Autore: Luca Mauri

  • Un giorno in anticipo?

    Il doodle di oggi è un omaggio a una icona della cultura contemporanea, oltre che a una vera passione per ogni geek che si rispetti.

    Ammetto candidamente di non aver capito al primo colpo quale anniversario ricorresse oggi: mi sono quindi affidato alla Wikipedia e ho scoperto – non senza sorpresa – che, apparentemente, oggi non è l’anniversario della TOS!

    Infatti la prima trasmissione della serie risale al 8 Settembre 1966, non al 7.
    Onestamente non sono sicuro – e non ho trovato spiegazioni affidabili su internet – se i doodle seguano il fuso del paese da cui si accede, o se cambiano per tutto il mondo nello stesso momento.
    Ad ogni modo, quando ho visto l’immagine per la prima volta, da nessuna parte del mondo era ancora arrivato il giorno 8.

    Mi sfugge qualcosa o Google oggi ha toppato?

    Aggiornamento 2012-09-09
    Preso probabilmente da paresi cerebrale del venerdì sera, non mi sono reso conto che il doodle era anche interattivo.
    Per chi volesse giocarci un po’, è ancora disponibile a questo link: http://www.google.com/doodles/46th-anniversary-of-star-treks-1st-broadcast

  • L’incompetenza non è mai troppa

    Non è la prima volta che si discute su questo argomento, ma, si sa, al peggio non c’è mai limite.

    In settimana sono stato a Roma, tra le altre cose per l’installazione di una ADSL da usare come connessione per un apparato di videoregistrazione fornito da una delle più grandi aziende di sorveglianza in Italia. Il DVR è a loro carico, mentre è mio compito provvedere alla connetività.
    Ho incontrato sul luogo i tencici di Telecom che hanno effettuato il collaudo della linea e l’installazione del router. Chiedo loro di configurarlo con indirizzamento statico pubblico (il tipo di fornitura che scelgo abitualmente comprende una subnet /29) e di non attivare firewall sulla rete interna. Mi faccio dare i 5 indirizzi utili e chiudo la pratica.
    Torno in ufficio e scrivo tutti i dettagli del collegamento al responsabile del settore perché istruisca a dovere chi interverrà in loco.

    Venerdì mattina mi chiamano i tecnici che stanno configurando il DVR.
    Nonostante le mie spiegazioni via e-mail, mi aspettavo la chiamata, dato che non è la prima volta che facciamo questa esperienza. Già conoscendo lo spettro delle domande che mi possono fare, ripeto tutta la configurazione al tecnico e gli chiedo se è tutto chiaro.
    Risponde di sì e chiudiamo, mi richiama mezz’ora dopo. (altro…)

  • Una Moleskine digitale

    Non c’è bisogno che io ripeta qui quanto l’informatica, soprattutto nel suo aspetto social, stia diventando eprvasiva a un ritmo accelerato. Aziende più tradizionali legate a un mondo ancora “carta e penna” stanno lottando per sopravvivere, alcune senza troppa fortuna.
    Una compagnia che sta tenando di conigare una storia fatta di taccuini e agende con una società sempre più digitale è la Italianissima (Milanesissima, per la precisione) Moleskine.

    Per quei pochi che non avessero mai sentito parlare di questa società, possono leggere unpo’ della sua storia originale nel sito internet; la sua rivitalizzazione da parte di Modo & Modo e la conseguente proliferaizone di prodotti, fa invece parte della quotididiantà da ormai più di un decennio.
    Moleskine da quelche tempo sta cercando di ritagliarsi uno spazio anche nel mondo dell’informatica, rilasciando applicazioni per iOS, e cercando di convicncere gli utenti a creare contenuti digitali da stampare in formato cartaceao, ritaglaire e inserire nei taccuini, tutto tramite l’applicazione MSK. (altro…)

  • Non così sporco come potrebbe sembrare

    Qualche settimana fa ho potuto partecipare ancora una volta alla edizione Milanese del convegno Converged, organizzato da DataCenter Dynamics.
    Come al solito, la conferenza è risultata mediamente molto interessante: solo una presentazione è stata veramente inguardabile mentre una mi ha colpito per freschezza e intelligenza.

    Si tratta dell’intervento del capo del Data Centre Development presso Yahoo, Derek  Webster.
    La sua prima slide riportava, stranamente, un doppio titolo “Benefits of Bringing the Data Centre to the Power” e “Challenging Data Centre Build Norms“: con questo però non manifestava confusione di idee, ma piuttosto intendeva mostrare alla platea come la ricerca per la costruzione di un nuovo datacenter abbia costretto l’azienda a rivedere molti dogmi reiterati spesso dall’industria del settore.

