La storia dell’esplorazione spaziale è costellata di grandi tragedie, ma anche di successi strepitosi. Di questa seconda categoria fa parte senza dubbio una intera famiglia di sonde interplanetarie Americane, tra cui primariamente la Voyager 1 che, anche dopo più di 33 anni di lavoro, ancora non ha smesso di stupirci.
Da quando al sonda ha superato le orbite dei pianeti esterni e ha completato il suo compito nell’ambito della planetologia, si sta “dedicando” ora allo studio del vento solare e della sua interazione con il vento interstellare.
La Voyager 1 ha apparentemente raggiunto la Eliopausa, ovvero la regione in cui la radiazione solare viene fermata dal mezzo interstellare. Si sa che questa regione è ben oltre l’orbita di Plutone e non è chiaro se coincida o meno con la Magnetopausa. Ora la sonda spaziale ha realisticamente la possibilità di studiare questa zona e di identificarne almeno alcune delle caratteristiche.
Le due sonde Voyager stanno viaggiano ai confini della Eliosfera e sono quindi due strumenti fondamentali per studiarne i margini, in particolare la Voyager 1 pare avere effettivamente oltrepassato il limite.
Dal Giugno dello scorso anno, infatti, la lettura dello strumento Low Energy Charged Particle è scesa a zero, facendo pensare agli scienziati che il vento solare abbia cambiato direzione oppure si sia effettivamente fermato.
Per stabilire la correttezza di una delle ipotesi, l’idea era quella di modificare l’assetto di volo della sonda in modo da misurare la velocità degli ioni lungo vettori diversi e verificare l’eventuale cambio di direzione.