basta abilitare Magic SysRq Key con

    echo 1 > /proc/sys/kernel/sysrq

    fermare tutti i servizi che possono essere fermati e poi dare il comando

    echo b > /proc/sysrq-trigger

    che provocherà un reboot istantaneo.

  • Da HD a USB

    Non erano tanti anni fa quando il disco riprodotto qui a fianco era il disco di sistema del mio PC.

    È stato un signor disco, Windows 2000 (prima, poi XP) volava (nei limiti imposti da Windows) con quel disco e con l’Adaptec 29160.

    Oggi al MARC di Genova ho comperato una chiavetta USB Verbatim da 32 Gb, con una capacità pari di fatto a quella di quel disco, grossa una minima parte e con un prezzo (27 euro) che nemmeno si avvicina a quello che avevo scucito per quel disco.

    Certo, l’USB2 non ha il transfer rate di un U160 SCSI, ma fa un certo effetto vedere che una chiavetta USB da 32 Gb costa così poco. Nello stesso banchetto con una spesa di cinque volte quella della chiavetta potevo portare a casa un disco SATA da 2 Tb.

    Il tutto nell’attesa di mandare definitivamente in pensione questa tecnologia di dischi magnetici rotanti, che ai suoi esordi si chiamava winchester.

     

  • L’applicazione web più brutta che abbia mai visto

    Questa mattina credo di aver visto l’applicazione web a pagamento più brutta degli ultimi anni.

    È sviluppata da una software house non piccola ed è pensata per la Pubblica Amministrazione (PA), di più non posso dire per ragioni professionali.

    È scritta in ASPX, ma il linguaggio non è la causa della pessima implementazione.

    Ad ogni discesa di menu (incluso il passaggio dal login al menu principale) si apre una nuova finestra del browser.

    Ogni menu ha uno stile grafico completamente differente. Alcune pagine sembrano fatte con un RAD o similare.

    I menu sembrano scritti da un programmatore COBOL o CICS.

    Se faccio copia/incolla di un URL applicativo dopo l’autenticazione senza aver fatto l’autenticazione, anziché essere ridiretto sulla pagina di login appare un errore ASPX con i dettagli di debug, inclusi i path dell’applicazione.

    Le stampe sono in RTF e vengono richiamate (con apertura in una nuova finestra, ovviamente) passando nell’URL il path completo del file system locale del template utilizzato. Se metto al posto del path del template il path di C:\WINDOWS\NOTEPAD.EXE , mi viene inviato l’eseguibile del Notepad con qualche modifica, probabilmente fatta dal sistema di stampa che ha tentato di interpretare un eseguibile come un template.

    Mi fermo qui per rispetto verso i lettori.

  • Un miliardo di frame al secondo

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  • Microprocessore quantistico

    Un gruppo di studiosi dell’università di Bristol (UK) ha messo a punto il primo chip quantico a fotoni riprogrammabile che sfrutta l’entanglement quantistico per eseguire le operazioni di calcolo.

    Tra i passi in avanti rispetto ai prototipi precedenti ci sono le dimensioni: questo chip ottico è grosso solamente 70×3 millimetri, un notevole passo in avanti rispetto ai precedenti le cui dimensioni si misurano in metri.

    Questo chip potrebbe essere l’equivalente ottico dei primi chip elettronici, in quanto potrebbe portare per la prima volta questo tipo di tecnologia all’interno dei normali computer.

    I campi applicativi di questo tipo di processore sono ancora tutti da esplorare. I qubit, l’unita di informazione dei chip quantistici può assumere i valori 0, 1 o, a differenza dell’omologo bit, la sovrapposizione quantica dei due valori. Gli algoritmi per sfruttare questa tecnologia sono ancora allo stato larvale ed è solamente con i primi usi pratici che si potrà iniziare ad esplorare questo campo.

    Nel frattempo qualcuno ha già postulato l’equivalente quantistico della legge di Moore. (via Slashdot)

     

  • PuTTY 0.62

    A relativamente breve distanza rispetto al passato, Simon Tatham ha rilasciato la versione 0.62 di PuTTY.

    Questa release corregge un baco di sicurezza che impediva al programma di cancellare le credenziali registrate in memoria quando non sono più necessarie.

    La nuova versione contiene altre piccole correzioni elencate nelle note di rilascio.

    Il sito da cui vene distribuito il programma è http://www.chiark.greenend.org.uk/~sgtatham/putty/ di cui esistono alcuni mirror. Prestare molta attenzione al sito che si sta utilizzando quando si scaricano programmi come PuTTY per evitare di scaricare dei trojan.

  • CentOS 6.1

    Il team di sviluppo di CentOS ha annunciato la disponibilità dei supporti di installazione della versione 6.1.

    Chi ha attivato il repository cr (ed è saggio farlo sia per la 5.x sia per la 6.x) di fatto vedrà da oggi solamente una manciata di aggiornamenti. Per attivare questo repository basta installare il pacchetto centos-release-cr.

    Gli ISO per creare i kit di installazione sono disponibili presso i mirror abituali o possono essere scaricati via BitTorrent seguendo questi link:

    È anche disponibile in download diretto una versione minimale (i386, x86_64) che contiene un gruppo minimale di pacchetti con il sistema standard di installazione, ma senza possibilità di scelta durante il setup. Questa versione contiene comunque il sistema di recovery e rescue, maggiori informazioni nelle note di rilascio.