    Lo scopo di Yahoo era appunto quello di costruire un nuovo datacenter in un tempo limitato – ovvero in feriore ai 18-24 mesi normalmente necessari – in maniera economica – contro lo standard industriale di 10 MUS$/MW – con un PUE molto piccolo – drasticmente inferitore al “buon” 1,5.
    Per ottenere tutti questi risultati, Yahoo ha deciso di costruire il datacenter lontano da quello che sono definite “cities of the internet“: questo significa terreni, energia e mano d’opera poco costosi, in una zona economicamente depressa in modo da poter beneficiare di tassazione ridotte da parte del Governo. (altro…)

  • Fantascienza, ma non troppo…

    Quello che volgarmente chiamiamo “progetto SETI” è in effetti un nome collettivo che identifica tutta una serie di attività volte alla ricerca di vita senziente nello spazio.
    Una grande parte di questa ricerca è fatta, come tutti ben sapete, tramite l’analisi dello spettro elettromagnetico, in particolare utilizzando radiotelescopi per la rierca di segnali che potrebbero indicare, non una trasmissione dovuta a qualche fenomeno naturale, ma un messaggio codificato indice appunto di una trasmissione artificiale.

    Da qui il passo è breve, nell’immaginario collettivo, alla ricerca di un vero messaggio spedito da una civiltà aliena verso la Terra.
    Per quanto la scienza sia ancora lontana dallo scoprire un tale messaggio, la fantascienza abbonda di esempi a riguardo.
    A partire dai semplici messaggi di saluto, fino ad arrivare alla spedizione di veri e propri progetti verso di noi per farci costruire o sintetizzare qulcosa che, nei racconti di fantascienza, finisce inevitabilmente per procurarci diversi grattacapi.

    Questa appunto è fantascienza e nessuno crede veramente che gli alieni ci possano spedire qualche importante informazione, tanto meno mandare un virus nei nostri computer e conquistare la Terra senza muoversi dai loro terminali nella Galassia di Andromeda.
    Infatti, Indipendence Day è solo un film e nessuno crede veramente alla possibilità di collegarsi a un sistema informativo alieno e contaminarlo con la semplicità con cui stabilivamo una connessione dial-up a internet negli anni ’90. (altro…)

  • Invasione di campo

    Si sa, questo blog è un vero covo di entusiasti del tool IFTTT, se ne è parlato più volte ed è universalmente riconosciuto come uno degli strumenti più utili sul web

    Forse, però, non tutti sanno che da qualche settimana IFTTT è uscito dal mondo software dei servizi internet per una invasione nel mondo hardware.
    Dal 20 Giugno, infatti, IFTTT supporta anche le regole create verso dispositivi WeMo, una recente tecnologia introdotta da Belkin.

    Ovviamente non è la prima volta che vediamo un prodotto di domotica, tanto più dispositivi relativamente “basici” come quelli disponibili ora; è però interesante notare come Belkin abbia preso al balzo la palla del social, del mobile e del web 2.0 per proporre un uso innovativo di tecnologie già esistenti.

    WeMo, oltre che come servizio di IFTTT è disponibile anche come App per dispositivi iOS.

  • Il Doodle universale

    Naturalmente non devo ricordarvi che il 23 Giugno 2012 si è festeggiato il 100° anniversario della nascita di Alan Turing.
    Per i pochi di voi che non coscessero il personaggio, ricordo che questo scienziato è riconosciuto come il padre della computer science oltre che della intelligenza artificiale.

    Turing è anche l’ideatore della omonima Macchina Universale che rappresenta una idealizzazione di un calcolatore in grado di eseguire ogni compito in base a una opportuna programmazione. Nella sua forma originale la macchina è composta da un nastro di lunghezza infinita diviso in celle e da una testina che può leggere e scrivere opportuni simboli in queste celle. (altro…)

  • Making of the Genesis Sequence

    Ogni buon geek presente su questo blog sa che questa settimana si celebra il trentennale di un’opera cinematografica che ha segnato la storia della fantascienza.

    Anzi, non solo della fantascienza, ma del cinema in generale: infatti questa pellicola mostra per la prima volta una sequenza cinematografica interamente genereta al calcolatore.

    Esiste su Youtube un interessante filmato che documenta in maniera superficiale le tecniche utilizzate per creazione della cosiddetta Genesis Sequence.
    Pare non sia molto conosciuto, mi sembrava quindi interessante segnalarvelo in questa ricorrenza.

    [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=Qe9qSLYK5q4&w=480]

    Per chi non lo sapesse, questa sequenza fu originariamente realizzata dal Graphics Group della Lucasfilm Computer Division, l’embrione di quella che sarebbe diventata poi la Pixar Animation Studios.

  • Il Pioniere anomalo

    La Gravitazione è uno di quei campi della fisica che è stato “dato per morto” più di una volta nella breve storia del pensiero scientifico, ma che periodicamente ha riservato sorprese anche di un certo rilievo.

    Si parte con gli esperimenti di Galileo Galilei, quasi certamente non fatti lasciando cadere i gravi dalla Torre di Pisa come vuole ma leggenda, ma invece ripetuti in laboratorio, su piani inclinati.
    Per quanto primitivi, questi esperimneti mostrarono l’indipendenza dell’azione gravitazionale dal peso dei corpi, permettendo anche a Galileo di introdurre il concetto di resistenza offerta dall’aria contro la caduta dei corpi.

    Newton tentò la spiegazione definitiva del fenomeno con la Teoria della Gravitzione Universale, che tuttavia mostrò i suoi limiti in alcune situazioni particoalri, come ad esempio l’impossibilità di spiegare il fenomeno della precessione del perielio del pianeta Mercurio.

    La Relatività Generale completò la spiegazione della gravità come un fenomeno originato dalla modifica della geometria dello spazio-tempo e risolse le anomalie non spiegabili da Newton.
    Nell’ambito si questa teoria, è ancora aperta la sfida alla misura diretta della radiazione gravitazionale (da parte di esperimenti come LIGO) ed è nota la sua – si spera solo temporanea – incompatibilità con la meccanica quantistica. (altro…)

  • Regolato per la divulgazione

    Non credo che il nome Brian Greene sia sconosciuto ai lettori di questo blog.
    Per chi – presumo pochi – non conoscesse il personaggio, vi ricordo che si tratta di un fisico di fama, molto impegnato nel campo della Teoria delle Stringhe. A parte la sua carriera accademica, che qui ci interessa relativamente poco, dobbiamo invece notarlo come uno dei migliori divulgatori scientifici attualmente in circolazione.

    Ha al suo attivo diverse pubblicazioni rivolte al grande pubblico e il suo primo libro in particolare, L’universo elegante , ha attratto grande attenzione. Il grande clamore deriva dal fatto di essere un saggio di ampio respiro che tuttavia presenta i concetti con una chiarezza tale da essere leggibile in pratica da chiunque abbia una preparazione scientifica anche minima.
    Non è il caso che io faccia qui l’apologia del personaggio: chi volesse maggiori informazioni, può naturalmente rivolgersi alla sua scheda personale sulla Wikipedia.

    Volevo invece usare questo post per segnalare la sua seconda partecipazione a una TED Conference: la prima risale al Febbraio 2005 ed è disponibile qui.
    Quella che invece vi segnalo oggi è molto recente: registrata nel Febbriaio di quest’anno alla TED Conference di Long Beach, è stata pubblicata sul sito di TED da un paio di settimane.

    Si tratta di una breve presentazione che tenta di rispondere alla domanda “Why is our universe fine-tuned for life?” ipotizzando che il nostro Universo non sia l’unico esistente.
    Per comodità, incorporo qui il relativo video caricato anche su YouTube

    [youtube width=”520″ height=”293″]http://www.youtube.com/watch?v=bf7BXwVeyWw[/youtube]

    Anche in questo caso Greene da una spiegazione cristallina di un concetto che è altamente teorico, ma non per questo meno affascinante.
    Buona visione!

  • Avviso ai fotografanti

    Dato che questo blog è popolato da numerosi fotoamatori, penso di fare cosa gradita segnalandovi una recente nota di sicurezza emessa da Nikon riguardo le batterie che equipaggiano i modelli di reflex e mirrorless più recenti.

    Si tratta della batteria agli ioni di litio  EN-EL15 che in alcuni casi può generare un surriscaldamenteo tale da deformare l’alloggiamento nell’impugnataura e, forse, anche provocare qualche piccolo danno fisico.
    I modelli di macchina che usano questa batteria sono le Nikon D7000, D800, D800E e Nikon 1 V1.
    Solo due partite di batterie possono mostrare questo difetto e vanno identificate tramite numero di serie stampigliato sull’involucro.

    I possessori di questo modello di batteria possono trovare tutte le informazioni necessarie per la corretta identificazione e per l’eventuale richiesta di sostituzione alla pagina https://nikoneurope-it.custhelp.com/app/answers/detail/a_id/52337

  • Costruire una Nave Stellare

    Francamente non sono sicuro se sia utile o meno che io commenti o aggiunga qualcosa a questa notizia.
    Se ne è saputo su internet solo pochi giorni fa e io in particolare l’ho scoperto stamattina, ma ancora non me ne sono fatto una opinione: per il suo carattere di notizia geekissima non potevo che segnalarvela qui.
    Vi rimando per tutte le informazioni al post originale sul sito del Goddard Group, oltre che a un post di commento su TrekMovie.